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 CLAUDIO MATTONE: LA MUSICA COME MEZZO DI
COMUNICAZIONE
Questa settimana Morena ha incontrato per
noi Claudio Mattone, uno dei più importanti esponenti
della nostra musica leggera ed autore del musical "C'era una
volta... Scugnizzi".
Domanda. Ciao Claudio, com'è nata
l'idea di portare in scena "C'era una volta... Scugnizzi"?
Risposta. L'idea è nata molti anni fa e precisamente quando nel
1987 composi le musiche per il film di Nanny Loy "Scugnizzi".
Mentre creavo quelle musiche la mia fantasia mi faceva
immaginare uno spettacolo teatrale.
D.
Quali sono i temi trattati da questo spettacolo?
R. Questo musical è una favola vicina alla realtà in cui vengono
trattati diversi temi. Il primo fra tutti è il recupero dei
ragazzi che crescono nel disagio della periferia. Il secondo
tema è la voglia di dare a questi ragazzi una speranza per una
vita migliore ed, infine, l'ultimo tema che viene trattato è
quello della lotta del bene, rappresentato da Don Saverio
(interpretato da Sal Da Vinci, ndr) e del male impersonato da O'Russo
(interpretato da Pietro Pignatelli, ndr) il camorrista.
D. Come mai hai deciso di trattare temi così impegnativi?
R. Vedi, io sono nato in un quartiere di Napoli un po' povero e
queste tematiche le ho viste. Non le ho vissute ma le conosco
molto bene perciò ho deciso di affrontarle.
D.
Avendo già visto lo spettacolo, un aspetto che mi ha colpito è
la scenografia perché non c'è nessun riferimento a Napoli.
R. E' vero ed è stata una scelta voluta. Non volevo una scena
folcloristica ma neutrale perché lo spettacolo narra una storia
che non è riferita solo a Napoli ma anche ad altre città. La
scenografia la definirei insolita e cinematografica perché,
durante lo svolgimento dello spettacolo, vengono effettuate
delle proiezioni.
D.
Questo musical ha debuttato nel 2002 con un grande successo
tanto che nel 2003 ha vinto il premio dell' ETI, oscar italiano
del teatro. Cos'hai provato quando hai ricevuto questo
riconoscimento?
R. Quando mi hanno consegnato questo premio così importante sono
rimasto sorpreso e mi sono emozionato molto. Ho pensato ai
sacrifici fatti per realizzarlo ed ai momenti difficili che
abbiamo affrontato: nessuno voleva darci ascolto poiché non
avevamo un cast con nomi importanti.
D. Quest'anno avete fatto le audizioni per scegliere i nuovi
"scugnizzi". A queste audizioni si sono presentati 2.000
ragazzi. Quali caratteristiche bisognava avere per diventare uno
"scugnizzo"?
R. Alle audizioni in realtà si sono presentati in 2.500 e tutti
noi della produzione siamo rimasti sorpresi; non potevamo
crederci. Per diventare "scugnizzo" bisogna avere talento,
grinta, forza di volontà e voglia di lavorare per guadagnarsi un
applauso.
D. I ragazzi sul palco cantano tutte canzoni napoletane. Qual
è la canzone che ti emoziona di più?
R. Non una canzone in particolare: mi emoziona il modo con il
quale i ragazzi le interpretano. Le emozioni che nascono in me
dipendono da loro e da quanto ci credono nell'interpretarle.
D. Tu sei un famoso autore di grandi successi italiani
cantati da famosi interpreti tra i quali Nada , Eduardo De
Crescenzo, Neri per caso, Alberto Sordi per citarne qualcuno.
Come componi una canzone: nasce prima il testo o la musica?
R. Oggi il ruolo di compositore mi sta un po' stretto perchè per
me la musica è un mezzo di comunicazione. Uno dei modi
attraverso il quale esprimersi. Oltre alla musica, come mezzo di
comunicazione, c'è la parola e la gestualità che ho scoperto con
il teatro. Per quanto riguarda il mio metodo di composizione
direi che è abbastanza casuale. Mi spiego meglio. Può
capitare che mi sieda al pianoforte e nasca prima una musica e
poi il testo così come può capitare che pensi ad un testo mentre
sono in automobile e poi, successivamente, ne componga la
musica.
D. Quali sono le caratteristiche che dovrebbe avere un
ragazzo per diventare un cantante?
R. Innanzitutto deve avere una predisposizione naturale; poi
forza di volontà, cuore e cervello. Deve saper stare con i piedi
per terra se vuole arrivare in alto. Se vuoi ti dico anche cosa
non deve avere.
D. Certo
R. Una voce senza personalità e senza un particolare timbro.
D. Che cos'è per te la musica?
R. La musica è un modo di esprimermi per raccontare qualcosa.
D. Siamo alla fine dell'intervista e volevo chiederti se è
vero che il settore della musica è in crisi.
R. Purtroppo è vero. Oggi la musica leggera sta attraversando
una forte crisi perché, a mio avviso, è diventata solo un
sottofondo, perdendo così il suo ruolo fondamentale. Cerco di
spiegarmi meglio. Una volta ci si ritrovava a casa di amici per
ascoltare un disco col giradischi. C'era la voglia di ritrovarsi
e di ascoltare musica. Oggi, invece, la musica la si può
ascoltare ovunque ed in tutte le salse portandoci così a perdere
la voglia di ascoltarla con attenzione. Un riavvicinamento alla
musica forse c'è con internet. Spero che questa situazione
migliori velocemente.
L'intervista si conclude qui e ringrazio Claudio Mattone per la
disponibilità e la cordialità. Inoltre desidero ringraziare
Vincenza dell'Ufficio stampa Daniele Mignardi per l'ottima
collaborazione.

Morena Pompignoli
Le altre interviste di Morena:
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