CONNIE FISHER IN PLAYBACK A LONDRA PER IL MUSICAL "THE SOUND OF MUSIC"?
Sul "Corriere della Sera" di oggi la giornalista Paola De Carolis pubblica un articolo su una polemica che pare essere in corso a Londra intorno al revival di "The Sound of Music" (Tutti Insieme Appassionatamente) prodotto da Andrew Lloyd Webber.
Londra, problemi alle corde vocali per la protagonista di «The Sound of Music»
Tutti in fila per il musical La star canta in playback
Il «segreto» di Connie Fisher, critici all’attacco
LONDRA – Ha le corde vocali danneggiate, così canta in playback. Che male c’è? «Lo fanno tutti. Non sono la prima, non sarò l’ultima». Fosse stata una popstar alle prime armi a dire una cosa del genere, forse le sue dichiarazioni sarebbero passate inosservate. Ma Connie Fisher non è una qualunque. In Gran Bretagna è una star. È la protagonista del musical che tutti vogliono vedere, The Sound of Music, scelta personalmente da Andrew Lloyd Webber al termine di un concorso televisivo che per tutta l’estate, da luglio a settembre, ha tenuto di fronte al piccolo schermo milioni di persone.
«Ho esagerato. E con il senno di poi, farei di meno», si è giustificata Connie, 23 anni, volto acqua e sapone proprio come richiede la parte della quasi-suora Maria von Trapp. «Ho preso un brutto raffreddore, ho continuato a cantare, non volevo deludere il pubblico. Risultato: sono stata costretta a prendere due settimane di pausa e al mio ritorno in scena ho dovuto ridurre la mole di lavoro. Non più otto spettacoli a settimana, ma sei e il playback per dare più tono alla voce». Ma allora mima? «Assolutamente no. Non ho studiato per anni e anni per arrivare al West End e fingere di cantare. Canto ogni nota. Solo che in alcuni punti particolarmente impegnativi si sente anche il playback».
Puntuale, come era inevitabile, è arrivato il j’accuse dei critici, che avendo accolto il debutto di Connie con i superlativi delle grandi occasioni sono rimasti delusi. «È un vero peccato — ha sottolineato Charles Spencer del Daily Telegraph -. La Fisher ha una voce incantevole. In scena è perfetta. Ha quel misto di innocenza e sensualità che richiede la parte e che Julie Andrews catturò alla perfezione nel film del 1965 al fianco di Christopher Plummer. La colpa non è sua, comunque, è di chi l’ha gestita. In fondo lei non ha alcuna esperienza, The Sound of Music è il suo primo musical. È comprensibile che abbia preferito ignorare alcuni problemi e andare avanti, facendosi ulteriormente del male. Il playback però non dovrebbe avere un posto sul palcoscenico del West End. Il musical non è lirica, ma il pubblico non va ingannato. Se va a teatro è per sentire i protagonisti cantare dal vivo». In realtà il pubblico non sembra essere rimasto particolarmente sconvolto dall’ammissione di Connie. The Sound of Music rimane lo spettacolo più gettonato di Londra. I biglietti sono difficilissimi da trovare. Il contratto della Fisher è stato esteso sino all’autunno 2007. I due spettacoli settimanali cui ha rinunciato verranno, da metà aprile, interpretati da Aoife Mulholland, classificatasi seconda dietro Connie nel programma a puntate della Bbc e poi approdata a teatro con Chicago. Lloyd Webber, grazie al successo del musical, si è infine riconfermato re del West End: non era scontato. L’idea di passare per il piccolo schermo per trovare una star teatrale era una formula nuova, ma ha fatto centro e ripeterà l’esperimento. Infatti è già cominciata la caccia televisiva al protagonista di Joseph and his amazing technicolour dream coat, musical scritto da Webber e Tim Rice che dovrebbe debuttare in luglio. Tuttavia il re Mida del musical ha qualche senso di colpa: «Avrei dovuto capire che Connie stava facendo troppo. Sono felicissimo però che stia meglio e che sia tornata in scena».
Sotto vi proponiamo un confronto fra la "Maria" di Londra e la "nostra" della scorsa stagione teatrale Michelle Hunziker: chi esprime meglio "quel misto di innocenza e sensualità che richiede la parte"?