A quasi due anni dal debutto mondiale alla Fenice di Venezia, arriverà a Milano il prossimo 6 maggio al Teatro degli Arcimboldi l’opera-musical di Riz Ortolani "Il Principe della Gioventù", nell’allestimento firmato da Pier Luigi Pizzi (regia, scene e costumi). Il libretto è stato scritto da Ugo Chiti, in collaborazione con lo stesso Ortolani, mentre le liriche sono opera di Mae Kronville. Graziano Galatone è Lorenzo de’ Medici, "il Magnifico"; Edoardo Luttazzi è Giuliano de’ Medici, “il Principe della Gioventù”; Valentina Spalletta è Fioretta Gorini, la giovane amata da Giuliano; Sandro Querci è Franceschino dei Pazzi, l’artefice della Congiura; Luca Simon è Pico della Mirandola, filosofo alla corte di Lorenzo; Maurizio Semeraro è Fra’ Arlotto, religioso alla corte di Lorenzo; Marco Stabile è il poeta Pulci, letterato stravagante alla corte di Lorenzo. Il cast vede poi la partecipazione straordinaria di Donatella Pandimiglio nel ruolo di Cencia. Lo spettacolo sarà in scena dal 6 al 13 maggio.
E’ Giuliano de’ Medici “il Principe della Gioventù” che dà il titolo all’opera, poiché cosi lo aveva chiamato il celebre poeta Poliziano. La Storia si svolge a Firenze, nel breve arco di quattro mesi: dal gennaio 1478 alla Domenica 26 aprile dello stesso anno, nel momento più alto dello splendore Rinascimentale, un anno, quello, denso di eventi decisivi per i due fratelli Medici, Lorenzo e Giuliano, suo fratello minore. Seguiamo l’uomo politico, Lorenzo Il Magnifico, di appena 28 anni e da dieci già Capo supremo dello Stato di Firenze, poeta e grande mecenate delle arti, e il giovane fratello ventiquattrenne, Giuliano “Il Principe della Gioventù,” con il suo grande e difficile amore per Fioretta Gorini, di soli 17 anni e di umili origini, figlia di un semplice mercante di stoffe. In contrasto con l’amore, la vivacità della gioventù fiorentina, la gioia di vivere, le arti, le feste carnascialesche, il gioco del calcio, gli intrighi, la bellezza delle donne, i colori, i costumi, tutto il fascino della splendida atmosfera Rinascimentale, serpeggia la cupa oscurità della famosa “Congiura dei Pazzi“, organizzata da Franceschino, divorato da un insano odio e una profonda gelosia per i due fratelli Medici, amati dal popolo, nonché per il loro potere bancario.
La Congiura culmina con l’assassinio del giovane Giuliano nella Cattedrale di Santa Maria del Fiore: 19 pugnalate durante la Santa Messa dell’Ascensione (appunto il 26 Aprile 1478), officiata dal Cardinale Riario, appena diciassettenne, nipote di Papa Sisto IV, alleato della famiglia Pazzi nel complotto. La Congiura dei Pazzi, ordita per assassinare i due fratelli Medici e distruggerne il potere, non riesce nell’intento perché Lorenzo viene miracolosamente salvato, mentre suo fratello Giuliano muore tra le braccia di Fioretta, in attesa del figlio poi adottato da Lorenzo e futuro Papa Clemente VII. Il fatto permette l’avvincente messa in scena di un’epoca inquieta, dove intrighi, amori e tradimenti si mescolavano alla religione, all’ambizione e alle ipocrisie delle manovre politiche. Una coinvolgente esposizione di grandi eventi e forti sentimenti, vissuti da giovani personaggi straordinari e famosi, in un periodo storico irripetibile per le arti e la cultura, un periodo che tutto il mondo ci invidia: “Il Rinascimento “.