È morta a 83 anni Giuditta Saltarini, attrice di cinema e teatro e personaggio televisivo, compagna di una vita di Renato Rascel: ne dà notizia su Facebook il figlio Cesare. “Con il cuore colmo di dolore, devo annunciare la scomparsa della mia amatissima mamma, Giuditta Saltarini -scrive -. Per molti è stata un’attrice straordinaria, una figura di spicco del teatro e della televisione italiana, e la compagna di vita di mio padre, Renato Rascel. Per me, è stata semplicemente la mia mamma, un faro di amore, forza e saggezza. La sua vita – aggiunge il figlio – è stata dedicata all’arte, alla cultura e alla famiglia. Con il suo talento, la sua passione e la sua eleganza, ha lasciato un segno profondo nel mondo dello spettacolo italiano e nel cuore di chi l’ha conosciuta. Ma oltre al palcoscenico, la sua grandezza era nell’animo: una donna forte, generosa, capace di dare amore incondizionato e di affrontare la vita con un sorriso che nessuno potrà dimenticare. Oggi il dolore è immenso, ma il suo ricordo vivrà sempre dentro di noi e nelle vite di tutti coloro che ha toccato con la sua luce. Grazie, mamma, per tutto quello che sei stata. Con me per sempre!”
L’attrice Giuditta Saltarini, interprete televisiva e teatrale, vedova dell’attore Renato Rascel (1912-1991), è morta dopo una lunga malattia. La notizia è stata data dal figlio Cesare, nato nel 1973 dalla relazione dell’attrice con il popolare attore il cui vero nome era Renato Ranucci, da leiconosciuto sul set dello sceneggiato televisivo della Rai “I racconti di padre Brown” (1970-71), tratto dagli omonimi racconti dello scrittore inglese Gilbert Keith Chesterton dedicati al reverendo investigatore. È stata la terza moglie di Rascel dopo Tina De Mola e Huguette Cartier.
Nata a Roma il 24 febbraio 1941, Giuditta Saltarini esordisce come attrice di prosa in “Sei personaggi in cerca d’autore” di Pirandello, regista Paolo Giuranna e protagonista Tino Carraro. Poi passa alla Compagnia dei Quattro del regista Franco Enriquez, dello scenografo Emanuele Luzzati e degli attori Valeria Moriconi e Glauco Mauri, partecipando, in tre stagioni, a vari allestimenti: “Le Fenici” di Euripide, “La dame de Chez Maxim’s” di Feydeau, “Le mosche” di Sartre e “I giusti” di Camus.
Dopo l’incontro sul piccolo schermo con Renato Rascel, dopo un anno di studio di canto e danza, Saltarini debutta accanto allo stesso Rascel nella commedia musicale “Alleluja brava gente” di Garinei e Giovannini, in scena nel 1970 al Sistina di Roma e replicata per due anni con grande successo: nel cast, Gigi Proietti (che sostituì Domenico Modugno, un forfait a pochi giorni dal debutto), Mariangela Melato (la prostituta Belcore), Gerry Bruno (ex componente del quintetto dei Brutos) nel ruolo del ‘medicino’, Elio Pandolfi stralunato ‘archiepiscopo’, Enzo Garinei spassoso tombarolo; Saltarini era la vergine Peronella.
In seguito tornò in teatro con la rivista “In bocca all’Ufo“, definita dall’autore Dino Verde “favola musicale italo-galattica con lustrini e varietà”: Rascel era il comico, Saltarini la soubrette.
Ha continuato a recitare sul palcoscenico e in tv è apparsa in serie come “Nemici per la pelle” (1980-1981), “Camilla (1992), “Vivere”, “Il maresciallo Rocca” (2003) “Don Matteo” (2004), “Una grande famiglia” (2012-2015), “Solo per amore” (2015). (Fonte: rainews.it)
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