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Alberto Crippa, manager di Stage Holding Italy

STAGE HOLDING VUOLE PORTARE I SUOI MUSICAL AGLI ARCIMBOLDI
Sulla questione della gestione del Teatro degli Arcimboldi di Milano si sta molto parlando in questi giorni e sono circolate diverse voci riguardo all'interessamento di Stage Holding, multinazionale dell'entertainment che da poco ha aperto la sua "filiale" italiana (Stage Entertainment). Sul quotidiano "La Repubblica" di oggi Anna Bandettini ha intervistato Alberto Crippa (foto a lato), amministratore delegato della società fondata da Joop Van den Ende.

L'Amministratore delegato della Stage Holding Alberto Crippa: abbiamo l´esperienza e il personale per partire subito con gli spettacoli

La multinazionale dei musical: "Pronti a entrare agli Arcimboldi"


La gara: siamo pronti a partecipare ma dipende anche da quanto chiederà il Comune
In scena "Mamma mia" va al Nazionale, lì potremmo allestire qualche titolo Disney

Di solito se una diceria dura più di tre giorni, è vera. Da più di dieci, ormai, si sente dire, che nel futuro del Teatro Arcimboldi c'è la Stage Holding, la più potente multinazionale europea di entertainment, 550milioni di euro di fatturato, leader in Europa, ora determinata a puntare sull'Italia, produttrice di musical, da Cats a Mamma mia!. Uno di questi, dovrebbe arrivare la prossima stagione alla Bicocca. È così? «Se ci sarà una gara d'appalto noi ci saremo, e nel caso siamo pronti a entrare. L'Arcimboldi è uno dei teatri migliori a livello europeo. Ovvio che siamo interessati». Risponde Alberto Crippa. 48 anni, una carriera «nell'industria delle passioni» come dice: Ferrari, Sony, Disney, da un anno amministratore delegato di Stage Holding. Stile "falco del neoliberismo" ma gentile, preciso, è lui l'uomo della "discesa" di Stage Holding, in Italia, a Milano-Arcimboldi. Se no, avverte, «ci sono bei teatri anche a Napoli, Roma..».
Crippa, dunque è vero che avete avuto contatti con il Comune?
«È probabile che un anno fa, quando si facevano le prime valutazioni per un arrivo in Italia, i nostri rappresentanti abbiano avuto approcci con il Comune per gli Arcimboldi. Se il Comune farà una gara, noi ci saremo».
In realtà per la gara non c'è tempo se si vuole tener aperto gli Arcimboldi nel 2005-2006. E infatti il Comune intende ridarlo alla Scala che, da mediatrice come dicono i sindacati, dovrebbe poi "girare" la sala alla miglior proposta. A quanto pare la vostra.
«Bisognerà vedere quanto chiedono, di cosa ha bisogno il teatro, che supporti ci daranno».
Voi avreste personale per poterlo gestire in autonomia?
«Abbiamo 20 teatri di proprietà in Europa, altri venti in gestione, l'ultimo dei quali il Mogador di Parigi. Lei che dice? Abbiamo perfino un nostro circuito di biglietteria, anche se aspetteremo a portarlo subito in Italia... Certo, se avessimo occasione di entrare alla Scala che è il sogno di ogni operatore, allora lì ci vorrebbero tecnici scaligeri. Ma agli Arcimboldi che è un teatro di nuova generazione, credo che potremmo farcela. Ma sono cose da valutare in un'eventuale proposta. Per ora non abbiamo fatto nulla».
Nemmeno un sopralluogo?
«No, gli Arcimboldi li ho visti su Internet»
Ci portereste Mamma mia!, come si dice?
«No. Mamma mia! è in programma al Nazionale. Agli Arcimboldi per le caratteristiche che ha ci starebbe bene un titolo Disney: Lion King, Sirenetta, La Bella e la Bestia».
Mettiamo che tutto si decida a ottobre: ce la fareste a portarli?
«Dipenderebbe dal casting... In ogni caso la scelta tra i nostri titoli è ampia. L'importante è che la macchina parta quando tutto è a posto»
Che vuol dire?
«Il nostro modello è che tutto deve essere perfetto, in condizioni ottimali, dal benvenuto alla porta al guardaroba, dalle poltrone allo show. Qualità e alto livello per il consumatore».
Consumatore?
«Consumatore è uguale a spettatore se le piace di più. Io preferirei l'americano theatergoers, gente che va a teatro perché di questo si tratta, e a questa gente si deve la massima attenzione, deve essere ripagata di quello che spende, ecco perché noi vogliamo produzioni originali e teatri con condizioni particolari. Look and feel di un certo tipo». Colpo d'occhio e sensazione: lo show è fatto.

Joop Van den Ende

IL PERSONAGGIO
Stage Holding Entertainment nasce quattro anni fa. Il creatore è Joop Van den Ende, un ricco imprenditore che Alberto Crippa, amministratore delegato del ramo Italia (nato un anno fa) definisce un «grande industriale visionario», il primo nel settore in Olanda suo paese (sta costruendo un megateatro a Amsterdam), in Germania e tra i primi in Europa. Van den Ende è stato il fondatore di Endemol, società di format tv (in Italia Grande Fratello, Affari tuoi... lavora trasversalmente con Mediaset e Rai). Ne è uscito per Stage Holding, tra i cui azionisti però c´è Marco Bassetti, il patron di Endemol e, si dice, amico di Albertini. «Non so nulla dei suoi rapporti. So che siamo una società trasparente», precisa Crippa circa le voci di "favoritismi" sugli Arcimboldi. Stage Holding in questi quattro anni ha acquisito i diritti per i musical Disney e per i titoli big di Broadway, da Cats a Lion King. Prima che in Bicocca, lo sbarco in Italia avverrà al Nazionale con Mamma mia!. Quando? «Quando marketing, sala, organizzazione... la macchina da guerra, insomma, sarà pronta per partire». (a.b.)


 

 Copyright ©2005 musical.it  03/08/2005,ore 09,30






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