Torna a Roma per il Giubileo “Jesus Christ Superstar”

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Scritto da: Redazione • 27 Marzo 2025
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Per la Pasqua 2025 nell’anno del Giubileo a Roma, non poteva mancare “Jesus Christ Superstar”, il titolo più famoso tra le Opere Rock, in scena dal 17 aprile al Teatro Sistina nella storica versione in lingua originale di Massimo Romeo Piparo.
L’allestimento spettacolare, la potenza della musica, il messaggio rivoluzionario di fratellanza attraverso il racconto della passione di un uomo-simbolo come Gesù, ora più che mai attuale: Jesus Christ Superstar, il capolavoro di Andrew Lloyd Webber e Tim Rice, è un concentrato di bellezza ed energia che supera ogni confine ed entusiasma il pubblico di tutte le età.
Prodotto dalla PeepArrow Entertainment, lo spettacolo, in inglese, con la travolgente Orchestra dal vivo diretta dal Maestro Emanuele Friello, vedrà sul palco un cast di incredibile talento, con Luca Gaudiano nel ruolo di Gesù, Beatrice Baldaccini (Maria Maddalena), Feisal Bonciani (Giuda), Luca Buttiglieri (Erode), Claudio Compagno (Pilato), Giorgio Adamo (Simone), Mattia Braghero (Hannas), Davide Tagliamento (Caifa), Gianluca Pilla (Pietro) ed un ricco cast di artisti tra ballerini, acrobati, trampolieri e mangiafuoco.
Considerato un vero e proprio fenomeno internazionale, il Jesus Christ Superstar firmato da Piparo prosegue dunque il suo lungo, incredibile, appassionante cammino: era il marzo del 1994 quando il regista guidò la prima rappresentazione italiana del titolo, cambiando per sempre la Storia del Musical italiano. Ed è proprio nel costante collegamento con il nostro presente che Jesus Christ Superstar anche in questa edizione rinnova e amplifica il suo grande valore simbolico. Premiata costantemente dal pubblico e dalla critica, l’opera di Piparo, che vanta 31 anni di successi, con più di 1.600 rappresentazioni, 190 artisti che si sono alternati nel cast, oltre 2 milioni e 500mila spettatori, 12 anni consecutivi in cartellone nei Teatri italiani dal 1994 al 2006, ha vinto anche il prestigioso Musical World Award, uno dei riconoscimenti internazionali più autorevoli nell’ambito del Musical. Piparo, ha inoltre compiuto il “miracolo” di riunire sulle scene italiane ed europee i protagonisti originali del film cult del 1973: prima Carl Anderson-Giuda e, in seguito, Ted Neeley-Gesù, Yvonne Elliman-Maddalena e Barry Dennen-Pilato.
(Foto © Margot De Heide)

JESUS CHRIST SUPERSTAR
di Andrew Llody Webber e Tim Rice
Regia di Massimo Romeo Piparo
Prodotto da PeepArrow Entertainment
su licenza esclusiva The Really Useful Group – London

TEAM CREATIVO
Emanuele Friello Direzione Musicale
Teresa Caruso Scene
Cecilia Betona Costumi
Roberto Croce Coreografie
Daniele Ceprani Luci
Stefano Gorini Suono

Con
Luca Gaudiano / Gesù
Beatrice Baldaccini / Maria Maddalena
Feisal Bonciani / Giuda
Luca Buttiglieri / Erode
Claudio Compagno / Pilato
Giorgio Adamo / Simone
Mattia Braghero / Hannas
Davide Tagliamento / Caifa
Gianluca Pilla / Pietro

Ensemble
Gabriele Aulisio
Federico Colonnelli
Simone Giovannini
Daniel Guidi (fuoco e trampoli)
Francesca Iannì
Cristina La Gioia
Rossella Lubrino
Simone Nocerino
Viola Oroccini
Simone Ragozzino
Pierpaolo Scida
Sara Telch
Rossana Vassallo

Orchestra
Emanuele Friello – Direzione/Tastiera 1
Federico Zylka – Assistente Direttore/Tastiera 2
Stefano Falcone – Batteria
Pino Saracini – Basso
Simone Gianlorenzi – Chitarra 1
Alex Massari – Chitarra 2
Andrea Di Pilla – Tromba
Ramon Papatonno – Corno

Luca Gaudiano è Jesus

Massimo Romeo Piparo

Dalle note di Regia di Massimo Romeo Piparo
Leggendo i Vangeli sembra quasi scontato che il sottofondo musicale debba essere Rock. Che l’ambientazione più adatta sia un deserto con alcuni elementi architettonici statici e animati dalla sola potenza della musica. Che l’epoca più giusta per la loro rappresentazione siano gli anni ’70.
Eppure prima di Jesus Christ Superstar non era così. Ecco perché l’Opera di Webber e Rice è entrata nel Mito.
E quel Mito non va assolutamente dissacrato, re-interpretato, elaborato: va rispettato, omaggiato, celebrato.
E così, con la stessa emozione del primo giorno di repliche in quel lontano 1994, ogni sera si rinnova il magico rito che ci restituisce l’idea di un mito eterno. Il suo confronto con la stessa ragione di essere: da un lato il popolo, dall’altro chi lo governa. Tutti al contempo artefici e vittime di un tradimento commesso per amore da chi “vive per la morte” e il cui ruolo si compirà solo quando, abbandonata la veste istituzionale di custode di un sodalizio di vita, offrirà e procurerà per sé la morte.
Un mito eterno per un popolo che ancora oggi non ha smesso di subire il proprio martirio ma ha visto moltiplicarsi la serie di martiri diretti o indiretti: si continua a morire perché altrove, in questa terra, è deciso così.
Non cercate di trovare segni in questa messinscena, né confronti con epoche, fasi storiche: c’è l’eterno, intramontabile senso di angoscia per un’umanità che da sempre elegge i propri messia per poi mandarli al martirio, crea i propri miti per poi distruggerli, professa la propria ideologia per prontamente rinnegarla“.

© Musical.it

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