Debutta il 16 luglio “City of Angels“, secondo titolo dell’VIII edizione di “A Summer Musical Festival”, BSMT Productions con la Direzione Artistica di Shawna Farrell.
City Of Angels sarà in scena per tre repliche consecutive presso lo spazio Open Air della BSMT con la regia e le coreografie di Fabrizio Angelini, Francesca Taverni come regista collaboratore e la direzione musicale di Vincenzo Li Causi.
Un musical del 1989 che racconta le vicende di uno scrittore di romanzi polizieschi e del suo eroe detective. Ambientato nella Hollywood anni quaranta con una accattivante colonna sonora jazz, lo spettacolo è stato vincitore di 6 Tony Award fra cui quello per miglior musical, grazie al libretto di Larry Gelbart, le musiche del compositore e pianista Cy Coleman e testi di David Zippel.
Sul palcoscenico, creato per l’occasione nello spazio esterno BSMT in Via Paolo Nanni Costa 12/6 a Bologna, saliranno oltre 40 performer per uno spettacolo che racconta il “cinema nel teatro”. Protagonista Stine, uno scrittore a cui viene offerta l’opportunità di adattare i suoi libri in un film per il grande schermo. Ha inizio per lui una strana avventura tra vita reale e vita cinematografica, in cui si alternano le vicende dei personaggi reali e quelli che prendono vita sul set.
Le musiche trovano nel jazz e nello swing il linguaggio fondamentale su cui si intersecano le vicende dei personaggi. City of Angels non è un musical corale, ma in scena il gruppo dei “City Angels” funge da interlocutore, come il coro della tragedia greca, fa da collante fra la parte cinematografica e la “realtà” teatrale del racconto rivolgendosi anche al pubblico. Vincenzo Li Causi è rimasto fedele alla partitura originale mantenendo, anche nella lingua italiana, lo stile jazzistico scritto da Cy Coleman.
I brani sono eseguiti dal vivo: Maria Galantino al pianoforte e direzione ensemble musicale, Claudio Bonora (batteria), Camilla Missio (basso acustico/elettrico), Alessio Alberghini (sax alto/tenore, flauto e clarinetto).
(Foto © Giulia Marangoni)
Note di regia
Parafrasando le frase “Teatro nel Teatro”, City of Angels si potrebbe definire “Cinema nel Teatro”, dal momento che questo musical ci permette non solo di scrutare il dietro le quinte di un set cinematografico nella Hollywood degli anni ’40, ma anche letteralmente di vedere le scene del film in questione mentre vengono scritte, raccontate e persino corrette. L’artificio delle scene e dei costumi in bianco e nero (il film) oppure colorati (la vita reale) ci permette di seguire la non semplice trama delle due storie che alternativamente lo spettatore si trova di fronte.
Affrontare questo lavoro in un periodo di restrizioni e misure anti-Covid è stata una vera sfida: gli interpreti non possono toccarsi (salvo la presenza di guanti), e devono anzi stare a una distanza minima che aumenta nel momento in cui cantano l’uno verso l’altro le meravigliose melodie di Cy Coleman. Questo è stato contemporaneamente un limite e uno stimolo, perché ci ha costretto a trovare delle soluzioni diverse da quelle più immediate, insieme all’uso di un impianto minimalista per un lavoro che vedrebbe ben 40 cambi scena.
Siamo dunque in qualche modo andati all’essenza, sia estetica che interpretativa, per cercare di trasmettere allo spettatore certe emozioni e certe suggestioni delle quali c’è un gran bisogno in questo periodo non facile, nel quale regna una grande incertezza per ciò che riguarda il futuro del Teatro e di chi vi lavora.
Andare comunque in scena vuole essere un segnale positivo nel guardare oltre, con ottimismo e determinazione. Un grosso grazie dunque a Shawna Farrell e alla BSMT per avermi coinvolto in questo progetto e soprattutto per aver perseverato nel portarlo avanti in un momento così difficile e così delicato (Fabrizio Angelini).
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