“Van Gogh Café”: commedia musicale in tour

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Scritto da: Redazione • 18 Gennaio 2023
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Van Gogh Café” è una pièce teatrale dedicata alla vita del pittore olandese Vincent Van Gogh raccontata attraverso l’intensa corrispondenza con il fratello Theo. Lo spettacolo, scritto e diretto da Andrea Ortis, firma eclettica nel panorama del musical italiano, è prodotto dalla MIC Musical International Company che, dopo il grande successo de La Divina Commedia Opera Musical, presenta una commedia musicale con orchestra dal vivo. Il debutto è dal 19 al 21 gennaio al Teatro Vaccaj di Tolentino, mentre il 24 lo spettacolo sarà in scena a Bolzano, Teatro Comunale, e il 26 a Milano, Teatro degli Arcimboldi. Le altre date del tour nella nostra sezione “Spettacoli“.
In una fervida Francia, in un’effervescente Parigi, artisti, letterati, studiosi si incontrano, come rappresentanti del mondo culturale e borghese, all’interno di café che, ben presto si trasformano, in centri di divertimento e pensiero, i Café Chantant. Lo spettacolo si svolge proprio all’interno di un Café-chantant, nel quale, oltre a consumare bibite e generi alimentari, si poteva storicamente assistere a spettacoli di musica e di canto. È un’età d’oro e Parigi diventa il modello del divertimento su scala europea. Così i café iniziano ad esser frequentati da artisti di grande fama del calibro di Vincent Van Gogh, George Braques, Cezanne, Renoir, Manet, Gauguin, Modigliani, solo per citarne alcuni.
Van Gogh Café racconta la vita di Vincent grazie alla curiosità e alla sottile insistenza del cameriere del locale, Luc. L’antiquario M. Louis Philippe (Andrea Ortis), ricorda a Luc la vita di Vincent, alcuni suoi momenti focali, i nodi più interessanti della sua arte pittorica, leggendo a volte alcuni passi originali ricavati dalle lettere di Vincent al fratello Theo, altre volte immergendo il pubblico in grandi proiezioni animate 3D che avvolgono spettatore e scena trasformandola in una “Notte Stellata” o in un “Campo di grano”, altre volte coinvolgendo l’habitat scenico in una vera e propria trasformazione in giallo “Girasole” o in lilla “Iris”.
Lo spettacolo racconta delle ore che precedono la messa in scena della “prima” di uno spettacolo serale, vivendo le emozioni delle prove, le confidenze da camerino, le competizioni tra ballerine, le dinamiche umane dei musicisti e soprattutto, narrando il rapporto contrastato tra la cantante solista M.me Odile (Floriana Monici), ormai a fine carriera, ed una giovane cantante M.lle Aline (Chiara Di Loreto), aspirante al ruolo di protagonista. Da una parte, alcuni musicisti, delle ballerine ed una cantante si stanno preparando alla performance serale, dall’altra l’antiquario racconta la storia ed è anche avventore dello stesso Café.
Il linguaggio si sviluppa grazie ai musicisti presenti (pianoforte/musette, violino, chitarra, contrabbasso e percussioni) diretti dal Maestro Antonello Capuano e ad energici ed espressivi interventi coreografici del corpo di ballo diretto dal coreografo Marco Bebbu, il tutto mosso in un ambiente scenico suggestivo progettato da Gabriele Moreschi, all’interno di atmosfere luminose e visive di Virginio Levrio VAS Milano con un allestimento di costumi storici di metà ‘800 firmati da Marisa Vecchiarelli.
Lo spettatore si trova così, immerso nella Parigi di metà ‘800, nelle lande desolate del Borinage o nei parchi parigini dell’en plein air, nelle assolate campagne di Arles o tra i vicoli di una formicolante Montmartre.
Van Gogh Café è la storia di uomini e donne, parallele a quella del grande pittore olandese, narrata tra fiducia e cadute, malinconie profonde e gioie debordanti, tra amicizie stimolanti e solitudini feroci. Lo sfondo musicale attraversa il racconto con la raffinatezza e la personalità dei più grandi parolieri e cantanti francesi, Edith Piaf, Charles Aznavour, Mireille Mathieu, Yves Montand per citarne alcuni.
Van Gogh Café è anime intrecciate, tempi saldati e sovrapposti, binari paralleli, forme espressive molteplici che allargano lo spazio del racconto dando il respiro che il pittore chiede. Pochi contorni netti e pochissimi limiti definiti e dettagliati, Van Gogh Café è uno spettacolo felicemente intriso dell’animo inquieto, nostalgico e inguaribilmente solitario di Vincent, ma allo stesso modo pervaso di speranza e desiderio, impastato dello stesso colore del suo creatore, spesso e materico, muscolare, carnale nel suo insofferente, ansioso e travagliato mal di vivere.

VAN GOGH CAFÉ
di Andrea Ortis

Personaggi e interpreti
M. Louis Philippe Andrea Ortis
Madame Odille Floriana Monici
Mademoiselle Aline Chiara Di Loreto
Luc Giulio Maroncelli

Corpo di ballo
Eugenie Lavinia Scott
Vanille Lara Ferrari
Juliette Rebecca Erroi
Camille Lucrezia Zizzo

Orchestra dal vivo
Chitarra Antonello Capuano
Violino Matteo Iannaccio
Pianoforte/Musette Angelo Miele
Percussioni Marco Molino
Contrabbasso Lorenzo Mastrogiuseppe

Regia Andrea Ortis

Arrangiamento musicale e composizioni Antonello Capuano
Coreografie Marco Bebbu
Scene Gabriele Moreschi
Luci e video Virginio Levrio
Suono Francesco Iannotta
Direzione vocale Elisa Dal Corso
Costumi Marisa Vecchiarelli

NOTE DI REGIA
“Geniale, solitario, a volte folle, visionario, sempre in cerca di compagnia ed amicizia, affascinato dalla luce in ogni sua reale ed ineffabile sfumatura. Vincent Van Gogh è il padre dell’Espressionismo e l’emblema del colore. Van Gogh cafè non ne tratta solo ed esclusivamente i contorni psichiatrici, troppo spesso unico focus palesato, piuttosto apre il ventaglio della sua vita, entrando a piè pari negli aspetti più nascosti, reconditi e veri. Il periodo olandese, il rapporto con il padre, la vocazione religiosa, la vicinanza agli ultimi, l’amore per Sien, la malattia, il desiderio di una casa di artisti, l’affetto profondo del fratello Theo, l’amicizia complessa con Gauguin, l’autolesionismo così come lo scenario storico ottocentesco sono parte delle sue opere, anima articolata del suo linguaggio a colori. È questo sguardo di umanità incantata ed inces- sante, questo continuo peregrinare in cerca di ascolto, questa solitudine profonda e fitta, questa fanciulla raccolta di sensazioni d’anima la base della spina drammaturgica di Van Gogh cafè. È l’uomo a svelarsi, ma senza l’obbligo di volersi far comprendere, è Vincent che, in forma amichevole, quasi familiare penetra il vissuto di ognuno attraversando le campiture, mai troppo piene, del dipinto di ognuno. La sua voglia è tenerissima e feroce, il suo desiderio è neonato e netto, la sua “passione” illuminata e animalesca. La follia non è cieca, vede benissimo, percorrendo le strade della luce, appoggiandosi all’impressione della realtà per tramutarsi nell’espressione del moto interiore che, con Vincent, esplode invadendo pacificamente ogni spetto della realtà. Van Gogh cafè è questo, corde e fasci di luce che escono dai personaggi in scena, veicoli ineguagliabili di emozione, colori precisi ed unici di una tavolozza che non può essere compresa se non nel suo insieme. Il pennello teatrale, cui la parola è colore steso vive dell’umanità di questo cafè, tela vivente di un racconto per sempre.”

Andrea Ortis

© Musical.it

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