SAMANTHA FANTAUZZI: VOGLIO CONTINUARE
CON IL MUSICAL
Morena ha incontrato nei camerini del musical "Footloose"
nel corso del tour estivo, la protagonista femminile Samantha
Fantauzzi.
DOMANDA. Ciao Samantha, il musical "Footloose"
quest'anno ha riscosso un grande successo; deve essere una bella
soddisfazione per una ragazza giovane come te esserne la
protagonista soprattutto perché tu non nasci artisticamente come
attrice...
RISPOSTA. Hai ragione. Per me è molto bello far parte di questo
progetto. Artisticamente io nasco come ballerina. A 15 anni ho
iniziato a studiare danza classica-contemporanea presso la
scuola della mia città. In seguito ho avuto un problema di
salute: il mio medico mi diagnosticò una ciste ossea al
ginocchio e dovetti smettere con la danza. Fortunatamente
iniziai a studiare recitazione presso la mia scuola, il Liceo
Sperimentale "Le Muse" di Nettuno.
D. Dal Liceo "Le Muse" di Nettuno agli studi di Cinecittà per
fare i provini di "Amici"...Come hai maturato questa scelta?
R. Volevo continuare a recitare e a studiare quest'arte e così
decisi di tentare... ma il primo tentativo non andò bene.
D. Come Francesco Capodacqua tuo collega nel musical. Lui
riuscì al secondo tentativo e tu?
R. Stessa sorte anche se i provini per gli attori sono molto
diversi da quelli per i cantanti.
D. Cioè?
R. Il primo sbarramento che incontri è la prova di telegenia;
superato ciò devi recitare due brani, uno comico ed uno
drammatico. Se tutto va bene e superi anche questo ostacolo ti
attendono le prove di danza, canto e recitazione con i maestri
della scuola.
D. Quali sono stati i momenti che ricordi più volentieri di
quel periodo?
R. Tre momenti ricordo con piacere. Il primo quando seppi che ce
l'avevo fatta a superare l'esame di ammissione perché io ho
sempre seguito le trasmissioni di Maria De Filippi e farne parte
era meraviglioso. Il secondo è racchiuso in due persone: Chiccho
Sfrondini e Pepi (due degli autori, nda). Queste due persone mi
sono state molto vicine nei momenti difficili della scuola,
specialmente Chicco. Mi ricordo di quando Busi toccò dei tasti
sulla mia vita privata che non volevo. Me ne volevo andare e
mollare tutto ma Chicco mi aiutò e mi fece tornare sui miei
passi. Infine l'ultimo momento è stata la Finalissima. Ero molto
più sciolta delle altre volte e mi divertii.
D. Ora veniamo al musical. I primi giorni di prove come sono
andati?
R. Un disastro!!! Per due giorni piansi perché mi sembrava di
non riuscire. Tutto mi appariva difficile. Poi dal terzo giorno
decisi di reagire, di tirare fuori la grinta e di lottare. Alla
fine ci sono riuscita e debuttai al Teatro Sistina: non mi
sembrava vero!
D. Ti emozionò la sera della prima al Teatro Sistina?
R. Sì, perché so quant'è importante come Teatro ed io ne ho
calcato le tavole.
D. In quali delle tre arti hai trovato più difficoltà?
R. Nel canto. Grazie a due miei colleghi, Gian De Martini e
Valerio Di Rocco sono riuscita a gestire i miei limiti ottenendo
un discreto risultato.
D. Com'è la tua "Ariel"?
R. Ribelle. All'apparenza sembra una cattiva ragazza ma in
realtà cerca solo amore sia dal padre che da un ragazzo.
D. Qual è la scena che ti piace di più interpretare?
R. Quelle dove Ariel ha un rapporto, a volte anche burrascoso,
col padre. Le sento molto vicine a me.
D. Ti piacerebbe raccontare un episodio divertente che ti è
successo in tournée?
R. Volentieri, te ne racconto due. Il primo è successo durante
la canzone "La tipa ci sta": in quella scena io mi devo stendere
sulla moto di Leonardo e con una gamba dare un calcio in aria.
Purtroppo in quell'occasione persi l'equilibrio e caddi per
terra ma mi rialzai subito ed andai avanti. Il secondo è
successo al MU.VI di Modena. Durante lo spettacolo c'era un
pipistrello che svolazzava sulle nostre teste e su quelle del
pubblico. Ad un certo punto alcuni spettatori hanno iniziato ad
urlare mentre altri si nascondevano sotto le sedie. Noi, nel
frattempo, sul palco andavamo avanti con lo spettacolo e
cercavamo di evitare il "nuovo compagno d'avventura".
D. Nel tuo futuro cosa vorresti ci fosse?
R. Mi piacerebbe continuare col Teatro e, in particolare, col
musical.
D. C'è un musical che ti piacerebbe interpretare?
R. Il primo che vidi "Sette Spose per Sette Fratelli": ne rimasi
colpita per le scene (i fiori che uscivano dal palco), i
costumi. Tutto insomma.
Mentre l'intervista si conclude Samantha ha finito di truccarsi
e si prepara ad entrare in scena. La ringraziamo per la
disponibilità.
Morena Pompignoli
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08/08/2005,ore 09,45