Continua
l'appuntamento con la rubrica
" Io e il Musical"
Questa volta Massimo
Davico ha intervistato Simona Samarelli,
per conoscere più da vicino la giovanissima protagonista
femminile della nuova edizione di "Grease"
Prima di tutto ci racconta
un po’ dei suoi inizi? Io ho cominciato nel ’93 come
ballerina, facendo la mia prima audizione televisiva per “Buona
Domenica” di Canale 5, arrivando da Parigi dove ero stata a
frequentare diversi corsi per tre anni e mezzo, grazie a borse di
studio che avevo ottenuto. Ho fatto dunque quella audizione e poi
ho proseguito la mia attività in varie trasmissioni televisive,
sempre con Marco Garofalo che era il mio coreografo. Per il teatro
ho fatto il provino per “Un americano a Parigi” con Christian
De Sica e le coreografie di Franco Miseria, sono stata scelta, ho fatto buona parte del tour di
quello spettacolo e poi mi sono presentata per “Grease”…e
eccomi qua ( e qui regala un dolcissimo sorriso, n.d.r.). “Grease”
dunque, nel ruolo di Sandy portato al successo in Italia da
Lorella Cuccarini. Inevitabile quindi che ci sia un
“confronto”. Immagino che la domanda non sia nuova per Lei: le
pesa questa “eredità”? Effettivamente è una domanda che mi hanno già posto
parecchie volte, come è logico. Beh sicuramente il confronto è
duro: Lorella Cuccarini è un personaggio molto amato dal
pubblico, è una donna fantastica, sia sul lavoro che nel privato.
Io l’ammiro moltissimo. E quindi devo dire che affrontare questo
ruolo è per me uno stimolo enorme. E’ il mio primo ruolo da
protagonista, anzi devo dire che è il mio primo ruolo in assoluto
in teatro. E’ una grande sfida anche con me stessa. Il musical è
sempre stata una sua passione o è arrivato per caso? Devo dire che non ci avevo mai pensato. Vedevo il musical
come una cosa lontana, che poteva capitare solo a chi andava in
America o in Inghilterra…certo che era una vita che sognavo
vedendo sempre i telefilm di “Saranno famosi”, ma che davvero
non avrei mai pensato si potesse avverare per me. Anche perché io
non ho avuto la possibilità di andare a New York e quindi, pur
adorando le commedie musicali, i vecchi film americani di Fred
Astaire e Ginger Rogers o di Esther Williams, davvero non pensavo
proprio al musical come ad una possibile professione per me, la
vedevo lontanissima. Poi ho iniziato ad assistere ai primi
spettacoli in Italia e ho detto “finalmente” anche qui arriva
questo genere che amo moltissimo. Però, siccome mi mancava il
canto tra le esperienze fatte, prima di avvicinarmi ai provini ho
voluto prendere lezioni, perfezionarmi anche in questo aspetto
artistico e poi quando ero un po’ più sicura ho provato e…è
andata più che bene! Com’è la vita
di compagnia qui a “Grease”? Bellissima, davvero un sogno per me. Io avevo solo esperienze
di compagnie televisive, e
devo dire che l’ambiente è più intimo qui, più ricco di
rapporti umani. In televisione è più difficile legare, fare
amicizie…è più caotico. Qui si ha il tempo di conoscersi
maggiormente…c’è una voglia, un piacere differente di stare
insieme agli altri. Magari ci saranno anche qui
screzi…capiteranno…non è che siamo “asettici”, però mi
pare che ci sia un po' più di spirito di gruppo, dove tutti si
tende a lavorare per lo spettacolo, oltre che per se stessi.
Questo almeno qui a “Grease”. C’è già
qualche progetto o solo un “sogno” per un altro musical? Progetti ancora no…spero che possano pensare a me registi e
produttori…A parte gli scherzi mi piacerebbe poi proseguire e
fare altri spettacoli. Devo
dire che non ho ancora avuto la possibilità di vedere molti
musical all’estero. Mi piace moltissimo “Miss Saigon”, però
non lo potrò mai fare perché non ho i giusti tratti somatici! Ci
sono comunque delle canzoni davvero stupende. E poi “Chicago”
è un altro spettacolo che amo molto. Certo il sogno vero sarebbe
un musical nuovo, creato su di me…se deve essere un sogno che lo
sia fino in fondo, no? Certo, è giusto
sognare in grande! Per finire un ultima domanda. Che consigli
potrebbe dare a chi volesse intraprendere la carriera di artista
di musical in Italia? Di essere molto costanti nel voler imparare, nell’avere
sempre una crescita della propria preparazione, di mantenere
sempre l’umiltà e la modestia. E poi soprattutto di avere tanta
pazienza, non lasciarsi scoraggiare se un provino dovesse andare
male… se si è davvero convinti di avere talento, non bisogna
lasciarsi demoralizzare troppo. Bisogna essere “tenaci”,
continuare a credere in se stessi, anche quando sembra difficile. Grazie e,
naturalmente…in bocca al lupo!
A
cura di Massimo Davico
Le
altre interviste di "Io e il Musical" : Lorella
Cuccarini , Marco Columbro
, Saverio Marconi , Fabrizio
Frizzi , on. Piero Fassino
, Debora Caprioglio , Banda
Osiris , Raffaele Paganini
, Maria Laura Baccarini, Gigi
Vesigna, Renata
Fusco, Ottavia Piccolo
, Manuel Frattini, Giampiero
Ingrassia, Michele Renzullo,
Michele Carfora, Antonello
Angiolillo. Mauro Marino, Gianni
Gori, Loretta Goggi, Tosca
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