Il “Decameron” diventa commedia musicale

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Scritto da: Redazione • 17 Giugno 2013
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Per i festeggiamenti del VII centenario della nascita di uno dei padri della letteratura italiana torna in scena “Decameron, il prencipe galeotto” adattamento in commedia musicale della celebre raccolta di novelle del Boccaccio a cura di Mario Restagno con musiche di Paolo Gambino e Walter Orsanigo. Protagonisti di questo allestimento saranno i giovani attori della Scuola di Formazione dell’Attore di Torino con la regia dello stesso Restagno e le coreografie di Lucia Carnevale. Il Decameron è stato, nel corso degli ultimi decenni, oggetto di saccheggio da parte di sceneggiatori e produttori che non hanno contribuito a dare un’immagine corretta dell’opera del Boccaccio. Oggi può diventare imbarazzante proporre il Decameron in scena poiché nell’immaginario collettivo si pensa subito a spettacoli osceni e banali. Chi, invece, ha potuto approfondire il testo originale, può convenire che l’opera offre uno spaccato dell’esistenza nei suoi risvolti tragici e grotteschi: dall’amore nasce l’avventura, l’intrigo, la beffa e il gioco degli equivoci. Brillano anche, tra i vizi, le virtù individuali: la finezza d’animo, l’eroismo, l’arguzia e l’amore. È appunto nelle novelle d’amore, apparentemente dominate dal gusto dell’osceno, che la narrativa di Boccaccio si apre alla dimensione tragico-elegiaca della passione, con un’attenzione ai motivi più profondi del sentimento umano. La commedia musicale, prodotta da Teatro dei Sogni, intende restituire al pubblico lo spirito originale che troviamo nel Decameron, raccontando con “rispetto filologico” quattro novelle così come sono state scritte: i giovani attori, infatti, recitano con le esatte parole del Boccaccio, dimostrando come questa lingua, così lontana nel tempo, possa essere ben compresa anche oggi. La libertà dell’autore si esprime piuttosto nei testi delle canzoni che suggeriscono alcune linee di interpretazione delle novelle presentate. Il filo rosso che lega le quattro novelle è la figura della donna nei suoi rapporti con l’altra metà del cielo, l’uomo. Si vedranno in scena Ghismunda, figlia di Tancredi, che non rispetta il volere del padre, Filippa che, sorpresa a letto con l’amante, affronta la denuncia del marito, Elena che avendo umiliato un giovane studente dovrà trascorrere una notte e una giornata nuda su una torre e, infine, Alibech, la vergine che, cercando la via della santità, arriva da Rustico, l’eremita che le insegnerà a mettere “il diavolo ne lo ‘nferno”. Recitato, ballato e cantato dal vivo da 20 giovani attori, risulta uno spettacolo fresco e giovanile, divertente e commovente, delicato anche nelle scene di nudo che restituiscono dignità e valore artistico a pagine tanto saccheggiate per fini di cassetta. Le storie drammatiche, divertenti o sensuali, vengono rappresentate a pochi metri dal pubblico facendolo sentire dentro la scena e rendendo i momenti intensi e forti. Le parti musicali e danzate si integrano nella narrazione senza costituire uno stop, ma proseguendo ininterrottamente il racconto, così da colpire tutti sensi dello spettatore. L’appuntamento è per domenica 23 giugno alle ore 21.30 alla Lavanderia a Vapore di Collegno (TO).

 

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