PER GLI ARCIMBOLDI UN ANNO DI MUSICAL?
La questione della gestione della sede provvisoria del Teatro
alla Scala di Milano, il Teatro degli Arcimboldi, e della sua
destinazione ora che il Teatro del Piermarini è stato riaperto,
pare ad una svolta, almeno secondo quanto scrivono oggi il
"Corriere della Sera", "La Repubblica" e "Il
Giornale".
CORRIERE DELLA SERA
L’assessore Zecchi: costi troppo alti, non possiamo fermarci.
C’è già un’offerta importante, decideremo tra pochi giorni
«Un anno di musical per non far morire gli Arcimboldi»
Albertini: il teatro resterà aperto in attesa della Fondazione.
Gara tra privati per la gestione
Le offerte sono già arrivate. A partire da un grande
organizzazione internazionale di spettacoli che si è offerto di
gestire per un anno gli Arcimboldi. Lo svela, a margine della
presentazione del cartellone scaligero, il sindaco Gabriele
Albertini. Il vicepresidente della Fondazione Scala, Bruno
Ermolli va ancora più in là: «Prenderemo una decisione sugli
Arcimboldi nel giro di una decina di giorni. Vogliamo riaprire
il teatro per l’inizio della prossima stagione. A fine
settembre». Chiosa l’assessore alla Cultura, Stefano Zecchi:
«Faremo una gara e il periodo di transizione, in attesa della
creazione della Fondazione Arcimboldi, durerà un anno». L’altra
faccia della Scala. Il teatro di Gregotti alla Bicocca orfano
dopo il ritorno a casa degli scaligeri. In attesa che venga
realizzata la Fondazione che avrà il compito di gestire gli
Arcimboldi, Comune e Fondazione Scala non si danno per vinti. Il
teatro non può restare chiuso per un anno, anche perché i costi
di manutenzione sono altissimi. Quindi, tanto vale tentare tutte
le strade per tenerlo aperto. E non deve essere stato
difficilissimo. «Siamo subissati dalle richieste» spiega
l’assessore Zecchi. Poi arriva la conferma di Albertini: «C’è
un’offerta importante che metteremo in competizione - ha detto
il sindaco -. Riguarda una grande organizzazione mondiale che si
è detta disponibile a gestire il teatro per un anno, un anno e
mezzo, garantendo spettacoli di qualità, non elitari». Albertini
entra anche nel merito della possibile programmazione: «Grandi
musical come Cats , Mamma mia o Notre Dame
e jazz di qualità». Tanto da far pensare a una costola di
Endemol che si occupa proprio di musical. Aggiunge Ermolli:
«Anche concerti pop». E Zecchi: «Così come non si può non
pensare a una programmazione che rispetti la funzione pubblica
del teatro. Penso alle grandi opere liriche come Traviata,
Boheme . È impensabile che Milano non abbia un teatro che non
faccia conoscere ai giovani la grande tradizione lirica». Il
tutto, chiaramente, sotto la supervisione della Scala che però
non gestirà in prima persona gli Arcimboldi: «Dobbiamo sostenere
- ha concluso il sovrintendente Stephane Lissner - lo sforzo di
mantenere aperti gli Arcimboldi. Ma io devo restare nello stesso
tempo concentrato e determinato a far funzionare il Piermarini».
Maurizio Giannattasio
LA REPUBBLICA
...Per gli Arcimboldi, invece, musical e
jazz di qualità. Almeno questa è la promessa perché finora
certezze su accordi per la gestione del teatro - la Scala
farebbe solo da «supervisore» perché ha rifiutato di portarci da
sola un proprio cartellone - non ce ne sono. Ma
«interessamenti», sì.
Compreso quello di «una grande società internazionale», giura
Albertini. Chi sia il sindaco non lo dice. Ma in Comune le
indiscrezioni ci sono eccome. Parlano di un colosso come Stage
Holding, società teatrale planetaria nata da una costola di
Endemol (il gruppo di produzioni tv che ha fatto il botto con il
Grande fratello e altri reality show), di recente sbarcata in
Italia come Stage Entertainment Italy. Possiede i diritti per
molti musical importanti, e ha in cantiere una prima stagione in
Italia dello strafortunato Mamma Mia basato sulle canzoni degli
Abba. Sarebbe proprio la società del tycoon olandese Joop Van
Den Ende, più conosciuto come cofondatore di Endemol da cui ha
poi rilevato la parte teatrale, uno dei privati papabili per
riempire con spettacoli il teatro degli Arcimboldi. Ma non la
sola. Interessata è anche ForumNet del gruppo Cabassi, due
milioni e mezzo di spettatori tra il Forum di Assago, il
Palamalaguti di Bologna, il Palalottomatica di Roma. Infine, la
società Bobotheatre di Firenze. Contatti. Per ora nessuna
trattativa è stata chiusa. E di sicuro bisognerà fare una gara.
Giuseppina Piano
IL GIORNALE
Privati cercansi per musical, pop e jazz
Un'idea che
ritorna. Gli Arcimboldi aperti con una programmazione colta, ma
non di élite. I grandi musical che riempiono le sale di tutto il
mondo, maestri del jazz o grandi pop star a loro agio anche
negli spazi più stretti di un auditorium. E poi, ovviamente,
molta musica classica e opera nella tradizione scaligera da
offrire come alternativa alla programmazione del Piermarini che,
con la prossima stagione, tornerà a pieno regime e anzi porterà
le sue rappresentazioni a ben 210. Un progetto che potrebbe
concretizzarsi presto se,come racconta Gabriele Albertini, un
partner privato confermerà la sua disponibilità a coprire i
costi per almeno un anno e mezzo. Il tempo sufficiente per
raccogliere e mettere d'accordo soci pubblici e privati,
stendere lo statuto e dar vita alla Fondazione Arcimboldi.
«Per ora ci sono dei contatti - spiega il sindaco -. Una grande
società internazionale che organizza in Europa e in America
grandi spettacoli. Musical come il Fantasma dell'opera,
Notre Dame de Paris, Cats. Sarebbero disposti a
impegnarsi con un milione di euro all'anno».Evitando la chiusura
temporanea di una sala da 2.500 posti, la più grande per
spettacoli lirici d'Europa dopo l'Opera-Bastille e l'Auditorium
di Roma che, anche sprangata, costa 100mila euro al mese. «Agli
Arcimboldi - ricorda Albertini - va il grande merito di aver
saputo ampliare il pubblico scaligero del 20 per cento,
avvicinando alla musica e alla lirica i giovani. Un gradimento e
una soddisfazione dimostrati concretamente anche dalla presenza
del pubblico in una sala che, benché conti 500 posti in più di
quella del Piermarini,ha registrato un tasso medio di
occupazione del 90 per cento. Sono 900mila spettatori, più di
due volte una città come Bologna».
«La costituzione della Fondazione Arcimboldi prosegue spedita -
assicura l'assessore alla Cultura Stefano Zecchi -. Servono dei
tempi tecnici, ci vorranno due passaggi giunta-consiglio,
consiglio-giunta. Stiamo lavorando su due punti, la presenza dei
soci nell'assemblea e l'accoglimento dei soci privati. Regione,
Provincia, Comune e Fondazione Scala già ci sono, vediamo gli
altri.L'anno prossimo? Sarebbe bene che il teatro restasse
aperto. Ma non è il Comune che deve fare l'impresario».
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22/07/2005,ore
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