Continua
l'appuntamento con la rubrica
" Io e il Musical"
Questa volta Massimo
Davico ha intervistato Antonello Angiolillo,
attore/cantante/ballerino, protagonista di "Francesco il
musical"
Come è avvenuto l’incontro tra Antonello Angiolillo e il
musical: un caso o un punto d’arrivo?
Da piccolo ho sempre avuto una passione per
i film musicali, quelli di Gene Kelly e Fred Astaire per
intenderci. Poi ho iniziato a studiare danza e quando ho saputo di
un provino per “A Chorus Line” ovviamente mi sono presentato.
Sono entrato nel cast per il personaggio di Paul e devo dire che
quell’esperienza mi è piaciuta moltissimo. La possibilità di
ballare, ma anche di recitare e cantare mi interessava moltissimo;
adesso poi forse il canto è diventato addirittura predominante,
quello che mi piace di più, nel quale sento di potermi esprimere
maggiormente. Dopo “Chorus” mi sono fermato per un anno e ho
studiato canto privatamente, senza abbandonare danza e
recitazione. Quindi l’incontro con il musical è iniziato subito
con una grande produzione… non posso dire che sia stato un caso,
ma nemmeno qualcosa di fortemente cercato…; sono stato fortunato
nel poter unire tre aspetti di lavoro che mi interessavano. Più recentemente è poi arrivato il
musical “Francesco” di cui è stato protagonista… Sì, un’esperienza davvero unica e
affascinante. Era una produzione in parte americana e quindi c’è
stata la possibilità di vedere lavorare coloro che per noi sono
un po’ un mito, e nello stesso tempo abbiamo potuto far vedere
che anche il nostro metodo di lavoro è molto valido. Non solo;
dal punto di vista del materiale umano non abbiamo ormai più
nulla da invidiare all’America. Certo là ci sono maggiori
possibilità produttive, ma gli artisti di casa nostra credo che
ormai siano davvero di altissimo livello. Ad Assisi sono stato
benissimo, ho conosciuto tante persone con cui sono ancora in
contatto, quindi anche umanamente è stata un’esperienza
bellissima; ho trovato il mio cane che è una vera
meraviglia…Lo spettacolo secondo me è riuscito molto bene; il
fatto di esserne il protagonista poi era una sfida davvero stimolante. Ho instaurato un bel rapporto con
tutti i ragazzi del cast e devo dire che il fatto di essere fermi
ad Assisi per così tanto tempo è diverso rispetto ad una tournée…ci
si frequenta molto di più, è come essere in una scuola, è
davvero divertente, anche se è stato un lavoro molto intenso. Ci
sono state poi serate con più di mille spettatori, ma anche
repliche per pochissime persone; comunque sempre esperienze
importanti, perché devi abituarti a dare sempre il massimo, anche
se con la platea mezza vuota ovviamente lo fai con meno piacere.
Insomma devo dire che è stata un’esperienza credo unica per
l’Italia, un grosso progetto che spero, come pare, venga
ripreso. Io mi auguro che la produzione voglia anche organizzare
una tournée. So che qualcosa si sta muovendo e si parla della
prossima primavera per un riallestimento. Certo per un tour ci
sono diversi problemi di costi, perché la struttura da muovere è
molto grande, bisognerebbe pensare ad una riduzione. Gli americani
hanno una cultura teatrale molto diversa dalla nostra; per loro
quando uno spettacolo è allestito in un teatro è la gente che
deve muoversi per andare a vederlo; in realtà da noi la
tradizione è molto differente. Penso che stiano valutando con
indagini di mercato se raggiungere almeno le città più
importanti come Milano, Roma, Napoli, Torino, Firenze… Potendo scegliere il prossimo musical
da interpretare c’è qualche desiderio in particolare? Non c’è proprio
“un sogno nel
cassetto”… diciamo che io amo in particolare i vecchi
musical…”Crazy for you” non mi dispiacerebbe, è un bel
ruolo ballato, cantato e recitato, quindi sarebbe una bella prova.
Chissà se verrà mai fatto in Italia. Un altro che mi piacerebbe
molto è “Guys and Dolls”. Però non posso dire che sono i
miei punti d’arrivo… diciamo che il sogno adesso è più
semplicemente “voglio fare”! A Vignale Danza è stato poi
interprete recentemente di “Metropolis”. Di cosa si tratta? Possiamo definirlo un musical, anche se
molto diverso da quelli che ho interpretato fino ad oggi. A
Vignale è stata presentata una specie di anteprima, una prima
versione di un lavoro secondo me davvero interessante che sarà
ancora sviluppato. Sono stato molto felice di partecipare a questa
operazione: musiche bellissime dei Queen e di Giorgio Moroder,
scene molto curate, coreografie interessanti; il tema di
“Metropolis” è poi sempre attuale, quindi mi auguro che lo
spettacolo possa svilupparsi con una produzione adatta, perché
ritengo che il regista Ivan Stefanutti abbia delle idee molto
valide. Altri progetti per l’immediato? Sì, sto provando a Roma un piccolo
spettacolo con i miei amici Sabrina Marciano, Laura Rocco, e
Fabrizio Paganini; insieme ci chiamiamo il “Quartetto G” e
stiamo provando uno spettacolo che abbiamo intitolato
provvisoriamente “Minuscolo Show” ma che forse cambieremo in
“Tutto fa Bro..adway!”; ci divertiamo molto insieme e, dopo
qualche recita di rodaggio in giro per l’Italia, saremo al
Teatro Prati di Roma dal 18 al 23 settembre. Buon lavoro e…in bocca al lupo!
A
cura di Massimo Davico
Le
altre interviste di "Io e il Musical" : Lorella
Cuccarini , Marco Columbro
, Saverio Marconi , Fabrizio
Frizzi , on. Piero Fassino
, Debora Caprioglio , Banda
Osiris , Raffaele Paganini
, Maria Laura Baccarini, Gigi
Vesigna, Renata
Fusco, Ottavia Piccolo
, Manuel Frattini, Giampiero
Ingrassia, Michele Renzullo,
Michele Carfora
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