Continua l'appuntamento con la rubrica
" Io e il Musical"
Questa volta
Massimo Davico ha intervistato
il Ministro della Giustizia
On. Piero Fassino
E nota la Sua passione per il musical,
genere che ora si sta affermando anche in Italia. Da cosa ha avuto origine questo
interesse?
Fin da ragazzo ho coltivato passione per la musica e
soggiornando più volte negli Stati Uniti ho via via imparato ad amare il musical che è
uno straordinario intreccio di musica, danza, coralità.
Ha già avuto occasione di vedere qualche produzione di casa
nostra ? E cosa ne pensa?
Sì ho visto i pochi musical italiani prodotti in questi
anni, anche se nella produzione italiana ed europea prevale nettamente la
recitazione parlata sulla musica e sul ballo. Mi pare che il musical americano costituisca
almeno per ora una tipologia di spettacolo difficilmente imitabile.
Qual è il musical che le è piaciuto di più in assoluto?
Sono appassionato ad alcuni: "Show Boat" che
rappresenta forse il più classico musical; "West side story"
e "A Chorus line"
che sono forse i migliori esempi di coralità scenica; "42 street" che ha raccolto riconoscimenti in tutto il mondo;
e ho amato molto il film New York New York che ci ha fatto conoscere la più
straordinaria esibizione di Liza Minelli.
Ci sono spettacoli che a Londra e New York stanno in scena per oltre dieci anni.
Pensa che in Italia sarà possibile fare altrettanto?
Difficile perché un genere non si esporta. Il musical
è figlio dellAmerica, dei suoi ritmi, del suo sound, del jazz. Il musical non si
capisce se lo si separa dal sogno americano.
Lingresso di un musical (West side story)
alla Scala, ha fatto sorgere qualche polemica tra gli amanti del bel canto.
Lei cosa ne pensa?
Non ho mai condiviso la distinzione tra musica
seria e musica frivola. Fare musica è sempre unopera culturale
impegnativa. E non credo che un musical come "West
side story" richieda meno impegno, creatività e passione di quanto ne richieda
unopera lirica. Dunque, ben venga anche il musical alla Scala.
Quale canzone tratta da un musical ricorda particolarmente?
Summertime di Gershwin in Porgy and Bess, Ol man
river in Show Boat e molte
altre.
In Italia si affermano preferibilmente i musical brillanti.
Lei personalmente preferisce i musical comici o quelli drammatici?
Anche in America ci sono musical più brillanti e altri di
segno drammatico come Il fantasma dellOpera o Sunset Boulevard. Io preferisco i
primi perché in genere molto più ricchi di effetti scenografici e corali. Ma anche tra i
secondi ci sono spesso spettacoli straordinari.
E vero che in occasione di una sua vacanza a New York
ha assistito a 9 musical in una settimana?
Si è vero. Gli Stati Uniti non sono dietro langolo
di casa. Quando ci vado, approfitto e faccio il pieno.
Cosa augura alle compagnie di musical italiane?
Di crescere, di vedere riconosciute le loro professionalità e di
avere successo.
A
cura di Massimo Davico
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