“Come Erika e Omar – è tutto uno show!” è la storia di un’emulazione della terribile tragedia di Novi Ligure avvenuta nel 2001, un diversamente musical che racconta l’Italia degli orrori. Ma è soprattutto una feroce satira/denuncia contro la spettacolarizzazione dell’orrore che la nostra televisione mette in scena in queste occasioni. Dal caso di Via Poma, al caso Meredith e Sollecito, dalla famigerata casa di Cogne, al famoso "logo" del Garage di Misseri, dalla povera Yara al caso di Erba, passando da Garlasco, da Novi Ligure e tanti altri su cui la TV, secodno gli autori, crea businness. Assassini che diventano eroi, sociologi , criminologi , psichiatri in minigonna che fanno la loro fortuna riempiendo ore di palinsesti della nostra televisione. Jessica e Christian, due fidanzatini innamoratissimi poco più che adolescenti, vivono a Santa Serena, un immaginario paesino del nord Italia dove “non succede mai niente” e si affoga nella noia e nel perbenismo più totali. Jessica è ribelle e volitiva, in perenne conflitto con la famiglia e a un certo punto convince l’insicuro Christian a partecipare con lei a un atroce progetto: lo sterminio di madre, padre e fratellino, progettato su due piedi con spaventosa leggerezza dopo l’ennesimo scontro della ragazza con i genitori. Dopo un primo momento in cui Jessica riesce a scaricare la responsabilità del delitto su fantomatici aggressori extracomunitari, i due ragazzi vengono scoperti e scoppia “il caso di Santa Serena”: i media impazziscono, si impossessano del piccolo paese fino a quel punto insignificante (così come è successo con Cogne, Garlasco, Avetrana, Perugia, Erba e chi più ne ha più ne metta) e da lì parte la macabra epopea di Jessica e Christian, “baby killer” che si trasformano presto in raccapriccianti divi dell’orrore. Come Erika e Omar – è tutto uno show è una black comedy musicale, gioca col grottesco e la satira per raccontare gli orrori del nostro paese: il disagio giovanile e l’incomunicabilità all’interno della famiglia, la crisi dei valori tradizionali, l’aggressività e lo sciacallaggio della televisione che trasforma le tragedie in materiale da spettacolo, l’ipocrisia dilagante, il razzismo dettato dalla paura, il “business dell’orrore”, i pellegrinaggi sui luoghi dei delitti celebri. Un tipo di musical che gioca coi generi e coi linguaggi, che celebra la commedia musicale classica e allo stesso tempo la rovescia, la fa a pezzi. Racconta della nostra Italia, racconta di noi, senza riserve e pregiudizi, semplicemente noi. Gli autori hanno scelto il musical per raccontare con musiche originali, allegre e appassionanti e con coreografie in stile cartoon, il corto circuito tra la cronaca nera e l’intrattenimento, il dolore privato e il grande spettacolo televisivo. Lo show è scritto da Tobia Rossi con musiche di Francesco Lori ed è diretto da Enzo Iacchetti. Le coreografie sono di Alessandra Costa, assistenza alla regia di Alessandro Tresa. Sul palco Massimiliano Pironti, Gea Andreotti, Paola Lavini, Manuele Colamedici, Gustavo La Volpe, Paola Giacometti, Matilde Facheris, Michele Savoia, Giada Lorusso, Marco Massari, Fabrizio Coniglio, Chiara Anicito. Lo spettacolo è in scena dal 6 maggio all’1 giugno al Teatro Lo Spazio di Roma.