Non ce l’ha fatta il grandissimo autore Detto Mariano. La notizia è stata annunciata pochi minuti fa su Facebook dall’amico Gianni Dell’Aglio: il compositore è morto questa notte, in seguito ai peggioramenti delle sue condizioni dovuti al maledetto Covid-19. Mariano Detto muore a 82 lasciando un grande ricordo di simpatia e professionalità. Comincia la sua carriera come pianista e arrangiatore di Adriano Celentano ne I Ribelli, dove conosce anche il batterista Dell’Aglio. Sei rimasta sola è il primo grande successo di cui è arrangiatore. Scrive poi le musiche de L’immensità, Canzone e Casa Bianca. E’ lui l’arrangiatore di Mi ritorni in mente, Acqua azzurra acqua chiara numerose canzoni di Lucio Battisti nell’album Emozioni; sempre suoi gli arrangiamenti di Zingara, Tutta mia la città, Nel sole. Nel 1971 torna a collaborare col molleggiato nella realizzazione del primo rap italiano: Prisencolinensinainciusol e, qualche anno dopo, compone per Celentano la celebre colonna sonora di “Yuppi Du“.
E’ proprio nel cinema che Mariano esprime quindi la sua grande verve ironica e musicale: compone le colonne sonore indimenticabili di Asso, Il bisbetico domato, Mia moglie è una strega, Qua la mano, Spaghetti a mezzanotte, Acapulco prima spiaggia a sinistra, Grandi magazzini, Il ragazzo di campagna e innumerevoli altre. Chi non ha mai cantato Beato te contadino, celebre sigla del film di Renato Pozzetto che arrivava col trattore in città? Ecco perché Detto Mariano, primo compositore a ricevere il la Gondola d’oro nel 2007, è un compositore e autore straordinario a cui la musica italiana deve moltissimo, per averci insegnato anche la dolcezza e la ricchezza della semplicità. Mariano Detto, senza retorica, è un’icona italiana che ora merita di essere omaggiato come si deve: pochissimi come lui nel campo musicale e artistico. Il destino ce lo ha portato via proprio nel giorno dell’80esimo compleanno di Mina. L’ultima per cui, guarda un po’, aveva realizzato gli arrangiamenti nell’album Le migliori, nel 2017 con Adriano Celentano.Siamo molto bravi in Italia a ricordare le persone appena scomparse e a dimenticarle con la stessa rapidità: questa volta non dovrà essere così. Noi ci impegneremo fino in fondo perché la memoria di uno dei più grandi compositori del Novecento possa essere conservata come si deve, per sempre.
Massimiliano Beneggi (da teatroemusicanews.com)
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