Fra i grandi maestri della regia teatrale del secondo Novecento, Maurizio Scaparro, morto nella sua casa di Roma all’età di 90 anni, con il suo stile sobrio e sostenuto da un solido realismo, ha mirato a creare un repertorio nazionalpopolare, valorizzando testi meno conosciuti di autori classici e novità contemporanee, e adattando per la scena romanzi del Novecento, con oltre 60 spettacoli allestiti, conquistando per due volte il Premio Flaiano, nel 2000 alla carriera e nel 2004 il Premio speciale. Scaparro è stato direttore del Teatro di Bolzano (1969-74), del Teatro di Roma (1982-90) e del Teatro Eliseo di Roma (1997-2001). Legato alla scuola di un altro grande maestro del teatro moderno italiano, con Giorgio Strehler Scaparro – entrambi appassionati amanti di Parigi – ha dato vita a quel sogno che fu il Théâtre de l’Europe, un laboratorio di idee e di arte “per costruire finalmente un’Europa della cultura”. Dal 1999 al 2018 Scaparro ha diretto il Théâtre des Italiens a Parigi. E nel 2011, in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, ha realizzato il progetto “Il Teatro Italiano nel Mondo”.
Al tempo stesso Scaparro è stato un visionario organizzatore di eventi che hanno rappresentato un indimenticabile capitolo della storia della Biennale di Venezia. E’ con la sua prima direzione della Biennale Teatro tra il 1979 e l’82 che Scaparro ha re-inventato il Carnevale del Teatro invadendo campi e campielli di Venezia e legando, da allora, indissolubilmente, il suo nome a quell’esperienza. Anche nella sua seconda direzione della Biennale Teatro, dal 2006 al 2009, Scaparro ha replicato la magia di un Carnevale che ha saputo rendere unico e irripetibile. Proprio lo scorso anno la Biennale aveva omaggiato i 90 anni del regista con la mostra “Il Carnevale squarcia la nebbia” – fotografie, video, manifesti, documenti, oggetti e articoli d’epoca, provenienti dall’Archivio Storico – e con una giornata di testimonianze sulla sua opera. Nato a Roma il 2 settembre 1932, dopo alcune esperienze come critico teatrale per il quotidiano “Avanti!” e come direttore responsabile di “Teatro Nuovo”, Maurizio Scaparro divenne direttore artistico del Teatro Stabile di Bologna (1963-68), rivelandosi con la regia di “Festa grande” di aprile di Franco Antonicelli (1964) e di “La Venexiana” di Anonimo cinquecentesco (1965), testo da lui riscoperto e presentato in anteprima al Festival dei Due Mondi a Spoleto. Magistrali i suoi adattamenti per la scena di numerosi romanzi: “Caligola” di Albert Camus (1983); “Don Chisciotte” di Miguel de Cervantes (1983) con Pino Micol; “Il fu Mattia Pascal” da Luigi Pirandello (1986), sempre con Micol; “Memorie di Adriano” da Marguerite Yourcenar (1989) con Giorgio Albertazzi; “Le mille e una notte. Frammenti di un sogno mediterraneo” (1996), con Massimo Ranieri; “Il giovane Faust” (1999); “America” di Franz Kafka (2000). Memorabili le sue regie di “Pulcinella” (1985, da una sceneggiatura inedita di Roberto Rossellini), con un istrionico Massimo Ranieri, poi portato anche al cinema dallo stesso Scaparro con il film “L’ultimo Pulcinella” (2008), e “Il teatro comico” di Carlo Goldoni” (1993) con Micol e Valeria Moriconi. Molti attori hanno legato la loro carriera a Scaparro ed in particolare Pino Micol, protagonista di “Cyrano” con Evelina Nazzari, “Amleto”, “La lunga notte di Medea” con Irene Papas, “Vita di Galileo; ma anche Massimo Ranieri, che sul palcoscenico è stato da lui diretto anche in “Liolà” ed “Excelsior”.
Per il Festival Puccini di Torre del Lago Maurizio Scaparro ha firmato la regia di due dei capolavori pucciniani di grande successo: “La Bohème” (2003) con le scene di Folon realizzate dagli artisti del Carnevale di Viareggio e che al Festival Puccini ha valso il Premio Abbiati, e “Turandot” (2008) la prima opera ad essere rappresentata nel nuovo teatro con le scene Ezio Frigerio e i costumi del premio oscar Franca Squarciapino; due allestimenti tra i più longevi nella storia del Festival, ripresi più volte in Italia e all’estero. Nel febbraio 2017, in un giovedì grasso del Carnevale di Venezia, che lui stesso aveva contribuito a rilanciare, è stato donato da Maurizio Scaparro il suo Archivio personale all’Istituto per il Teatro e il Melodramma, ospitato nella Fondazione Cini dell’Isola di San Giorgio a Venezia. L’archivio contiene tutti i materiali relativi all’attività artistica di Scaparro dagli anni Sessanta in poi.
L’Archivio Scaparro è prevalentemente composto da note di regia, copioni, programmi di sala, inviti, locandine, manifesti, foto di scena, rassegne stampa, interviste, bozzetti di scena, figurini per costumi, lettere, pubblicazioni, riprese video e audio. Oltre ai materiali riguardanti le regie teatrali, non mancano quelli relativi alle regie cinematografiche e televisive, insieme a quelli relativi alle mostre curate, agli eventi e ai periodi di direzione artistica dei teatri. Una vasta sezione testimonia, inoltre, il lavoro svolto da Scaparro durante i suoi otto anni di direzione della Biennale Teatro, segnati dallo storico rilancio del Carnevale di Venezia. (Fonte: lastampa.it)
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