TI SBAGLI !
In un’intervista pubblicata ieri sul "Corriere della Sera", a firma Mario Luzzatto Fegiz, Riccardo Cocciante, parlando di "Giulietta e Romeo" la sua "opera popolare" che debutterà a Verona il prossimo giugno, ci tiene a sottolineare che non si tratta appunto di un musical e dichiara "I musical hanno un linguaggio polveroso, che non ha legami col presente. E musica di 50 anni fa. Che non interessa i giovani. Sono dei riciclaggi. La mia è musica d’oggi, un mix fra la nostra musica popolare e la nostra tradizione". Con tutto il rispetto per il signor Cocciante, gli consiglio un viaggio a Londra e Broadway per assistere alle nuove produzioni di musical, che certo non sono "polverose" e fanno il pieno di spettatori, anche giovani e giovanissimi. Sono spettacoli che usano il linguaggio proprio del musical: una storia raccontata per intero con canzoni e parti recitate oppure con solo canzoni; con performer in grado di esibirsi in tutte le discipline: recitazione, canto, danza ed arti acrobatiche. Come si può affermare che "non ha legami col presente", ad esempio, "Billy Elliot" di Elton John? In Italia, nella stagione in corso, sono in tour oltre 20 musical, che registrano un successo di pubblico senza precedenti. A cominciare da "Jesus Christ Superstar", di Webber: musica di 37 anni fa ancora di una forza e di un’attualità straordinarie.