Shakespeare in musical a Macerata

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Scritto da: Redazione • 29 Aprile 2016
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Dopo il successo dello scorso anno sul palcoscenico della Sala Umberto, teatro storico della capitale, Le Temps d’une Pause – Accademia Platafisica -Professione Spettacolo-Musica in Scena in collaborazione con Step Dance propongono uno spettacolo d’effetto il 27 Maggio alle 20,30 al Teatro Lauro Rossi di Macerata allorchè rivivrà, riveduto e corretto, il “Sogno di una notte di mezza estate" in forma di Musical” ardita, divertente contaminazione dell’opera più immaginifica del grande William Shakespeare su un tappeto di note scintillanti e oniriche dei felici anni ’80, tutto affidato a un sapiente mix tra giovani e grintosi performer e ben collaudati animali da palcoscenico a partire da Roberto Rossetti nel ruolo di Oberon e Brunella Platania in quelli di Titania oltre a Francesco Properzi -reduce dal successo del suo Salvatore Giuliano – nei panni di Puck demone, a Francesco Facciolli enigmatico Willy… Ad impreziosire lo spettacolo la competente consulenza magica di Andrea Paris, Vicepresidente della Confraternita Umbra prestigiatori.  A dare l’avvio alla storia i piccoli “accademici platafisici” curati dallo stesso Francesco Facciolli con Scilla Sticchi. Gli anni ’80 quelli del synthop e della new wave, Duran Duran e Spandau Ballet, Michael Jackson e Madonna, aspri, sensuali e morbidi, passato prossimo già storia di giovani che, incastrati tra la morte di John Lennon e la Caduta del Muro, giocano la carta magica del sogno, l’eterno che si bagna nel moderno per creare- in un turbillon di luci, costumi, effetti speciali, danza, recitazione e tanta musica – un Sogno davvero tutto da sognare. Nel Musical la magia è nei personaggi, giocolieri dell’amore che si scambiano i ruoli in un intreccio drammatico e divertente, è nella notte del solstizio d’estate, è nella natura, nei commedianti, nel gioco della gelosia e del potere.. Il teatro ha il potere di far credere nella fantasia, e di confonderla con la realtà: sogno e verità si mescolano confusi dalla magia degli incantesimi di Puck demone dal fascino sensuale e animale di un Billy Idol e di un Puck folletto, una sorta di Pollon combinaguai. Generi che si fondono in una magica armonia, storie che si intrecciano, linguaggi che restano felicemente distinti, fino alla ricomposizione finale, a quel tutti col naso in su, là dove le note di quegli indimenticabili anni si fondono con le parole di quel geniaccio di William e noi con lui potremo dire “ritaglierò dal tuo ricordo tante piccole stelline, allora il cielo sarà così bello che tutto il mondo si innamorerà della notte”. Un’occasione da non perdere.

 

IL CAST:

Puck Demone: FRANCESCO PROPERZI

Puck Folletto: ASIA ANGELINI

Oberon: ROBERTO ROSSETTI

Titania: BRUNELLA PLATANIA

Ermia: ELISA GRAZIOSI

Lisandro: ENRICO VERDICCHIO

Elena: CHIARA GIORDANO

Demetrio: CRISTIAN STRAMBOLINI

Teseo: MATTEO MONACHESI

Ippolita/ FATA: ILENIA SILVESTRELLI

Filostrata: VALENTINA SIMONETTO

Nico Chiappa/ Egeo: ELSID LUMI

Pietro Zeppa/Ragnatelo: STEFANIA TOMASSINI

Incastro/Seme di Senape: PAOLA RESCHINI

Cecco Zufolo: CARLO MACERATINI

Maso Beccuccio: MARIA GIUSEPPINA SALCICCIA

Berta Agonia/Fior di Pisello: VALENTINA LUCENTINI

Fate: AURORA SCOCCO, SARA SCOPONI

 

Da un’idea di MARIA LAURA PLATANIA, BRUNELLA PLATANIA, MARCELLO SINDICI

Adattamento: MARIA LAURA PLATANIA

Maestro di Canto: MASSIMILIANO LUCIANI

Maestra coreografa: CLAUDIA CICCARELLI

Assistente alla regia/Maestro di recitazione: FRANCESCO FACCIOLLI

Make Up: MARA DEL GROSSO

Parrucco: PATRIZIO FORCONI

Progetto grafico: FRANCESCA CETORETTA

Assistente Costumista: PAOLA RESCHINI

Costumi: ANDREA SPEDICATO

Consulenza Magica: ANDREA PARIS

Sound designer: ORTLIS

Light designer: MARCELLO SINDICI

Direzione Musicale: BRUNELLA PLATANIA

Direzione Coreografie: MARCELLO SINDICI

Regia MARIA LAURA PLATANIA

 

SINOSSI BREVE

Alla corte di Atene stanno per celebrarsi le nozze fra il Duca d’Atene, Teseo, e la Regina delle Amazzoni, Ippolita, da lui rapita. Davanti al Duca compaiono il nobile Egeo, sua figlia Ermia, e i giovani Demetrio e Lisandro: Ermia e Lisandro si amano, ma Egeo ha promesso in sposa sua figlia a Demetrio, e, per la legge di Atene, Ermia deve accettare la decisione di suo padre oppure prendere il velo monacale.

Il Duca concede ad Ermia tempo fino al suo matrimonio con Ippolita per decidere. Sciolta la seduta, Lisandro ed Ermia rimangono soli e decidono di fuggire da Atene per sposarsi là dove le leggi della città non possono raggiungerli. Si incontreranno nottetempo nel bosco, poco lontano da Atene. Sopraggiunge Elena, un’amica di Ermia che è infelicemente innamorata di Demetrio, il quale però la sdegna perché è a sua volta invaghito di Ermia. Venuta a conoscenza del progetto di fuga di Ermia e Lisandro, Elena (si direbbe per puro masochismo) decide di informarne Demetrio, sapendo che quest’ultimo inseguirà Ermia nel bosco e proponendosi di rincorrerlo a sua volta.

Nel bosco, si incontrano il Re delle Fate, Oberon, e la Regina delle Fate, Titania, con i rispettivi seguiti. Fra i due vi è inimicizia, perché Titania ha preso per sé come paggio un principino indiano, di cui Oberon avrebbe voluto fare un cavaliere al proprio servizio. Poiché Titania rifiuta di cedergli il paggio, Oberon decide di vendicarsi: manderà il folletto Puck a procurargli un certo filtro d’amore, con il quale Oberon bagnerà gli occhi di Titania dormiente: al suo risveglio, la Regina si innamorerà del primo essere vivente che vedrà. Oberon inoltre incarica Puck di stregare Demetrio con lo stesso filtro, affinché s’innamori di Elena. Ma Puck, per errore, versa il filtro sugli occhi di Lisandro, il quale, così, s’innamora lui di Elena. Oltre ai giovani amorosi e al popolo delle fate, nel bosco di Atene vi è un terzo gruppo di personaggi: si tratta di una compagnia teatrale improvvisata, composta da artigiani ateniesi che provano un dramma da rappresentare a Corte la sera delle nozze. Per prendersi gioco di loro, Puck tramuta la testa di uno degli artigiani, Bottom, in una testa d’asino: ed è proprio di Bottom che, svegliandosi, Titania s’innamora.

Oberon e Puck assistono divertiti agli equivoci e alle baruffe generati dai loro incantesimi sugli amanti ateniesi, dopodiché il re delle fate (che, nel frattempo, ha corretto in parte l’errore di Puck, facendo innamorare Demetrio di Elena) fa calare una fitta nebbia e, addormentatisi di nuovo i quattro giovani, libera Lisandro dall’incantesimo: al risveglio, Lisandro tornerà ad amare Ermia, mentre Demetrio amerà Elena e tutti e quattro torneranno ad Atene credendo di aver solo sognato. Dopo aver ottenuto da Titania il suo paggio, Oberon libera anche lei e Bottom dai loro rispettivi incantesimi. Il finale della commedia mostra gli artigiani ateniesi rappresentare comicamente e goffamente la loro pièce a Corte, dopo la celebrazione delle triplici nozze fra Teseo e Ippolita, Elena e Demetrio, Lisandro ed Ermia.

L’opera si conclude con l’entrata in scena di Puck. Il folletto si congeda dicendo che se lo spettacolo non è piaciuto al pubblico, il pubblico può fingere di aver dormito tutto il tempo, e lo invita a considerare lo spettacolo come un prodotto dei sogni.

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