E’ in scena al teatro Nuovo di Milano (con “prima” ufficiale il 24 ottobre) “L’Esorcista“, titolo celebre dovuto alla famosissima trasposizione cinematografica del 1973 “The Exorcist” diretto da William Friedkind. Il film subì molte critiche e fu anche soggetto a censura, ma nonostante ciò segnò una svolta nel cinema horror, diventando un vero e proprio cult. Il film era tratto dall’omonimo romanzo di William Peter Blatty, che lo scrisse ispirandosi ad un caso di esorcismo realmente accaduto nel Maryland nel 1950. Lo stesso Blatty, in seguito, scrisse la sceneggiatura del film, vincendo l’Oscar nel 1974.
L’adattamento teatrale è opera invece di John Pielmeier, (Agnese di Dio) che nel 2008 espresse il suo interesse nel voler realizzare l’adattamento per il palcoscenico del romanzo, che debuttò quindi nel 2012 al Gil Gates Theater di Los Angeles in prima mondiale. Nel 2019 – 2020 la commedia sarà rappresentata in diversi teatri internazionali ed europei: per l’Italia e La Francia la produzione è quella di Lorenzo Vitali, a cui si devono negli anni scorsi titoli di musical come Kinky Boots, Spamalot, Jersey Boys per l’Italia e We Will Rock You, Fame, La Famille Addams per la Francia.
L’Esorcista nell’immaginario collettivo ha rappresentato un punto di svolta rispetto alla narrazione dell’horror. E’ diventato un archetipo di paura. Affondando le proprie radici nelle paure umane. Dal libro al film e ora al testo teatrale che verrà messo in scena, gli elementi che hanno agitato le coscienze e i sonni di migliaia di persone sono ancora presenti. Vivi. L’opera è incentrata su Regan, una giovane ragazza soggetta alla possessione demoniaca. Quando la medicina non riesce a fornire risposte agli strani sintomi della giovane, Chris, sua madre, disperata, si rivolge a un sacerdote per chiedere aiuto. Ma prima che padre Damien possa affrontare ciò che ha di fronte, deve superare un problema enorme che riguarda la sua fede in Dio e le sue convinzioni, poiché questa è una lotta per qualcosa di molto più importante dell’anima di una ragazza. E’ qualcosa che mette in relazione noi con le nostre paure più profonde, i nostri segreti inconfessabili, nascosti in fondo agli altri e a noi stessi. Una battaglia fino all’ultimo respiro con i demoni che vogliono la nostra vita. Ne L’Esorcista, quindi, la prova di fede più agghiacciante ed estrema prende vita sul palco, trasformando le inquietanti battaglie del bene contro il male, della fede contro il dubbio e dell’ego contro l’ethos, in un’esperienza unicamente teatrale, tanto sofisticata quanto emotivamente coinvolgente. La regia della versione teatrale italiana è di Alberto Ferrari che nella sua carriera ha sempre lavorato sia in ambito cinematografico, come regista e come sceneggiatore, firmando diversi film per il grande schermo, sia in ambito teatrale lavorando con i maggiori esponenti del teatro italiano dei nostri giorni. “Oltre agli effetti speciali, alla musica, alle luci, ai suoni, alle proiezioni, alla scenografia multipla, quasi cinematografica, quello che verrà realmente messo in scena sarà la natura umana” ha dichiarato il regista “Quella natura umana messa in scena ed esibita. Qui, messa a nudo, indifesa e piena di tremori”.
Ad avere questo compito sarà il cast formato da 8 attori, alcuni dei quali nomi conosciuti dagli appassionati di musical italiani. Infatti insieme a Gianni Garko nel ruolo di Padre Merrin, a Viola Graziosi in quelli della madre Chris MacNail, a Jerry Mastrodomenico in quelli di Burke Dennings e a Massimiliano Lotti in quelli del Dottor Klein e del vescovo, è Claudia Campolongo a vestire i panni di Regan MacNail, Padre Karras è stato affidato ad Andrea Carli, Michele Radice è il Dottor Strong e Simone De Rose interpreta Padre Joe.
Dopo la permanenza al Teatro Nuovo di Milano fino al 10 novembre lo spettacolo sarà in seguito al Teatro Olimpico di Roma, al Teatro Nuovo di Verona e al Teatro Alfieri di Torino.
Claudia Campolongo
Andrea Carli
Michele Radice
Simone De Rose
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