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ARTURO
BRACHETTI: MI PIACEVA IL MUSICAL "FREGOLI"
Prima dell’inizio del suo spettacolo "L'uomo dei mille volti"
in scena al Teatro della Luna di Milano/Assago, Morena
ha incontrato Arturo Brachetti il più grande
attore-trasformista del mondo. Ecco che cosa le ha raccontato.
D. Ciao Arturo, tu sei il più grande trasformista del mondo.
Quando hai iniziato a praticare quest’arte?
R. Ho iniziato molto presto. Avevo 14 anni e frequentavo a
Torino il seminario dei frati salesiani perché mio padre sperava
che diventassi sacerdote. Invece qui incontrai Don Silvio
Mantelli che si divertiva a fare giochi di prestigio e
custodiva, nel magazzino, diversi libri di magia e giochi. E’ lì
che ho iniziato a studiare quest’arte...
D. Quando ti sei esibito la prima volta?
R. Avevo 15 anni e montai uno spettacolo in cui mi trasformavo
in una strega, in un cantante ed in un uomo in frac. Alla fine
dello spettacolo Don Silvio mi regalò il libro “Fregoli
raccontato da Fregoli”.
D. I tuoi genitori furono contenti di questa tua “vocazione
teatrale”?
R. Mio padre non era molto felice di questa mia scelta e per
accontentarlo presi il diploma alle magistrali.
D. Da Torino sei in seguito volato a Parigi...
R. Esatto. Dopo aver vinto in Italia il "Premio Bustelli" fui
presentato a Parigi da Gererd Majax al regista Jean
Marie Rivière (direttore del "Paradis Latin", ndr) e
sostenni un’audizione. La superai e a 18 anni avevo uno
spettacolo tutto mio.
D. Cosa ti ricordi di quel periodo?
R. La grande soddisfazione e gli imprevisti. Molte volte mi
capitava di prendere il posto di altre persone a 10 minuti dallo
spettacolo e, in breve tempo per esempio, dovevo impararmi una
coreografia.
D.
In Italia hai lavorato con la Compagnia della Rancia
realizzando, guarda caso, “Fregoli” e “Brachetti in
Technicolor”. A quale dei due spettacoli sei più legato?
R. La Compagnia della Rancia è la casa di produzione
teatrale italiana più interessante e Saverio Marconi è un
mio amico che ama molto questo lavoro. Sono molto legato a “Fregoli”
(scritto da Saverio con Ugo Chiti, Michele Renzullo e Bruno
Moretti) e credo sia stato il primo spettacolo inventato di sana
pianta da Saverio Marconi. Spero di poterlo rifare perché era
molto interessante a livello recitativo.
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D. Veniamo al tuo ultimo lavoro che sta riscuotendo anche in
Italia un enorme successo: “L'uomo dai mille volti”. Com’è nato
questo spettacolo?
R. Tutto nasce nel 1997 quando Gilbert Rozon, il
direttore del festival canadese “Juste Pour Rire”, mi
vide esibirmi. Ne rimase colpito e, nel 1999, decise di produrre
questo grande one man show a Montreal con la regia di Serge
Denoncourt. In seguito portammo lo show a Parigi e qui vi
rimase tre anni registrando il tutto esaurito ogni sera.
D. Questo spettacolo a Parigi è stato replicato 800 volte, è
stato negli Stati Uniti e in Giappone e ti ha anche fatto
vincere un premio importante...
R. Il “Premio Moliere” nel 2000. E’ il Tony Award
francese e ne fui molto onorato.
D. Nella versione italiana di questo spettacolo c’è un cameo:
Sandra Mondaini presta la sua voce per dare vita al personaggio
di tua madre. Come è nata questa collaborazione?
R. Quando un anno fa decisi di rileggere lo spettacolo per
l’Italia mi posi subito il problema di chi poteva dare la voce a
mia madre. Pensai a Sandra Mondaini perché è stata la mamma
virtuale di moltissime persone e perché è un’artista
straordinaria.
D. Qual è la scena di questo spettacolo che ti emoziona di
più?
R. Sicuramente la scena di Fellini. Quando incontravo Fellini mi
diceva che io sono “l'ultimo clown” e per lui il “clown” è un
personaggio molto speciale. E’ un’artista che vende un po’ della
sua anima.
D. Se avessi avuto la possibilità di essere diretto in un
film da Federico Fellini, quale ti sarebbe piaciuto?
R. Ce ne sono tantissimi! “Amarcord”, “I Clowns”, però vorrei
poter interpretare un ruolo che mi assomigli.
D. Che cos’è per te il Teatro?
R. E’ una finestra sull’immaginario, il desiderabile ed il
proibito. Il teatro è poesia perché è fatto da una “mano
artigianale”: quella mano che tira il sipario, che fa muovere un
telo azzurro per creare l’effetto del mare. Garinei diceva che
in Teatro suscita più emozioni vedere non una Ferrari ma un
signore che arriva in scena su un carretto trainato da cavalli
con campanellini...
D.
Quali sono i tuoi prossimi impegni?
R. Oltre alla tournée de “L'uomo dai mille volti”, a dicembre
sarò a Milano per curare la regia del nuovo spettacolo teatrale
di Aldo, Giovanni e Giacomo; poi a marzo del 2006 mi attende una
tournée europea e in estate farò uno special televisivo a
Montreal.
L’intervista si conclude qui ringraziamo Arturo per la sua
disponibilità e gentilezza.
Lo spettacolo "L'uomo dai mille volti" è
al Teatro della Luna di Milano/Assago fino a domenica
30 ottobre. In seguito:
Bologna dall’8
Novembre
Napoli dal 15 Novembre
Trieste dal 22 Novembre
Roma dal 1 Dicembre
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Morena Pompignoli |
Copyright ©2005 musical.it
28/10/2005, ore 12,15
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