Esce nei cinema il prossimo 9 aprile "Basilicata coast to coast", film musicale "on the road" firmato da Rocco Papaleo, anche interprete accanto a Alessandro Gassman, Paolo Briguglia, Max Gazzé, Giovanna Mezzogiorno. E’ una commedia musicale, un viaggio denso di imprevisti e di incontri inaspettati che porta una combriccola di musicisti a mettersi in viaggio per partecipare al Festival del teatro-canzone di Scanzano Jonico, attraversando a piedi la Basilicata, dal Tirreno allo Ionio, lungo il tragitto che dà il titolo al film. Il viaggio avrà per tutti un valore terapeutico. E’anche una commedia corale, picaresca e canterina, malinconica e stralunata, che tra gag esilaranti, sagaci dialoghi e amare constatazioni di vita, prende quota per crescere ininterrottamente fino all’epilogo a sorpresa.
Ecco la presentazione del film da parte del regista Rocco Papaleo:
Se qualcuno mi chiedesse perché voglio fare un film forse non saprei rispondere in modo organico e organizzato.
Parlerei di una qualche necessità espressiva, senza giustificare il concetto di necessario, esporrei confusamente quel marasma di suggestioni che popolano le mie ore da perdigiorno che sogna la vita , mi perderei in voli irregolari difficilmente comprensibili anche da me stesso.
Cosi mi limiterò a dire che sono deciso ad affrontare il viaggio cinematografico sedendomi al posto dell’autista perché dentro la mia immaginazione si è formata una storia.
Altre volte mi è successo di accogliere idee, spunti o trame e mi è capitato di partecipare a sceneggiature che poi sono state realizzate, inoltre ho sempre cercato di collaborare nella costruzione della grammatica dei personaggi che ho interpretato, ma questa volta è arrivata un’idea più larga, che in se contiene la trasversalità del mio percorso fin qui fatto.
Pratico da molto tempo il teatro-canzone, e ci ho speso le mie energie migliori, quel modo di raccontare entrando e uscendo dalla forma canzone mi ha fatto pensare alla possibilità di un film di fare lo stesso lavoro, forse meglio, potendo contare su di un esposizione più complessa.
Ho chiamato Valter Lupo, con cui ho sempre scritto e messo in scena gli spettacoli di questi anni, e gli ho raccontato questa storiella che mi era arrivata, ci siamo convinti quasi subito che valeva la pena tentare e abbiamo scritto una sceneggiatura.
È venuta fuori diversa da come ce la immaginavamo, quasi come se i personaggi della storia una volta messi in campo abbiano agito per conto loro, naturalmente esagero, ma volevo solo dire che la trama era fertile e abbiamo avuto molte sorprese dalla nostra immaginazione.
In quanto alla questione di propormi come regista, ci tengo a dire che sono diversi anni che cova dentro di me questo desiderio, e cioè da quando mi fu commissionata la realizzazione di un cortometraggio, esperienza che mi ha fatto attraversare tutte le fasi della realizzazione filmica e fatto scoprire una sincera passione per tutto il lavoro esterno alla performance attoriale, dalla progettazione alla post produzione.
Il mio intento è fare un film sul sud da cui provengo, cosi come lo guardavo da giovane, con la sua capacita di fare ed inseguire sogni, la voglia e la possibilità di cercare un cambiamento,la leggerezza poetica di cui è capace.
Mi piacerebbe che questa storia si proponesse come specchio in cui i miei conterranei possano guardarsi e scoprirsi diversi da come una certa filmografia, che per altro apprezzo tantissimo, giustamente ci dipinge, sento che la gente ha bisogno di essere stimolata dalla poesia per uscire da una depressione che l’attanaglia e ne inibisce le potenzialità.
Ecco qua, ci ho provato a dire che per me è giunto il momento di fare qualcosa di più per me e per gli altri.