“Fiore nel cemento”: dramma musicale di Simone Martino

News

Scritto da: Redazione • 7 Gennaio 2025
Sei in:  / Home / News / “Fiore nel cemento”: dramma musicale di Simone Martino

Debutta il 24 gennaio (con repliche il 25 e 26) al Teatro Gloria di Montichiari (Brescia), “Fiore nel cemento – La pianista di Auschwitz“, dramma musicale di Simone Martino (Roma Opera musical, Beatrice Cenci, San Michele l’Angelo dell’Apocalisse, Lo sguardo oltre il fango, Il Canto di Natale – La favola musicale, Re Artù opera musical, Vlad Dracula) ispirato al romanzo “La pianista di Auschwitz” di Suzy Zail. Simone Martino cura anche la regia dell’allestimento.
Il dramma musicale si sviluppa in due atti. Attinge a documenti storici che sostanziano i dialoghi di una costante presa emotiva sostenuta da un’intensa colonna sonora.
Tra gli obiettivi dello spettacolo ci sono sia la sensibilizzazione sulle vicende storiche dell’Olocausto e della Seconda Guerra Mondiale sia la riflessione, sempre attuale sull’integrazione possibile fra mondi apparentemente divisi da un muro invalicabile.
È la storia di Hanna, che ha 15 anni ed è cresciuta in una famiglia ebrea della media borghesia ungherese. Quando la città in cui vive viene rastrellata dai soldati nazisti, dovrà conoscere, insieme ai suoi cari, l’orrore del campo di concentramento. Sua madre impazzirà dopo essere stata separata dal marito e Hanna resterà sola con la sorella Erika ad affrontare un luogo agghiacciante e brutale come Aushwitz. Un giorno le viene offerta la possibilità di suonare il pianoforte per il comandante del lager, scelta sofferta ma necessaria per la sopravvivenza. Una volta entrata nella villa dei nazisti conoscerà Karl, figlio del comandate Reichard Jager, ragazzo misterioso, fuori contesto, contrario agli ideali del padre. Fin dai primi attimi nascerà una forte sintonia tra i due ragazzi, ma la loro relazione dovrà scontrarsi con la realtà storica che li circonda.
La partitura musicale interamente originale è stata composta – spiega il maestro Simone Martino –  seguendo uno stile sinfonico, per un pianoforte e un quartetto d’archi, principalmente in minore, per i brani dei deportati. Mentre per le arie dei nazisti è stata utilizzata un’orchestrazione, in stile “marcia”, strutturata per accompagnare l’incedere dei soldati guidati dal Führer. Viene riportata storicamente la presenza di orchestrali all’interno dei campi di sterminio i quali accompagnavano l’arrivo dei deportati, suonavano alle feste degli ufficiali tedeschi e soprattutto guidavano gli internati alle loro esecuzioni. La musica, strumento universale di bellezza e armonia, venne utilizzata come inno di morte, nell’inferno dei lager, divenendo parte integrante della loro organizzazione. Un pianista accompagnerà l’opera dal vivo“.
Dopo Montichiari, lo spettacolo sarà al Teatro Camploy di Verona il 28 e 29 gennaio, al Teatro Gavazzeni di Bergamo il 30 gennaio e al Teatro Santa Giulia di Brescia l’1 febbraio.

© Musical.it

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER, Resta aggiornato sulle ultime notizie dal mondo del musical.

©2025 MUSICAL.IT - P.I. e C.F. 01262820432