LONDRA. Sì, era tutto vero: Johnny Depp (Sweeney Todd) “picchiava sua moglie”. È la sentenza dell’Alta Corte di Londra nel processo civile per diffamazione chiesto dall’attore americano contro il tabloid britannico The Sun (insieme al suo gruppo editoriale News Group Newspapers), che nel 2018 lo aveva definito “wife beater” nel titolo di un articolo, ossia “picchiatore di sua moglie”, allora Amber Heard, l’attrice texana di 37 anni. Ciò che aveva scritto il quotidiano “era sostanzialmente vero”, ha dichiarato il giudice Andrew Nicol nel tribunale della capitale britannica. Secondo il 57enne celebre attore americano, invece, quel titolo del Sun era scorretto e non corrispondente alla realtà. I legali dell’attore hanno annunciato che faranno ricorso.
Il caso ha generato scalpore e scandalo, a Londra e in tutto il mondo, negli ultimi mesi. Oltre alle gravissime accuse contro l’attore che l’Alta Corte di Londra ha sostanzialmente confermato, durante le udienze Depp e Heard hanno infatti rivelato al mondo i dettagli shock, privati e talvolta sordidi della loro relazione, devastando le loro reputazioni. Un dramma familiare e personale di due star di Hollywood, per quello che è stato il processo per diffamazione dell’anno. Depp ne è venuto fuori come un picchiatore seriale, che prendeva droghe di ogni sorta in un matrimonio in pezzi. Heard ha accusato Depp di averla aggredita più volte, mostrando anche le foto delle contusioni e i lividi sul volto, soprattutto quando beveva e assumeva droghe, diventando un “mostro”: l’attrice ha persino condiviso l’immagine del tavolo dell’ex marito la mattina, tra cocktail alcolici e strisce di cocaina. “Ho temuto di morire”, aveva confessato Heard.
Secondo Depp, era Heard che in realtà picchiava lui, tanto che una volta “mi ha spento una sigaretta sulla guancia”. “Le sue accuse sono assurde e folli!”, aveva spiegato, “Amber mi ha rotto un dito con la bottiglia di vodka!”, mentre Heard aveva risposto che quella sua reazione è stata scatenata da “tre giorni in ostaggio di Johnny”. Sono state pubblicate anche alcune trascrizioni di litigi tra i due, che si registravano a vicenda, per accusarsi. Heard lo avrebbe fatto affinché Depp “si rendesse conto di quello che diceva e faceva quando era ubriaco o drogato”, lui perché “subiva umiliazioni da lei” come quando “Amber defecava nel nostro letto”. In una conversazione, l’attrice a un certo punto urla a Depp: “Ti ho colpito ma non ti ho steso, sei un bambino del caxxo!”.
La battaglia legale tra i due ex è iniziata subito dopo la fine della relazione nel maggio 2016 quando l’attrice aveva già accusato il marito di violenza e ottenuto 7 milioni di dollari poi donati in beneficienza. Il caso Depp-Heard non è finito comunque: perché l’attore di Donnie Brasco, Pirati dei Caraibi, Blow e La fabbrica di cioccolato ha denunciato Heard anche negli Stati Uniti, in un’altra causa per diffamazione: in questo caso, Depp chiede all’ex moglie 50 milioni di dollari di risarcimento per un editoriale di quest’ultima sul Washington Post in cui raccontava le violenze subite. Possibile che il verdetto di oggi influenzi anche il processo americano.
“Le vittime di violenza domestica non devono mai essere messe a tacere”, ha commentato il tabloid Sun dopo la sentenza, “ringraziamo i giudici di Londra e Amber Heard per le sue coraggiose testimonianze in tribunale”. (Fonte: repubblica.it, di Antonello Guerrera)
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