Si è spento ieri nella sua casa di Acilia Franco Califano. Il cantante aveva 74 anni ed era malato da tempo. Solo pochi giorni fa, il 18 marzo, si era esibito al Teatro Sistina di Roma. Una vita spericolata, sempre sull’orlo di un precipizio, era nato a Pagani, in provincia di Salerno, cresciuto tra Roma e Milano. Autore di brani indimenticabili scritti anche per Mia Martini (‘Minuetto’), Ornella Vanoni (‘La musica è finita’,’ Una ragione in piu’), Peppino di Capri (‘Un grande amore e niente piu’, che vince il Festival di sanremo nel 1973), ma anche per Edoardo Vianello, Wilma Goich, Mina e Loretta Giggi, che porta al successo le sue ‘Notti d’agosto’. Cantautore, poeta, come amava definirsi, Franco Califano ha firmato celebri hit. ‘Tutto il resto è noia’, ‘La mia libertà’, ‘Io nun piango’, ‘Cesira’, ‘Avventura con un travestito’, ‘Pasquale l’infermiere’, spesso autobiografiche, ispirati alle sue personali vicende private. Una vita di eccessi mai negati, la sua, tra canzoni, concerti, night, serate nei piani bar, alcol e droga. Arrestato la prima volta nel 1970 per possesso di stupefacenti, venne assolto con formula piena. Da questa esperienza carceraria è nato l’album ‘Impronte digitali’. Giovanissimo aveva avuto una figlia, Silvia, che ora fa la ballerina. Non aveva mai negato la sua paternità, le aveva dato solo il nome, ma era sparito qualche mese dopo la sua nascita. ”Perché i figli si devono crescere e amare – aveva detto un giorno – Io, questa possibilità me la sono sempre negata”. Negli ultimi tempi si era dato al sociale e alla tv. ‘Frequentava’ le carceri, preparava concerti ed era amatissimo dai detenuti, che forse si riconoscevano nella sua storia personale, nella sua travagliata esistenza. (ADNKronos)