Intere pagine di storia bruciate in poche ore
Tutta Tolentino ha assistito all’agonia del teatro
FABIOLA CAPORALINI, da "Il Resto del Carlino"
TOLENTINO – E’ DISTRUTTO. Lo storico teatro Nicola Vaccaj non c’è più. Avvolto da un rogo, divorato dalle fiamme dalle quali i vigili del fuoco, impavidi e coraggiosi come sempre, non sono però riusciti a sottrarlo. Erano le cinque e mezzo del pomeriggio di ieri e gli operai della ditta tolentinate Mancini, che stavano effettuando i lavori di ristrutturazione e riparazione del tetto del teatro, chiuso dalla fine dell’ultima stagione di prosa, erano appena usciti, al termine della giornata di lavoro. Si trovavano ancora lungo la centralissima via Filelfo che costeggia il teatro, quando una nube densa di fumo nero si è sprigionata dal tetto. Un passante ha chiamato subito i vigili del fuoco. Sulle prime si è pensato a un banale corto circuito, nulla di grave, facilmente circoscrivibile con l’intervento immediato dei pompieri. E invece la bomboniera, lo scrigno antico nel cuore della città è stato divorato, in pochi minuti, dalle lingue del fuoco. Il dispiegamento dei mezzi dei vigili è stato rapido e massiccio. Sul posto una decina di autopompe, un mezzo di supporto tecnico speciale, la protezione civile locale e regionale, i carabinieri di Tolentino, con alla testa il comandante della Compagnia, Eugenio Nicola Stangarone e il comandante della stazione, maresciallo Patrizio Ciabocco, il corpo forestale dello Stato. Due i canadair dei pompieri, provenienti dal comando regionale di Ancona che, alzatisi in volo, alternativamente, andavano a rifornirsi al vicino lago delle Grazie, per gettare acqua sul tetto del teatro. I pompieri, per riuscire ad avere ragione delle fiamme, si sono arrampicati sul tetto invaso da fumo e lapilli. LE ABITAZIONI attigue al teatro sono state fatte evacuare durante le manovre di spegnimento dell’incendio ed è stata pure tolta la corrente elettrica, che è stata erogata di nuovo solo in tarda serata. Completamente transennato l’isolato che circonda il Vaccaj. Anche gli abitanti sono potuti tornare nelle loro case solo a tarda sera. Intanto i tolentinati si erano riversati in strada. Il loro teatro stava andando in fumo. Anni di storia, di tradizione raccontati da quel luogo magico, qual è un teatro. In maniera particolare per Tolentino, che del teatro sembra una patria generosa di talenti. L’intera amministrazione, la giunta, i consiglieri sono rimasti attoniti, per ore a guardare quanti si affannavano per cercare di salvare dalle fiamme il teatro. Non ci sono riusciti, nonostante gli sforzi e ogni disperato tentativo. Il fuoco è stato implacabile. Ha divorato il legno, ha distrutto il tetto, che è crollato, il loggione, i palchi e il palcoscenico calcato dagli attori più famosi. La domanda più frequente che la gente si ripeteva in strada era: «Come è potuto succedere?». CAUSE ancora in corso di accertamento da parte degli inquirenti. Forse un corto circuito. A tarda sera, verso le nove, vigili del fuoco, protezione civile, tecnici comunali, sindaco e Arpam si sono riuniti per un summit: i pompieri sono rimasti a presidiare il teatro, dove ancora il tetto bruciava di focolai non completamente domati. Un preoccupato e agitato Saverio Marconi si aggirava attorno al Vaccaj, luogo a cui ha dato tanto, in cui è nato e cresciuto a livello teatrale e in cui per tanti anni ha avuto sede la sua creatura, la Compagnia della Rancia. Nel teatro Vaccaj, come una sorta di grembo materno, sono nati i più grandi successi internazionali nel campo del musical, firmati da Saverio Marconi. Il sindaco di Tolentino, Luciano Ruffini, il volto tirato, scavato dal dispiacere, si è lasciato andare solo a poche battute con i giornalisti, prima di iniziare il summit con le autorità istituzionali e i vigili del fuoco. «E’ stata una giornata nera, terribile per la città. Abbiamo subito un’enorme perdita. Ne verificheremo le cause. Una cosa è certa e su questa mi impegnerò: il teatro va ricostruito subito». L’assessore alla Cultura, Massimo Marco Seri ha laconicamente commentato: «E’ un lutto per il mondo culturale cittadino e una perdita preziosa per il nostro patrimonio storico. Cancelleremo tutte le date del cartellone estivo non opportune. Anche Maurizio Costanzo, saputa la notizia, si è interessato a quanto accaduto e anche lui ha concordato «sull’opportunità di annullare gli appuntamenti non consoni allo stato d’animo di questo momento». Solidarietà anche dalla Federazione italiana dei teatri amatoriali (oltre mille compagnie sparse sul territorio nazionale) che si è messa subito a disposizione per favorire la rinascita del Vaccaj, offrendosi di promuovere rassegne o singoli spettacoli per la raccolta di fondi. «Ho appena parlato con il presidente nazionale Carmelo Pace e siamo pronti a fare la nostra parte, nei limiti delle umane possibilità», ha detto l’attore maceratese Nando Bianchini, uno dei dirigenti della Fita. Era quasi il tramonto e l’imponente scia di fumo continuava ad alzarsi verso il cielo.
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