Sarà alla Sala Fontana di Milano dal prossimo 14 febbraio "Gran Varietà: il peccato erotico nella canzone napoletana e non solo", un recital "storico" del bravo e versatile Gennaro Cannavacciulo. Si tratta di uno splendido affresco, distensivo ma colto, comico ma anche sentimentale, del periodo compreso tra gli anni 1880 e 1950, che propone le canzoni tipiche del teatro popolare, allora per soli adulti, basate sul doppio senso, l’allusione licenziosa, l’ironia. Recuperando con spirito arguto il repertorio della ribalta minore, dell’avan-spettacolo, del caffè-concerto, della rivista, Gennaro Cannavacciuolo si immerge in una lunga promenade a ritroso negli anni, attraverso i tempi e i modi espressivi di uno show a “luci rosse”, sottile monito a non scandalizzarsi più di tanto, che trascina i grandi come i più giovani. I testi rivisitati sono di autori come i celeberrimi Pisano-Cioffi, Gill, Ripp e di altri popolari che fecero la fortuna della canzonetta sceneggiata. Un recital arguto ed erotico che ancora oggi è in grado di divertire un pubblico che avrà l’occasione di riscoprire gli ingenui meccanismi del ridere. Uno spettacolo applaudito dalla critica, gioioso, interattivo con un repertorio ricco di indimenticabili chicche musicali, da Fatte fa ‘a foto a In riva al Po, da Casta Susanna a Ciucculatina mia. Sul palco, con Gennaro Cannavacciuolo, Marco Bucci al pianoforte, Andrea Tardioli al clarinetto e sax e Claudia della Gatta al violoncello. Si replica fino al 24 febbraio.
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