PATRICK ROSSI
GASTALDI: NON SOLO MUSICAL
Questa volta Morena ha incontrato
per noi Patrick Rossi
Gastaldi, regista, attore ed insegnante alla scuola TV "Amici"
di Maria De Filippi.
D. Ciao Patrick, tu sei attore, regista
ed autore teatrale. Com’è iniziata la tua carriera artistica?
R. Devo tutto alla mia voglia di esibirmi. All’età di otto anni
ho iniziato a praticare pattinaggio artistico poi a 15 ho avuto
un incidente e mi sono dovuto fermare. Il mio desiderio di
esibirmi però continuava e sono andato a Parigi...
D. Cos’è successo a Parigi?
R. Sono rimasto lì un anno, perché mio padre è italo-francese e
ho conosciuto i mimi francesi. Ne rimasi molto colpito e decisi di
seguire dei corsi per imparare quest’arte.
D. Come mimo cos’hai interpretato?
R. Ho interpretato in una tragedia greca un danzatore di spade
inseguito, a Siracusa, in un’opera di Edipo: un assassino un po’
particolare...
D. In che senso, particolare?
R. Ero nudo in scena. Allora ero alto, biondo, magro con un viso
angelico.
D. Scorrendo il tuo curriculum ho scoperto che sei anche
cantante...
R. Sì, è esatto. Ho studiato canto con Lidia Stiyx (soprano
drammatico, ndr) per un anno e mezzo. Ora coltivo la mia
passione per il canto facendo concerti con le canzoni di Barbarà,
una famosa cantautrice francese.
D. Tu hai lavorato come attore con diversi ed importanti registi
come Ronconi, Cobelli che penso abbiano contribuito alla tua
formazione. Quali sono gli insegnamenti che hai conservato?
R.
Prima di tutto faccio una premessa: a livello recitativo sono un
autodidatta e da solo ho curato la dizione (avevo il rotacismo,
comunemente detto "la R moscia")
e la recitazione per poi perfezionarmi con i vari registi che ho
incontrato. Da loro ho appreso la capacita di imparare a giocare
con se stessi e la capacità di scoprire nuovi lati di sé.
Inoltre, che occorre imparare a seguire non a pappagallo le indicazioni
date dal regista su come interpretare un personaggio o una scena,
ma cercare di farle proprie.
D. Come attore hai ricevuto la MASCHERA D’ORO IDI...
R. E’ uno
splendido ricordo. Erano gli anni ’90 quando ricevetti questo
premio per la mia interpretazione de “L’ALTRO” di ALDO NICOLAJ,
in cui si narrava il rapporto tra due fratelli: uno sano e
l’altro autistico. Io interpretavo la parte del fratello
autistico e fu una bella sfida per me perché dovevo parlare in
un certo modo e muovermi lentamente. In quell’occasione mi servì
l’esperienza del mimo e persi 7 chili.
D. Tra i vari spettacoli che hai diretto c’è il musical “IL
PIANETA PROIBITO” con CHIARA NOSCHESE, SCIALPI e GIAMPIERO
INGRASSIA. Come preparasti gli interpreti?
R. Era il mio primo musical ed è un genere teatrale molto
difficile perché devi coordinare le tre arti. Giampiero
Ingrassia e Chiara Noschese sono due performer completi che
decisi di impegnare sul piano comico, mentre ebbi qualche problema
con Scialpi. Giovanni (nome vero dell’artista) era alla sua
prima esperienza teatrale di attore e gli dovetti insegnare il
rapporto con la parola cioè come intonare una battuta - poiché la
battuta nasce da dentro - e la dizione. Penso di esserci
riuscito, almeno in parte.
D. In seguito è arrivato “FOOTLOOSE”:che ruolo hai avuto in
questo musical?
R. Sono stato assistente alla regia di Malcom ed ho preparato i
ragazzi sui personaggi di “Footloose” attraverso un seminario di
un mese dove ho insegnato loro a gestire la parola e ad essere
flessibili.
D. A breve debutterai come regista nel musical “LUNGOMARE”, puoi
anticiparci qualcosa?
R. Sarà un musical molto curioso partendo
dalle musiche di ALEX BRITTI che sono molto particolari. La mia
regia sarà surreale, un po’ sospesa. I personaggi saranno
trasportati nella favola della vita; una favola a volte crudele.
D. Facciamo un gioco. Ti dico una frase da completare.
Secondo te l’attore è colui che...
R. E’ colui che è fatto di silenzi e di improvvise impennate.
D. Quindi ad un attore quando sale sul palco cosa chiedi?
R. Chiedo di essere vero nell’emotività. Di saper gestire i suoi
sentimenti. Ai ragazzi che escono dalla Scuola di “Amici” che
vogliono percorrere la strada della recitazione consiglio
soprattutto di essere umili.
D. Torniamo al gioco di prima. Secondo te il regista è colui
che...
R. E’ colui che disegna tutto. Rende immagini le parole o
trasforma le parole in musica. Il regista è colui che muove le
fila senza avere dei burattini.
D. Oltre a “LUNGOMARE” stai lavorando a qualcos’altro?
R. Sì.
Dal 25 ottobre al 6 novembre sarò al Teatro COMETA OFF di Roma
per interpretare quattro atti unici di JEAN-CLAUDE GRUMERG con
GLORIA SARIO e ALBERTO ALEMANNO.
L’intervista a Patrick Rossi Gastaldi si conclude qui. Lo ringraziamo per la
disponibilità e gli facciamo i migliori IN BOCCA AL LUPO per
tutto.
Morena Pompignoli
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13/10/2005, ore 21,15