Arriva per la prima volta a Milano Il sol ci ha dato alla testa spettacolo con la Rimbamband – in scena al Teatro Delfino dal 17 al 19 gennaio – di Raffaello Tullo che firma anche la regia. La Rimbamband è un gruppo comico e teatral-musicale pugliese formatosi nel 2006 e composto da: Raffaello Tullo alla voce, Renato Ciardo alla batteria, Pasquale Maglione alla chitarra, Vittorio Bruno al contrabbasso e Nicolò Pantaleo ai sassofoni, cinque attori e musicisti che mixano sul palcoscenico tutti i linguaggi possibili dell’arte e dello spettacolo: clown, tip tap, rumorismo e parodie, con grande energia e ritmo. Il sol ci ha dato alla testa racconta la storia di cinque musicisti: un sassofonista rubato alla banda del paese, un contrabbassista stralunato, un pianista virtuoso, un batterista rompiscatole, un capobanda. Cinque musicisti, un po’ suonati, ma straordinari, che incantano, creano, illudono, emozionano provocano e giocano. Uno spettacolo che si ascolta come fosse un concerto e si guarda come fosse un varietà. E grazie alla musica i cinque “suonattori” incontrano durante il loro viaggio tanti maestri, da Buscaglione a Carosone ed Arigliano, di cui hanno arrangiato i brani rendendo attuali artisti spesso dimenticati. La Rimbamband gioca con la musica e con gli strumenti trasformando a tratti l’esibizione in pura commedia. Il pubblico si diverte con le loro gag e allo stesso tempo rimane incantato dalla grande abilità dei cinque strumentisti. La Rimbamband, oltre alla sua attività dal vivo che l’ha portata in tutta Italia, ha partecipato negli anni a molte trasmissioni televisive e radiofoniche.
Biografia
Uno è Raffaello Tullo: ha la capa pelata, balla il tip tap, suona, canta. Chiamatelo capobanda.
Poi c’è Renato Ciardo: suona una strana batteria, ha una testa enorme, uno spiccato accento barese ed una storia d’amore segreta (mica tanto) con Tony Dallara.
E che dire di Vittorio Bruno? Suona il contrabbasso ma non ha ancora ben capito chi è e da dove viene. Anima swing come poche, stralunato a volte, osservatore raffinatissimo altre.
C’è anche un sassofonista: pensate che è ancora convinto di suonare nella banda di Capurso. È Nicolò Pantaleo, anima talentuosa, gentile, matematica, quadrata.
E poi c’è “il rosso”, Francesco Pagliarulo: anima delicata, fragile e onesta, con il ragtime nelle vene. Il pianista virtuoso, “cocco” del capo.
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