PIETRO GARINEI: "EVVIVA" IL TEATRO MUSICALE!
Questa volta Morena ha intervistato davvero un
grande nome: il padre della commedia musicale italiana Pietro
Garinei.
D. Signor Garinei, Lei ha una carriera
professionale molto ampia: nasce come farmacista, per poi
diventare gionalista fino ad arrivare a regista e firmare , con
Sandro Giovannini, le più famose commedie musicali italiane...
R. Tutto vero. I miei genitori erano proprietari a Palazzo Chigi
della più importante farmacia romana. Poi, quando arrivò
Mussolini, la nostra farmacia si trasferì a Piazza San
Silvestro; qui diventò un luogo d'incontro per molti
giornalisti, che a mezzanotte venivano a prendere l'elisir di
china. Dopo essermi laureato in farmacia iniziai a scrivere per
"La Gazzetta dello Sport", giornale a cui già collaborava mio
padre.
D.La Farmacia dei suoi genitori era ubicata vicino ad un
edificio che per Lei diventò molto importante, vero?
R. Vicino alla farmacia c'era il cinema-teatro "Galeria" dove
veniva rappresentata la RIVISTA ed io vi correvo sempre per
vedere questi spettacoli che adoravo.
D. Di questi spettacoli che cosa la colpiva?
R. Ne amavo la musica e restavo affascinato dal modo con cui si
cambiava velocemente scena passando da una città ad un'altra, o
da un periodo storico ad un altro.
D. Lei e Sandro Giovannini siete riusciti a creare commedie
musicali di successo in Italia ed all'estero. Quali sono gli
elementi per riuscire in questo?
R. Domanda non facile. Non so dire quali siano gli elementi e se
esista una ricetta. Posso dire che per me è molto importante la
musica, in particolare quella dei maestri Armando Trovajoli e
Gorni Kramer, perché mi danno gioia e serenità. Poi ci deve
essere un'idea valida.
D.
Qual è lo spettacolo che Le è rimasto nel cuore?
R. "Ciao, Rudy". Uno spettacolo molto originale di cui mi
piaceva la parte tecnica con tapis-roulant e poi perché c'era
Marcello Mastroianni.
D. Cosa La colpisce in un attore quando
si trova sul palcoscenico?
R. Un attore deve essere elegante, bravo e saper trasmettere
emozioni al pubblico.
D.
Parliamo ora del Suo ultimo spettacolo "Evviva" con Enrico
Brignano in scena in questi giorni al Teatro Sistina fino all'11
dicembre. Com'è nato questo progetto?
R. Questo spettacolo che, notare, ha un titolo beneaugurate, è
nato dopo aver conosciuto Enrico Brignano, scritturato da Andrea
Maja e Fabrizio Celestini. In seguito io, Jaja Fiastri, Enrico
Vaime, Mario Scaletta e lo stesso Brignano ci siamo messi a
scrivere la storia di un giovane attore che voleva recitare al
Teatro Sistina. C'è una scena dove Brignano interagendo con il
pubblico chiede quanto tempo abbiano impiegato da Roma per
arrivare al Teatro Sistina. La scena prosegue con lui che
risponde:"...Avrete impiegato un'ora, un'ora e mezza...Ecco io
c'ho messo 12 anni!".
D.
Che cosa Le piace del modo di recitare di Enrico Brignano?
R. Il rapporto che crea col pubblico ed il suo modo di
rapportarsi.
D. Com'è la struttura scenografica dello spettacolo "Evviva"?
R. La struttura scenografica creata da Uberto Bertacca è molto
insolita, leggera ed elegante.
D. Saverio Marconi la ritiene un suo Maestro. Se Le chiedesse
di lavorare con lui cosa risponderebbe?
R. Ma Saverio non ha bisogno di maestri perché è molto bravo ma
mi fa piacere saperlo. Comunque sia mi piacerebbe lavorare con
lui e chissà magari un giorno...
L'intervista si conclude qui. Ringrazio il Dottor Pietro Garinei
per la disponibilità e cordialità.
Morena Pompignoli
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28/11/2005, ore 17,30