FEDERICO
BELLONE: MUSICAL... CHE PASSIONE!
Morena ha intervistato per noi il regista
Federico Bellone
Domanda. Ciao Federico, tu sei aiuto-regista di Saverio
Marconi, come ti sei avvicinato al mondo teatrale?
Risposta. La mia passione è iniziata molto presto. Da
piccolo mi divertivo a fare le imitazioni di Antonio Lubrano,
poi alle scuole medie ho cominciato a studiare recitazione. Ho
frequentato l'Accademia dei Filodrammatici di Milano ed
all'Università ho cominciato a studiare anche canto e danza.
D. Ti ricordi il tuo primo spettacolo?
R. Sì, certo. Alle elementari con un mio compagno di classe
scrissi "Cambia canale" una parodia del telegiornale con
l'oroscopo...fu molto divertente.
D. A proposito della danza, sei stato all'estero per seguire
degli stage?
R. Sì. Sono stato a Nizza all'Off Jazz e poi a New York
presso il Broadway Dance Center una scuola veramente valida.
Però la mia vera passione è sempre stata la regia e stare dietro
le quinte.
D. Scorrendo il tuo curriculum ho letto che sai suonare il
pianoforte....
R. Verissimo. Quando frequentavo le scuole medie volevo
imparare a leggere gli spartiti dei musical americani e quindi
decisi di studiare pianoforte per quattro-cinque anni.
D. Fin da piccolo avevi le idee chiare sul percorso che volevi
fare e questo studio ti è servito per comporre, con Giorgio
Secoli, le musiche, le liriche ed il testo del tuo primo musical
"La Notte di San Valentino" messo in scena al Teatro Dei
Filodrammatici di Milano. Come è nato questo musical?
R. Avevo 17 anni quando lo scrissi e mi ispirarono i
telefilm americani fatti bene tipo "Beverly Hills, 90210". E' un
musical semplice, piccolo che narra la storia d'amore tra due
giovani ragazzi nel periodo adolescenziale.
D. Questo musical ti portò fortuna facendoti vincere il premio
internazionale "Ernesto Calindri" nel 2001. Cosa ricordi di quel
momento?
R. Non me l’ aspettavo davvero e non mi rendevo conto di
quello che stava succedendo. Era un concorso di drammaturgia a
cui parteciparono opere più elaborate della mia e ne fui
orgoglioso. Devo dire grazie alla Preside della mia scuola
l'istituto "Leone XIII", Mariella Malaspina, che mi spinse a
partecipare.
D. Veniamo al tuo incontro con la Compagnia della Rancia. Come
si sono incrociate le vostre strade?
R. Tutto è cominciato con "Grease". Dopo averlo visto ne
rimasi affascinato e chiesi a Michele Renzullo i copioni per
poterlo mettere in scena a scuola. In seguito gli chiesi i
copioni anche di "Sette Spose per Sette Fratelli" e Michele
Renzullo venne alla mia scuola per vederlo. Ne rimase colpito
perché, grazie all'aiuto della mia scuola ero riuscito a
realizzarlo quasi simile a quello della Rancia. Michele mi fece
i complimenti e mi disse che era molto bello. In seguito gli
chiesi se potevo lavorare gratuitamente come maschera al
Palavobis e una sera....
D. Sì....
R. Una sera incontrai Saverio Marconi che mi fece i
complimenti per "il mio" "Sette Spose per Sette Fratelli".
Rimasi stupito nel sapere che lo aveva visto in videocassetta.
Ti puoi immaginare la mia soddisfazione.
D.
Lo credo bene. In seguito hai fatto un salto di qualità
diventando assistente alla regia...
R. Volevo lavorare nella Compagnia della Rancia e decisi di
contattare di nuovo Michele Renzullo. Colpo di fortuna: era
rimasto vuoto il posto di assistente alla regia e mi misero in
prova nel riallestimento di "Dance". Successivamente, superato…
l'esame diventai aiuto-regista in "Pinocchio".
D. Immagino che lavorare a fianco di Saverio Marconi sia un
privilegio, perché è una fonte di apprendimento continua per te
che sei agli inizi della tua carriera artistica. Cosa ti
colpisce di più in lui?
R. La grande passione che ha per questo mestiere e per il
musical. Vi ha creduto sempre ed ha lavorato sodo per
raggiungere questi risultati. E' riuscito a carpire l'anima del
musical ed è l'unico che offre ciò che gli spettatori si
aspettano.
D.
Bene. Ora veniamo ad "Annie", il musical con cui andrai in scena
nel mese di dicembre al teatro Leone XIII, di cui firmi, insieme
a Giorgio Secoli, la regia. Com'è hai allestito questo
spettacolo.
R. "Annie" è il mio primo spettacolo non amatoriale di cui
sono il regista dall'inizio alla fine e che produco con la mia
società di produzione "Live On Stage".
E' una favola moderna tratta da un fumetto in bianco e nero
degli anni trenta e abbiamo voluto rendere lo stesso effetto
anche sul palcoscenico teatrale.
D. In che modo?
R. Con la scenografia in bianco e nero che fa contrasto con
i costumi realizzati con colori violenti.
D. Per quanto riguarda le coreografie?
R. Le coreografie sono curate da Gillian Bruce, coreografa
londinese di grande talento che è riuscita a montare delle
coreografie in stile Broadway. Di grande effetto.
D. C'è una scena nel musical che ti emoziona particolarmente?
R. Sì. Alla fine del primo atto quando Annie decide di
rifiutare la proposta di essere adottata dal milionario Oliver
Warbucks perché è convinta che i suoi genitori siano ancora vivi
e vuole ritrovarli. La scena si conclude con Annie che canta "Tomorrow"
e viene incorniciata dal logo dello spettacolo. Praticamente
arrivano in scena le lettere ANN e la lettera E. La bambina
prende il posto della lettera I.
D. Il primo ottobre ci saranno le audizioni per scegliere la
nuova protagonista. Che requisiti deve avere?
R. Deve avere un talento naturale ma purtroppo in Italia è
difficile trovare bambini che sappiano fin da piccoli ballare,
cantare e recitare. Comunque sia deve essere spontanea mentre
canta, balla e recita.
D. Veniamo alle due nuove produzioni della Rancia: "The
Producers" che debutterà il 27 gennaio e "Sweet Charity". Puoi
anticiparmi qualche particolare?
R. Purtroppo non posso dirti molto. In ogni caso posso dirti
che per "The Producers" vogliamo rievocare l'epoca d'oro di
Broadway, con le scale che si illuminano, le ballerine con
strass...sarà molto bello. Per "Sweet Charity" posso dirti che
il debutto è fissato al 5 maggio e resterà in scena fino al 28
maggio. Sarà qualcosa di veramente speciale ma… non posso dire
altro.
D. Ultima domanda: c'è un musical che ti piacerebbe dirigere nel
futuro?
R. Sì, certo. E' ispirato al film "Newsies" (Gli Strilloni)
scritto da Alan Menken l'autore di "Aladdin", "La Bella e la
Bestia". Purtroppo per ora non esistono ancora i diritti...
L'intervista si conclude qui. Grazie Federico e… in bocca al
lupo per tutti i tuoi futuri progetti.