Serena Autieri (Bulli e Pupe, Vacanze Romane, Rinaldo in campo) ha la lacrima facile. Al Teatro Sistina, non fa che dire che è «un sogno esserci, un sogno tornarci». E che «è una fatica vera non piangere». Sì, perché la prima volta qui fu per lei nel 2004, a 28 anni, con "Vacanze Romane". E l’ultima è sempre per la commedia musicale con cui ci hanno lasciati Pietro Garinei e Armando Trovajoli, tratta dal film di William Wyler con Audrey Hepburn e Gregory Peck (qui il «lui» è Paolo Conticini), e prevista in cartellone dal 21 ottobre al 15 novembre. Solo che è il 2015, di anni ne ha quasi 40 («39, ancora»), e in mezzo ha conosciuto un uomo, Enrico Griselli, che dopo averle suscitato un «è lui», è diventato suo manager, e, sposato nel 2010, le ha dato amore e una figlia nata nel 2013, in primavera: Giulia Tosca. «La porto sempre con me».
E che fa, quando la vede sul palco?
«Canta, balla: ha l’arte dentro anche lei».
È tempo di allargarsi? «Ci siamo detti che non lo è ancora. Dobbiamo aspettare che passi la tempesta di impegni. Non sono una che fa un figlio e lo lascia a casa: voglio crescerlo, che stia con me».
Di cosa le fa venire voglia, Vacanze Romane?
«Di vivere».
Che cambia, dalla scorsa volta?
«Ero una ragazzina, una bambina capricciosa e terrorizzata che tremava come una foglia dietro le quinte, prima di andare in scena. Mi ricordo l’ansia che saliva. Ora invece mi godo tutto».
C’entra l’età?
«Sì. A 30 sei ancora acerba, il piacere invece adesso è un’altra cosa. Più libero, più consapevole, più pieno. E sono così felice».
Siamo senza sindaco, è un periodo che Roma è sotto assedio: c’è un punto in cui la salva?
«Il ponte della Musica, dedicato proprio al maestro Trovajoli. È lì che vado quando ho bisogno di tirare il fiato, di pensare, o anche solo di stare».
(Fonte: Vanity Fair – Lavinia Farnese)