NATALIA TITOVA: LA DANZA PER ESPRIMERE ME STESSA
Dopo Simone Di Pasquale, la solerte Morena
ha incontrato un'altra protagonista del reality televisivo
"Ballando con le stelle", ora interprete del musical "La
Febbre del Sabato Sera" per la regia di Massimo Romeo
Piparo: Natalia Titova.
Domanda, Ciao Natalia, cos'hai pensato
quando ti hanno proposto di interpretare Stephanie nel musical
"La Febbre del Sabato Sera"?
Risposta. All'inizio ho pensato di non potercela fare perché io
sono straniera e non potevo pensare di salire su un palcoscenico
per recitare e cantare in italiano.
D. Poi cos'è successo?
R. Ho riflettuto molto ed alla fine ho deciso di provare! Ho
iniziato a studiare seriamente recitazione, dizione e canto ed
ho accettato questa sfida.
D. Come hai superato le difficoltà nella recitazione e nel
canto?
R. Con dedizione ed il massimo impegno mi sono avvicinata a
queste due arti ma, soprattutto, con molta umiltà e voglia di
imparare. Per quanto riguarda il canto ancora non mi sento
pronta per cantare da sola.
D. Quindi sul palcoscenico canti?
R. Sì, ma nel coro. Vedi ho il massimo rispetto per quest'arte e
se non mi sento pronta non rischio. Quando sarà più sicura
canterò da sola.
D. Capisco. Ci sono altre difficoltà che hai incontrato?
R. Una difficoltà che abbiamo incontrato tutti noi del cast è
stato ballare in gruppo. Vedi: noi veniamo dalla danza sportiva
e non siamo abituati a ballare in gruppo ma a coppie. Però con
l'allenamento questo ostacolo è stato superato.
D. Com'è la tua Stephanie?
R. Caratterialmente è una ragazza molto decisa e che non si
accontenta mai. Cerca sempre di arrivare più in alto. In certi
aspetti del suo carattere, come ad esempio nella determinazione,
mi assomiglia.
D. Come ti sei avvicinata alla danza?
R. Io sono nata in Russia e lì è normale che tutti i bambini ad
una certa età inizino a danzare. Ho cominciato a studiare danza
classica all'età di quattro anni e a nove mi fu proposto di
entrare nell'Accademia di danza di San Pietroburgo, ma non vi
andai.
D. Perché non accettasti?
R. Fin dalla nascita ho sofferto di problemi all'articolazione
del ginocchio e non riuscivo a stare sulle punte. Inoltre i miei
genitori preferivano che restassi a Mosca e, quindi, dovetti
rinunciare alla danza classica. Mi dedicai al pattinaggio
artistico, al nuoto ed alla pallavolo. Poi arrivò la danza
sportiva e non l'ho più abbandonata.
D. Mi potresti fare un confronto tra la danza in Russia e
quella in Italia?
R. In Russia c'è forse molta disciplina in più rispetto
all'Italia, ma qui vedo con piacere che si iniziano a
frequentare le scuole di ballo anche solo per divertirsi e stare
insieme. Questo, purtroppo, in Russia manca.
D.
Che cos'è per te la danza?
R. La danza mi permette di esprimere me stessa, di tirare fuori
una parte di me che nella vita quotidiana non riesce ad
emergere. Quando ballo la mia timidezza scompare ed è come se
succedesse una magia.
D. Com'è il bilancio di questa tua prima esperienza nel
musical?
R. Più che positivo! Sia per il numeroso pubblico che ci è
venuto a vedere sia perché in teatro ho ricevuto grandi emozioni
e spero di averne anche regalato.
D. Ti piacerebbe continuare con il musical?
R. Mi piacerebbe moltissimo e spero che ciò possa succedere!
Fermo restando il fatto che devo continuare a studiare per
migliorarmi sempre di più.
L'intervista si conclude qui ed io ringrazio Natalia Titova per
la disponibilità e la grande umiltà che ha dimostrato.
Ringrazio, inoltre, per la perfetta collaborazione Vincenza
Petta e Simona dell'Ufficio Stampa di Daniele Mignardi.
Morena Pompignoli
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