Continua
l'appuntamento con la rubrica
" Io e il Musical"
Questa volta Massimo
Davico ha intervistato Michele Renzullo,
traduttore
e adattatore delle canzoni dei musical della Compagnia della
Rancia
Come si è avvicinato al mondo del
musical? Devo dire proprio
per caso…non sono un appassionato di vecchia data. Quando
abbiamo cominciato l’ “avventura” della Compagnia della
Rancia, la grande passione di Saverio Marconi mi ha coinvolto e
così ho scoperto questo mondo, che ora amo davvero tanto.
Parliamo dunque un po’ degli
“inizi” La Compagnia della Rancia è nata da un
gruppo di persone che avevano frequentato la scuola di teatro di
Tolentino; io ho cominciato come insegnante della scuola, poi mi
sono occupato dell’organizzazione e in seguito anche come attore
della Compagnia. Solo successivamente ho iniziato a fare il
traduttore delle canzoni. Quali sono i
problemi maggiori che si incontrano nel tradurre le canzoni di un
musical? Nella traduzione
dall’inglese, che è quella di cui mi occupo, le difficoltà
maggiore è quella che s’incontra per la differenza strutturale
delle due lingue, nel senso che l’inglese è fatto soprattutto
di monosillabi o bisillabi, quindi è facile trovare una parola
accentata; per cui è molto più adatta al canto dell’italiano,
dove le parole sono in genere molto più lunghe e soprattutto dove
l’accento non cade in finale di parola. Nell’ottocento proprio
per questo motivo si usavano le parole tronche come “amor” o
“partir”, che oggi si cerca di non usare perché abbastanza
ridicole.Bisogna quindi cercare altre soluzioni, come l’uso del
futuro oppure cercare di esprimere lo stesso concetto con altre
immagini, in quanto con quelle che sono nell’originale non è
possibile una resa accettabile in italiano. Si cerca una strada
diversa che permetta di non tradire lo spirito della canzone e
nello stesso tempo di rendere lo stesso concetto; anche perché è
necessario continuare il racconto del musical, non si può
cambiare completamente il testo, cosa che è invece possibile
quando si traduce una canzone di musica leggera. Capita a volte di cambiare nel
corso degli anni una traduzione? Mi è successo
solo una volta per una canzone di “A Chorus Line”; nella
seconda edizione del musical ho sostituito proprio una traduzione
completamente. Però devo dire che adesso mi piace di più la
prima versione… Ci sono già dei nuovi progetti a
cui sta lavorando?
Sto per cominciare
a lavorare alla traduzione di un musical per la stagione
2002/2003, ma per scaramanzia preferisco ancora non parlarne…
Oltre alla traduzione si occupa
anche di canzoni originali? Ho scritto le
canzoni di “Fregoli” e qualche brano di
“Dance”; mi piace
scrivere canzoni originali, ma mi sento maggiormente portato per
le traduzioni. C’è un musical che le piacerebbe
tradurre? Il mio preferito
è “The Phantom of the
Opera”. E subito dopo viene “The Lion
King”. Sono due esempi di spettacoli diversi, ma davvero
affascinanti entrambi. Grazie e buon lavoro.
A
cura di Massimo Davico
Le
altre interviste di "Io e il Musical" : Lorella
Cuccarini , Marco Columbro
, Saverio Marconi , Fabrizio
Frizzi , on. Piero Fassino
, Debora Caprioglio , Banda
Osiris , Raffaele Paganini
, Maria Laura Baccarini, Gigi
Vesigna, Renata
Fusco, Ottavia Piccolo
, Manuel Frattini, Giampiero
Ingrassia
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