LORELLA CUCCARINI E I LETTORI DEL CORRIERE DELLA SERA
L'altro giorno Lorella Cuccarini ha incontrato in Sala Montanelli a Milano i lettori del "Corriere della Sera", per parlare del suo imminente debutto nel musical "Sweet Charity". Ecco il reseconto di Michela Proietti dal sito Vivimilano.it :

«Dopo Sweet Charity sogno un mio reality tv»
Lorella Cuccarini: «Torno con un musical e dimentico due anni di esilio dalle scene. Ma grazie alla famiglia sono riuscita a sorridere»

Forse è merito della congiuntura astrale di ferro (segno zodiacale Leone ascendente Ariete), ma Lorella Cuccarini, direbbe Totò, è un tipo tosto a prescindere. Andando per ordine: poco più che ventenne già piroetta sui pavimenti luminosi di «Fantastico 6», zittisce «Le Cicale» di Heather Parisi e alle spaccate iperboliche della showgirl americana risponde ballando con le mani incrociate. Ballerina, conduttrice e nel mezzo ci scappa anche la pubblicità e il teatro. Unica battuta di arresto, due anni fa («La Rai mi ha pagato per farmi stare a casa, un’occasione sprecata»), ma adesso Lorella Cuccarini torna sulle scene a modo suo e durante il «Faccia a faccia» per ViviMilano, moderato in Sala Montanelli dal critico del Corriere Maurizio Porro, annuncia la rinascita. Siccome il musical è nelle sue corde, riparte da lì. Dopo il grande successo di «Grease», Lorella ritorna con la nuova produzione della Compagnia della Rancia: «Sweet Charity», il musical di Neil Simon portato alla ribalta nel '66 a Broadway da Bob Fosse e ispirato al film di Federico Fellini «Le notti di Cabiria».
«La prima volta che ho visto questo musical avevo 18 anni e fin da quel momento ho desiderato interpretarlo: ora ho l’età giusta e la maturità artistica per farlo», spiega Lorella, che per il debutto del 5 maggio ha scelto il Teatro della Luna di Assago. La storia è quella di Charity, entraineuse che vive tra le mille luci di New York e che alla fine, tra tante persone, incontra anche quella giusta. «Ma Charity non è una prostituta, è pagata solo per ballare», precisa Lorella (simpaticamente bacchettona), che la sera del debutto schiererà in prima fila i quattro figli. Ai paragoni con Giulietta Masina, Gwen Verdon e Shirley McLaine — storiche protagoniste di «Sweet Charity» —, Lorella non vuole neppure pensare. Così come non ama fare paragoni con i numeri di «Grease», oltre 350 repliche e persone che hanno visto lo spettacolo anche venti volte di fila.
«Con il regista Saverio Marconi abbiamo lavorato sodo, e il risultato è davvero strepitoso. Il finale, però, non sarà quello triste della povera Cabiria, eternamente sedotta e abbandonata. Abbiamo voluto un happy end, perché a teatro ci si va anche per sognare», dice Lorella. Sul palco insieme con lei, il coreografo Luca Tommassini ha schierato tra gli altri Carlo Reali, Crescenza Guarnieri e Gianni Nazzaro, alle prese con le musiche di Cy Coleman completamente riadattate, guardacaso, dal marito di Lorella, Silvio Testi. «Grazie alla mia famiglia sono riuscita a sorridere anche dei telefoni sbattuti in faccia dai dirigenti Rai in questi ultimi due anni. Ho dei contatti con Mediaset, ora vorrei un reality. Ma non uno dei tanti, un reality a modo mio».

 

Copyright ©2006 musical.it  23/04/2006, ore 12,00