Saverio Marconi, Baayork Lee e Luis Villabon hanno presentato ieri mattina alla stampa – presso la palestra Down Town di Piazza Diaz a Milano – la nuova edizione italiana di "A Chorus Line" che, ieri sera, ha debuttato con grande successo al Teatro Alfieri di Torino, dove resterà in scena fino a domenica, per essere poi, dal 22 gennaio, all’Allianz Teatro di Milano. Baayork Lee è una delle più profonde conoscitrici di “A Chorus Line”: oltre ad essere stata la ballerina che ha originariamente ispirato, con la sua vita reale, la storia di Connie, uno dei personaggi del musical di Michael Bennett, ha diretto e riallestito le coreografie originali di decine di edizioni del musical in America e in tutto il mondo e ha curato le coreografie dell’edizione attualmente in scena a Broadway."“La Compagnia della Rancia è, in questo momento, l’unica compagnia al mondo autorizzata ad andare in scena contemporaneamente all’edizione di Broadway – ha dichiarato Baayork Lee – . Ritengo fondamentale il valore della traduzione nella lingua del Paese di rappresentazione perché A Chorus Line è un vero e proprio “play” con musica, in cui oltre alla danza, l’elemento recitativo ha grandissima importanza. I diciassette personaggi mettono in gioco le proprie vicende personali, la quotidiana fatica per perfezionare la preparazione artistica e, soprattutto, per trovare lavoro e continuare così a dedicarsi alla propria grande passione.” Saverio Marconi ha detto poi che “rispetto alle precedenti edizioni le differenze, solo apparentemente minime, stanno soprattutto nell’avvicendarsi dei nuovi interpreti, con la loro unicità e personalità. Al regista spetta proprio il compito di capire tutte le potenzialità dei performer e tirarle fuori: quest’anno, Compagnia della Rancia sta facendo, con tutte le sue produzioni, un grande lavoro in questo senso con un vivaio di giovani talenti.” . Il responsabile del riallestimento Luis Villabon nel dichiararsi molto contento di questa esperienza in Italia, ha aggiunto poi che lo hanno " particolarmente emozionato la passione e l’entusiasmo che ho trovato nei perfomers italiani fin dalle audizioni. Scegliere non è stato semplice, ma la selezione e la fatica di essere scritturati sono proprio la chiave di A Chorus Line”.
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