Gli Oblivion sono una formazione di giovani artisti nata nel 2001 a Bologna. Il gruppo è composto da attori, cantanti e musicisti provenienti da una formazione nel campo del musical e protagonisti da diversi anni di importanti produzioni nazionali di musical e teatro musicale. La formazione è attualmente composta da Graziana Borciani (Rent prima e seconda edizione), Davide Calabrese (Grease, Tutti Insieme Appassionatamente), Francesca Folloni (Joseph and…), Lorenzo Scuda (Jesus Christ Superstar) e Fabio Vagnarelli (Jekyll and Hyde). Dal 2003 collaborano con la Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna allestendo diversi spettacoli dedicati al teatro musicale italiano del 900 nelle sue più svariate forme. Il punto di forza dei loro spettacoli è l’attenzione per il sound “vintage” delle voci armonizzate, il continuo gioco pirotecnico con la musica e i testi delle canzoni, la vena ironica che contraddistingue la maggior parte dei loro brani. Lunedì 3 novembre al Teatro Duse di Bolgna presenteranno il loro ultimo lavoro dal titolo "Di Palo in Sesto", la TV degli anni 60 raccontata, o meglio parodiata, dagli Oblivion. La TV di una volta… Quella sì! Non come quella di oggi… Che peraltro ci bombarda quotidianamente con immagini di repertorio degli anni che furono e che vanno di pari passo con una dilagante assenza di proposte originali. Ebbene con Di Palo in Sesto gli Oblivion cercheranno sistematicamente di smentire questo luogo comune. In un’ora e venti di sketch, video e soprattutto musica e canzoni (alcune originali, altre frullate in modo imprevedibile) il quintetto vocale più “vecchio dentro” di Bologna porterà il pubblico in sala in un viaggio avanti e indietro nel tempo utilizzando “quel” linguaggio, quei formati e quei materiali per parlare del mondo attuale. Un “palinsesto ombra” per rivoluzionare l’offerta televisiva che si articola a colpi di Musichiere, Sceneggiati, Tribune politiche, Signorine Buonasera, Caroselli, (ma anche improbabili Reality e Muppet Show), e che trova nella musica un filo conduttore da cui non si può prescindere. Lo spettacolo vede in scena anche Caterina Praderio e la partecipazione “virtuale” di Alessandra Frabetti e Luciano Manzalini.