A Roma in scena “Faust, il musical”

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Scritto da: Redazione • 19 Novembre 2008
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Debutterà a Roma, presso il Teatro Sala Uno, lo spettacolo ”Faust il musical”, tratto dall’omonima opera di J.W. Goethe con la regia di  Claudio Boccaccini; libretto di Alessandro Hellmann, musiche originali di Roberto Chioccia. Lo spettacolo sarà in scena dal 26 novembre al 21 dicembre. Lo show vede nel cast nomi noti del teatro musicale italiano: Marco Stabile (Faust), Valentina Spalletta (Margherita), Enrico Bernardi (Mefistofele), Claudia Tortorici (la Strega), Nicola Zamperetti (Wagner) e sceglie una forma che si presenta come una sintesi tra musical e melodramma. Le coreografie sono surate da Stefano Bontempi ed i costumi da Sabrina Chocchio. In quest’opera, che è il suo indiscusso capolavoro, Goethe riprese il soggetto di una leggenda popolare molto diffusa in Germania e che in Inghilterra era già stata soggetto di una rielaborazione teatrale da parte del poeta elisabettiano Christopher Marlowe. Si dice che Goethe avesse assistito a uno spettacolo di marionette sulla storia del dottor Faustus e ne fosse rimasto colpito e affascinato. La storia ha come protagonista uno studioso, Johann Faust, che, ormai vecchio, tentato dal demonio Mefistofele, scommette la propria anima in cambio di giovinezza, sapienza e potere. Ora Faust, onnipotente, può disporre delle sorti altrui: si innamora della bella popolana Margherita e riesce a conquistarla: ella è indotta da Faust a somministrare un sonnifero (datogli da Mefistofele) alla propria madre per potersi così incontrare con l’amante. Il sonnifero, però, è in realtà un potente veleno, che uccide la madre. Margherita, disperata perché è stata messa incinta e abbandonata da Faust, uccide il neonato (affogandolo). Per questo viene giudicata e condannata a morte. Nel frattempo Faust vive con Mefistofele nuove avventure: viene infatti condotto ad un Sabba (il concilio di streghe e potenze demoniache), ma durante il suo svolgimento appare come una visione la figura di Margherita in carcere. Faust allora va con Mefistofele in carcere ma Margherita si oppone alla sua liberazione, sceglie di restare in carcere e affrontare il supplizio sentendo che è opera di un demonio; Faust e Mefistofele fuggono dal carcere, Faust rompe la scommessa con Mefistofele e corre verso il patibolo di Margherita, per farsi perdonare. Anche l’Onnipotente riconosce il desiderio di bene e di conoscenza che è stato all’origine di tanto peccare e lo redime. L’opera, allegoria della vita umana nell’intera gamma delle passioni, delle miserie e dei momenti di grandezza, afferma il diritto e la capacità dell’individuo di voler conoscere il divino e l’umano, la capacità dell’uomo di essere "misura di tutte le cose".

Marco Stabile

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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