“Eduardo mi ha insegnato a stare sul palco, mi ha insegnato la disciplina, mi ha insegnato a trovare il personaggio e ho imparato guardandolo“. Gli inizi della sua vita sul palco li ricordava così Angela Pagano, scomparsa ieri a 87 anni. Una vita che aveva ripercorso in un libro “Il diario ritrovato” e in uno spettacolo andato in scena nel luglio scorso per il Campania Teatro Festival, straordinario racconto che aveva commosso, emozionato, divertito il pubblico. Il debutto nel 1958 ne “La fortuna con la effe maiuscola”, nascosta dietro le quinte per assorbire tutto dal maestro Eduardo, che poi avrebbe lasciato, tornando trent’anni dopo a lavorare con lui. L’infanzia con la guerra, le bombe, la fuga verso le Marche con la famiglia. Poi il ritorno nella Napoli degli americani dove a 8 anni cantava accompagnando il padre mandolinista. Il lavoro in un negozio di guanti, l’incontro con tutti i grandi del palcoscenico. “A tutti ho rubato – diceva -: Eduardo, Peppino, Patroni Griffi, Pugliese, Visconti, Franca Valeri”. Patroni Griffi, ricordava, le insegnò ad amare Raffaele Viviani. Negli anni ’70 fu sul palco di “Hair”, il musical che rivoluzionò tutto. Recitò nel “Masaniello” di Armando Pugliese ed Elvio Porta nel 1974. Teatro, cinema, l’ultimo set con Marco D’Amore in “Caracas”, musica. Alla sua amata Napoli non risparmiava critiche su aspetti come l’overtourism. Pronta sempre a bacchettare politici e istituzioni che di teatro, diceva, non si occupano abbastanza. Per lei camera ardente al San Ferdinando poi i funerali nella chiesa degli artisti di Piazza Trieste e Trento. (Fonte: rainews.it)
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