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 STEFANO DI BATTISTA: LA MIA PRIMA COMMEDIA
MUSICALE
Un'altra bella intervista della nostra Morena.
Questa volta ha incontrato un nome prestigioso della musica
jazz: Stefano di Battista, autore della commedia musicale
"Datemi 3 caravelle".
Domanda. Ciao Stefano, cos'hai pensato
quando ti hanno proposto di comporre le musiche della commedia
musicale "Datemi 3 caravelle"?
Risposta. Appena me l'hanno proposto ho avuto paura di non
riuscire, perché comporre musiche per una commedia musicale non
è così facile come si potrebbe pensare. Inoltre per me era la
prima volta che affrontavo questo genere teatrale.
D. Come sono nate queste musiche?
R. Sono partito dalla storia e nella creazione delle musiche mi
hanno aiutato i miei due collaboratori Dario Rosciglione e
Simone Ciammarughi. Molte canzoni sono nate col cast perché,
quando veniva scelto un cantante, lo ascoltavo e poi cercavo di
comporre una canzone adatta a lui.
D. Che funzione hai dato alla musica in "Datemi 3 caravelle"?
R. Volevo che la musica e le canzoni accompagnassero il
racconto. Ho cercato, e spero di esserci riuscito, di
evidenziare i momenti salienti della storia di Cristoforo
Colombo. In certi punti della storia, come all'inizio del
secondo tempo, ho dato più risalto alla musica.
D.
Comporre musiche per una commedia musicale non è facile, come
hai detto tu. Quali problemi hai incontrato?
R. I problemi che si possono incontrare, quando componi musiche
per una commedia musicale o per un musical possono essere, per
esempio, quelli di comporre una musica troppo lenta per il
balletto oppure troppo corta per riuscire ad effettuare un
cambio di scena o di costume. E' molto facile incespicare in
queste tipologie di problemi perché ci sono tanti tempi da
rispettare, ma abbiamo cercato di evitarne qualcuno
programmandoli anzitempo.
D. Tu sei un grande sassofonista jazz conosciuto in Italia ed
all'estero. Com'è nata questa tua passione per la musica?
R. La mia passione per la musica è nata quand'ero molto piccolo.
Sono nato a Roma in una famiglia di ristoratori che amava la
musica, in particolare quella da balera. Un giorno un amico di
famiglia formò una band e mi propose di suonare il sax.
All'inizio non ne volevo sapere di suonare questo strumento, ma
alla fine mi convinsi. Avevo tredici anni e da quel giorno non
ho più smesso di suonarlo.
D. Quando scopristi il jazz?
R. Per caso, con due incontri molto significativi. Il primo
quando comprai dal mio edicolante una compilation di musica jazz
eseguita da sassofonisti contralto dove scoprii il suono
"acidulo" di Art Pepper. Quando lo ascoltai decisi che volevo
suonare come lui e da quel momento nacque la mia passione per la
musica jazz. Il secondo incontro molto importante per me fu con
l'alto sassofonista Massimo Urbani che riusciva a suonare senza
conoscere cosa venisse dopo. Istintivamente. Era fantastico.
D.
Durante il tuo percorso artistico una città molto importante per
te è stata Parigi.
R. Esattamente. Nel 1994 in questa città decollò la mia carriera
e lì ho avuto grandi soddisfazioni professionali: ho inciso
diversi dischi, tenuto concerti ed ho suonato con Jimm Cobb,
Walter Brooker, Nat Adderly e molti altri ancora. Parigi è una
città che musicalmente è gestita molto bene dallo Stato.
D. Che cos'è per te la musica jazz?
R. Ti rispondo con una frase che mi disse il batterista Elvin
Jows a cui feci la stessa domanda:"Guarda il sole e lo capirai":
D. Quest'anno hai partecipato, per la seconda volta, con tua
moglie Nicki Nicolai al Festival di San Remo con il brano "Lei
ha la notte". Che ricordi conservi?
R. Sanremo ogni anno è una grande e splendida occasione ed io
quest'anno ero molto emozionato per mia moglie, ma devo dire che
mi sono anche divertito.
D. Torniamo alla commedia musicale "Datemi 3 caravelle".
Com'è stata quest'esperienza?
R. E' stata un'esperienza eccezionale sotto tutti i punti di
vista. Ho sempre scritto musica per il jazz e questa volta ho
potuto vedere la mia musica ballata, cantata e recitata. Ciò, ti
dirò, mi ha particolarmente colpito ed emozionato... anzi spero
che arrivino altre proposte di questo genere.
D. Qual è il musical più bello a livello musicale per te?
R. "Il fantasma dell'Opera" mi fa impazzire quando lo ascolto.
D. Quali sono i tuoi progetti futuri?
R. Sto realizzando un disco di musica jazz e con canzoni che
uscirà il prossimo anno e sarà presentato a Parigi.
L'intervista si conclude qui e ringrazio Stefano Di Battista per
la disponibilità e gentilezza.

Morena Pompignoli
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