FRANCESCO CAPODACQUA E' IL NUOVO
PROTAGONISTA DEL MUSICAL "FOOTLOOSE"
Francesco Capodacqua è il nuovo protagonista del
fortunatissimo musical "Footloose" che ha riscosso grande
successo nella passata stagione teatrale e si prepara a bissarlo
anche nella stagione 2005/'06.
L'ho incontrato nel mezzo delle prove del tour estivo ed ecco cosa mi ha
raccontato.
DOMANDA. Francesco, quando hai preso in mano per la prima
volta il microfono?
RISPOSTA. Prestissimo!!! Pensa che avevo solo 3 anni e
frequentavo l'asilo presso le suore. Durante una recita con i
miei amici avevo formato un gruppo musicale: loro suonavano
strumenti finti e io cantavo.
D. Precoce! Ti ricordi che canzoni cantavi?
R. Cantavo "Canzone d'amore" dei Ricchi e Poveri; ne conservo
ancora il video.
D. A tre anni la tua prima canzone. Dopo com'è proseguito il
tuo percorso?
R. Ho frequentato una scuola privata di canto per sei mesi ma in
realtà ciò che mi ha sempre guidato è stata la passione e il mio
grande amore per la musica. Inoltre le cose più belle e
significative per me sono capitate per caso.
D. So che molti cantati fanno dei concorsi canori per farsi
conoscere ed acquisire maggiore esperienza nel canto e col
pubblico. Anche tu li hai fatti?
R. Sì, certo. In particolare fu importante per me il "Festival
degli Sconosciuti" organizzato da Teddy Reno e Rita Pavone. Mi
presentai con una canzone scritta da me, "Quello che non sai", e
vinsi. In seguito ebbi il diritto di esibirmi con questa canzone
a Trieste durante la manifestazione "Trieste Mia".
D. Prima mi dicevi che le cose più belle ti sono capitate per
caso ciò vale anche per "Amici"?
R. Esattamente. "Amici" è stato un grande trampolino di lancio
per me. Una splendida esperienza, molto dura sia livello fisico
che mentale, ma ti regala grandi soddisfazioni...
D. Ti ricordi il tuo provino per "Amici"?
R. Come potrei dimenticarlo? Io provai due volte ad entrare. Il
primo tentavo lo feci nel 2002. Eravamo in tantissimi e per i
cantanti il primo gradino da superare consisteva nel cantare un
minuto e mezzo di una canzone davanti ad una giuria tecnica.
Dovevi scegliere tra due canzoni e io scelsi "Questo piccolo
grande amore", ma non andò bene. L'anno dopo riprovai. Il
meccanismo era lo stesso, solo che questa volta potevi scegliere
tra 10 canzoni e cantarne un minuto e mezzo. Scelsi "My Way" e
fui l'unico perché nessuno voleva affrontarla. Con mio grande
stupore superai il turno. Dopo mi esibii davanti ai maestri
della Scuola nelle materie di danza, canto e recitazione. Il 13
settembre 2003 seppi che ce l'avevo fatta.
D. C'è stato un momento durante questa
esperienza in cui hai pensato di non farcela?
R. Eccome!!! Vedi la scuola di "Amici" ti porta oltre alle
soddisfazioni, anche stress mentale come ti avevo detto prima.
Ognuno di noi lo allontanava come poteva: c'era chi piangeva,
chi litigava, io mi sfogavo... cantando. Comunque mi ricordo
quando ho fatto l'esame di sbarramento davanti al pubblico: in
quel momento ho pensato di che non ce l'avrei fatta.
D. C'è stato un momento all'interno della scuola in cui ti
sei maggiormente emozionato?
R. Si, in due occasioni. La prima quando mi sono esibito
per la prima volta davanti al pubblico con la luce rossa della
telecamera che si accendeva. La seconda quando dovevamo cantare
la sigla d'apertura. Quando sentivo "3,2,1... Pronti, si
comincia!" una forte adrenalina mi scoppiava dentro.
D. Veniamo al musical. Prima di fare "Footloose" avevi visto
qualche musical a teatro?
R. Voglio essere sincero con te. No, prima di "Footloose" non
avevo visto nessun musical. Sentivo parlare di "Grease",
"Pinocchio" ... ma purtroppo quando frequentavo la scuola di
"Amici" era difficile trovare il tempo per andare a Teatro. Mi è
dispiaciuto ma ora sto cercando di recuperare il tempo perso.
D. Quando ti hanno detto che avresti fatto "Footloose"
cosa hai pensato?
R. Da una parte ero felice ma dall'altra avevo paura che questa
non fosse la mia strada. Alla fine mi sono buttato ed anche
impegnato molto; alla fine sono diventato cover di Leon e suo
sostituto.
D. Come si è svolta la preparazione di
"Footloose"?
R. E' stata intensa la preparazione. Due mesi di prove, tutti i
giorni per 8 ore. Io sono un cantante che ha imparato a recitare
la canzone che doveva eseguire, a ballare con lo stesso stile
degli altri e a recitare con convinzione sentimenti che nella
mia vita non avevo provato. Dovevo capire la vita di un'altra
persona.
D. So che un personaggio diventa vero e credibile agli occhi
di chi lo guarda ogni volta che lo si interpreta sul palco. E'
stato così anche per te?
R. Sì. Ho interpretato Ren per 50 repliche e sono
riuscito a creare un Ren che, in parte nel carattere e
nel modo di fare, mi assomiglia. Sono stati preziosi per me i
consigli che ho carpito a fine di ogni replica.
D. Il 26 ottobre del 2004 "Footloose" ha debuttato al Teatro
Sistina di Roma. Cosa hai provato quando hai toccato le tavole
del palcoscenico su cui si sono esibiti i più grandi artisti?
R. Una fortissima emozione. Per un ragazzo giovane come me
lavorare nel tempio del musical era bellissimo. Ho avuto anche
una grande paura quando ho dovuto sostituire all'improvviso Leon
perché si era infortunato. Temevo che il pubblico rimanesse
deluso di vedere me anziché Leon. Questa sensazione la vivo
tutte le volte che lo sostituisco.
D. Cosa ti ha insegnato questa esperienza?
R. La disciplina e il rispetto del regolamento teatrale. Sai
quante volte il direttore di scena mi ha multato?
D. Non oso chiederti il numero ma per quali motivi sì! Sempre
che ti vada di raccontarmelo...
R. Presto detto. Per la convocazione sul palco e non nei
camerini, mettere il microfono 15 minuti prima dello
spettacolo...
D. Francesco, quali sono i tuoi progetti futuri?
R. Mi sto autoproducendo un disco. E' un singolo scritto da me
con le musiche di Francesco Daniele, musicista ed arrangiatore.
D. Come nascono le tue canzoni?
R. Nella mia camera da letto, con la tastiera. Racconto ciò che
vorrei che mi accadesse. Solo una volta ho scritto una canzone
autobiografica.
D. Ultima domanda. Com'è Francesco oggi rispetto a due anni
fa?
R. Sono contento della crescita che ho fatto a livello umano ed
artistico. Per carattere non sgomito mai ma cerco in ogni
occasione di dare il massimo.
L'intervista si conclude e posso garantire che Francesco è un
ragazzo pieno di umiltà ed è anche per questa dote, sempre
più rara, che gli auguro di arrivare lontano nel campo
artistico.
Morena Pompignoli
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25/07/2005,ore 16,00