Il musical “Grease”… scandalizza?

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Scritto da: Redazione • 4 Maggio 2008
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Dopo la rappresentazione di "Grease" al Teatro Valli di Reggio Emilia, un’abbonata ha scritto una lettera al quotidiano "Il Resto del Carlino" manifestando il proprio sdegno. La signora, infatti, ha trovato il musical troppo volgare. Si è aperto un dibattito e un altro lettore ed un giornalista hanno risposto alla lettera. E voi che ne pensate?

L’articolo di Mike Skullin dalla rubrica "Noi Reggiani" de "Il Resto del Carlino":

musical@musical.it


Le vostre e-mail:

Ciao, sono Elena, un’appassionata del musical.grease: l’ho visto quattro volte ma non porterei mai la mia bambina poiché è ricco di sfumature, gesti e movenze, più adatto a un pubblico adulto.

Con questo non voglio dire che sia volgare ma, dato che i bambini tendono a imitare ciò che vedono e sentono, è bene che si avvicinino ad un’età più grande. 


Ciao a tutti, mi chiamo Nicholas ho 19 anni e volevo rispondere alla signora di Reggio Emilia…io trovo Grease un musical sensazionale e per nulla scandaloso,adatto anche ad un pubblico giovanissimo. Per quanto riguarda la questione dei bambini, io sono assolutamente favorevole a far vedere spettacoli anche ai bambini, io stesso è da quando sono piccolo che puntualmente vado a teatro con i miei genitori a vedere ogni tipo di spettacolo in special modo musical. Sono cresciuto con essi e penso che siano piccoli mondi paralleli dove rifugiarsi e sognare ad occhi aperti,un po’ come sta succedendo a me con "High School Musical", sono andato a vederlo a Milano il 30 marzo e ancora oggi il solo pensarci mi da speranza e fiducia nel realizzare i miei sogni e tutto grazie alla bravura e alla maestria di Saverio Marconi e la Compagnia della Rancia, ed è proprio a questo che servono i musical…a farti sognare ad occhi aperti. Per questo penso che la critica della signora non debba nemmeno essere presa in considerazione perché non ha senso, al contrario va tenuto in considerazione tutto il lavoro che le compagnie teatrali, in special modo la Compagnia della Rancia,fanno per realizzare non semplici spettacoli ma veri e propri capolavori che permettono a gente di tutte le età di staccare la testa dai problemi di tutti i giorni ed entrare, anche solo per qualche ora, in un mondo fantastico, dando alla gente la possibilità di sognare,regalare emozioni uniche,e,cosa più importante al giorno d’oggi, regalare nuove speranze…a questo serve il musical…Grazie per il tempo dedicatomi…

 


Ciao, sono Davide, un ragazzo diciottenne di Novara. Appassionato di musical, in particolare della "Compagnia della Rancia" e assiduo visitatore del sito musical.it. Premetto che questa mia passione è nata proprio da Grease, quando lo vidi per la prima volta avevo 9 anni ed era l’edizione della Cuccarini e di Ingrassia. Parlando da fan non vorrei risultare troppo poco obiettivo, ma se dovessi collocare la signora tra i personaggi di Grease, la scritturerei per interpretare la professoressa Miss Linch. Per mia fortuna fino ad ora i miei genitori mi hanno sempre portato a teatro ad ogni genere di spettacolo, in particolare i musical. Con la consapevolezza dei miei 18 anni e ripensando a quando ne avevo 9, non credo che andando a vedere Grease abbia colto la "volgarità" delle battute e delle scene. Anzi è stato proprio da quello spettacolo che è nata la mia passione, per l’energia che trasmette e la voglia di restare uniti in una compagnia. Grease ormai ha raggiunto in Italia livelli record nelle repliche e nei sold out, toccando quasi tutte le città dello stivale; la signora mi fa riflettere solamente su una questione: ma invece di andare avanti stiamo tornando indietro? In tutti questi anni che Grease è in scena non vuol mica dire che sta crescendo una generazione di ragazzini ribelli? Lascio aperte queste domande per rispetto a chi con dignità e bravura ha interpretato in questi anni Grease, in particolare ai due registi Saverio Marconi e Federico Bellone. Mi complimento per chi fa questo lavoro, mi auguro che il musical vada sempre più in crescendo! Grazie dell’attenzione.

Nicholas da Cremona


Credo che la signora se si scandalizza per "Grease" possa vedere a teatro ben poco. E comunque nel 2008 non sapere come è "Grease" è davvero … imbarazzante per chi frequenta il teatro da tanti anni. Ma non sono neppure d’accordo con R.M. di Torino quando dice che non bisogna portare i bambini a teatro. Io ho sempre portato mio figlio fin da piccolo, standogli vicino e spiegandogli le cose prima, durante e dopo lo spettacolo. Non li si può far vivere sotto una campana di vetro!  E’ secondo me il solo modo di far crescere dei buoni spettatori. Perché occorre imparare, secondo me, anche ad essere buoni spettatori, cosa che invece la signora di Reggio Emilia sicuramente non è.

Carlo – Milano


Penso che la Signora sia rimasta agli anni 50, anni in cui è appunto ambientato Grease, dove determinate cose suscitavano scandalo o comunque facevano parlare.
Ricordo che siamo nel 2008 e che certe cose ormai fanno solamente sorridere e sopratutto non turbano la crescita di nessuno.
Vorrei comunque ringraziare e fare un elogio alla Compagnia della Rancia che ogni anno sforna spettacoli di altissimo livello e con dei veri professionisti.
 
                                        Roberto da Genova 

Vorrei dire a questa signora che, se io fossi genitore, a priori non porterei i miei figli di cinque e otto anni ad assistere a uno spettacolo dove, certamente si parla di amore e musica, ma se ne parla rivolgendosi a un target di giovani e adolescenti, per cui certi termini posso suonare chiaramente scurrili…tuttavia arrivare a definirli "turpiloquio" mi pare eccessivo… Oltretutto, vorrei aggiungere che farei a meno di prendermi la responsabilità di accompagnare a teatro la figlia di amici, se non sono accuratamente informato su ciò che mi aspetta (è certamente doverosa una informazione preventiva da parte dei Teatri o delle Compagnie, ma di sicuro non è questo il caso…secondo me lo spettatore può essere benissimo in grado di informarsi per proprio conto!). Ora, fermo restando la provata esperienza della Compagnia della Rancia negli allestimenti di musical, c’è da dire che negli ultimi mesi ho assistito a scene che, personalmente non condivido: una marea di bambini in età scolare, insieme ai loro genitori ad assistere a spettacoli quali "Cabaret", "High School Musical", "A Chorus Line", Adolescenti e giovani in età universitaria (come il sottoscritto) se ne vedevano nei teatri, certo, ma in numero sicuramente esiguo… Ricordo con chiarezza una madre che durante la rappresentazione di "A Chorus Line" ha accompagnato i figli piccoli fuori dal teatro, La scena in questione era il monologo in cui uno dei personaggi si dichiarava gay: ora io dico, passi essere poco informati… ma a volte, secondo me è il caso che i genitori facciano altro con i figli picccoli pittosto che portarli a teatro!! Per non parlare, poi, delle folle di bambini e bambine che acclamano i giovani protagonisti di "High School Musical": un calore meritatissimo, ma anche in questo caso ci si aspetterebbe di vedere urlanti a teatro adolescenti (magari non accompagnati da genitori che potenzialmente potrebbero fare la parte dei moralisti!).
Un consiglio alla signora che ha scritto da Reggio Emilia: non vada a teatro solo per non sprecare i soldi dell’abbonamento… lo viva come un evento…e poi esprima il suo giudizio!

R.M. – Torino

 

 

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