Continua
l'appuntamento con la rubrica
" Io e il Musical"
Questa volta Massimo
Davico ha intervistato Loretta
Goggi,
un personaggio che non ha bisogno di presentazioni
Tra “Stanno suonando la nostra canzone”
e “Hello, Dolly!” è passato molto tempo, prima che Loretta
Goggi ci regalasse una sua presenza in un musical. Questo è un
rimprovero come fan, prima di tutto…
Il motivo fondamentale sta nella mia grande pigrizia, che
mi ha portato a fare poco comunque; non è che non abbia fatto
musical e abbia fatto tante altre cose…ho fatto le poche cose
che mi sembravano importanti. Anche perché il teatro secondo me
bisogna farlo bene, ma proprio bene e devo dire che fino a qualche
tempo fa, a parte Garinei, c’erano in Italia poche produzioni in
grado di assicurare a un artista di un certo tipo la necessaria
serietà. Io ho visto tanti spettacoli che potevano essere carini,
realizzati male, con pochi mezzi, abbiamo saputo di artisti non
pagati…insomma occasioni che sono andate perdute per la poca
serietà di chi le ha organizzate. Naturalmente quando mi hanno
contattato Silvio Testi e la Compagnia della Rancia io mi sono
sentita tranquilla per decidere di affrontare il teatro che
comunque per una come me abbastanza “sazia” di quello che ha
avuto, di quel poco forse che ha avuto nella sua carriera,
significa “mettersi in giro”: lasciare casa, lasciare il
compagno… anche questo è importante no? ( e qui ci regala la
sua formidabile risata!)…insomma io l’ho trovato tardi e non
vorrei mica perderlo per il lavoro, sa? Quindi insomma…ho aspettato l’occasione giusta per
tornare al teatro. Lei ha spaziato con successo in tanti campi
dello spettacolo: televisione, prosa, varietà, musica leggera e
musical. Dove ha riportato le maggiori soddisfazioni personali? Anche se adesso potrebbe sembrare un
risposta un po’…falsa, devo dire che è sicuramente il musical
! Soprattutto quando capita la fortuna di trovare un personaggio come
Dolly, ricco di sfumature, disegnato così bene, come certo non
accade sempre. Sì: io "il grande brivido” sul palcoscenico io l’ho
provato con “Hello, Dolly!” ...e forse con Sanremo. Ora, possiamo dire finalmente, il genere
musical sta ottenendo grande successo anche in Italia. C’è
secondo Lei del buon “materiale umano” fra i giovani artisti
di oggi? Come ho già avuto occasione di dichiarare
quando due anni fa abbiamo debuttato con “Dolly”, io sono
rimasta piacevolmente sorpresa da tutti i ragazzi della mia
compagnia, dai ballerini agli attori: la media è davvero
qualitativamente molto alta. Mi rammarico per le poche occasioni
che hanno di avere ruoli importanti, perché spesso si tende a ricorrere
solo al
nome che fa “cassetta”…succede in cinema, succede in
televisione e succede purtroppo anche in teatro. Quindi per questi
ragazzi, non avendo nemmeno più la televisione da poter
sfruttare, perché prima la televisione aiutava molto, come è
successo per me o per Lorella, è difficile emergere…ed è un
peccato perché davvero ci sono tra loro dei veri talenti, una tra
tutte Renata Fusco, che io stimo moltissimo. Ci sono dei musical, anche non
rappresentati in Italia, che Lei ha visto e che le sono piaciuti
in modo particolare? Non sono una che gira il mondo per
“lavoro”…lo faccio molto più piacevolmente per vacanza, per turismo.
Comunque c’è “Viale del tramonto”, oppure “Gipsy”…però
secondo me bisogna anche pensare al pubblico italiano, che non ha
ancora l’abitudine del pubblico americano, ad esempio. Credo che
da noi i musical tutti cantati, dove non c’è nemmeno una parola
recitata e dove le canzoni sono completamente sconosciute, siano
molto difficili da far apprezzare. E c’è un altro musical che le piacerebbe interpretare?
Devo dire che in questo periodo ho avuto
tantissime proposte. Quella che più mi interessa è “Victor
Victoria”, però con la certezza di un adattamento teatrale che
mi aiuti a non fare soltanto...come dire... quella che si traveste da
uomo: vorrei che ne uscisse un personaggio ricco e completo. Dopo due anni di grande successo a Milano e
Roma, ora “Hello, Dolly” verrà portato in tournée con molte
tappe su e giù per l’Italia. Questa è una tradizione
soprattutto italiana, meno diffusa all’estero dove di solito per
il tour viene formata una compagnia diversa da quella originale.
Lei è contenta di raggiungere anche altre città? Certo. Anche perché raggiungeremo città come Bologna,
Torino, Genova…che hanno grandi tradizioni teatrali. Quindi sono
molto felice di arrivare a tutto il pubblico italiano, quel
pubblico che, non facendo io più molta televisione, no
sa…quanto sono invecchiata! (altra bellissima risata…) A parte
gli scherzi…non sa magari quanto sono cresciuta…quello che
posso fare in teatro… penso sarà una bellissima esperienza. Allora buon lavoro, buona tournée e in bocca al
lupo! Grazie, grazie davvero!
E…mi raccomando: prima del prossimo musical con Loretta
Goggi…vogliamo aspettare meno tempo! Va bene, me lo auguro anch’io…perché anche se il
teatro è senza dubbio faticoso…le tre ore che passo su quel
palcoscenico sono davvero fantastiche per me!
A
cura di Massimo Davico
Le
altre interviste di "Io e il Musical" : Lorella
Cuccarini , Marco Columbro
, Saverio Marconi , Fabrizio
Frizzi , on. Piero Fassino
, Debora Caprioglio , Banda
Osiris , Raffaele Paganini
, Maria Laura Baccarini, Gigi
Vesigna, Renata
Fusco, Ottavia Piccolo
, Manuel Frattini, Giampiero
Ingrassia, Michele Renzullo,
Michele Carfora, Antonello
Angiolillo. Mauro Marino, Gianni
Gori
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