«Il sentimento dominante? Il dolore, unito allo sgomento e alla rabbia. La cosa che mi fa più male è che non mi hanno permesso di salutare il mio pubblico. E con quel comunicato hanno fatto pensare che fossi d’accordo nella decisione: “Canale 5 e Barbara D’Urso hanno concordato che dalla prossima stagione l’artista non condurrà più Pomeriggio 5”. Io non ho concordato niente». Barbara D’Urso (E meno male che c’è Maria) disegna righe su un foglio e racconta: «Voglio dire la mia verità, far sapere come sono andate le cose». Via da Pomeriggio 5, nessun progetto all’orizzonte con Mediaset, il contratto scade a dicembre. Con un comunicato diffuso il primo luglio, Cologno Monzese le dà il benservito.
«Ne ho opportate tante — forse un giorno lo racconterò — ho messo la testa sotto l’acqua, perché lavoravo con passione. Ma questa volta no». La conduttrice riavvolge il nastro dalla metà del dicembre 2007, «quando vengo portata a pranzo, all’Hotel de Russie di Roma, dall’allora direttore di Videonews Brachino, con Crippa, Delogu, Restelli il suo vice Giudici. Champagne, non capivo per brindare a cosa. Sarei dovuta partire, trasferirmi a Milano senza i miei due figli per inventare un programma in diretta, tutti i giorni, Mattino Cinque. 24 ore di tempo per decidere. Inizio questa avventura da cui nasce Pomeriggio 5, poi Domenica live, firmati da me come Live – Non è la d’Urso che dopo tre stagioni, a tre puntate dalla fine, viene chiusa. Motivo? Mai saputo. Chiusa anche Domenica live, creata 14 anni prima, portava grandi risultati — prima di me c’era una soap che faceva l’8% di share, io arrivavo al 20%». Ora la domenica c’è Silvia Toffanin, compagna di Pier Silvio Berlusconi, amministratore delegato di Mediaset. D’Urso parla di «amore e fedeltà per l’azienda» ricorda della pandemia, «quando nella cattedrale di Mediaset vuota c’eravamo io, l’operatore e il regista, a tenere compagnia al pubblico».
Ma con “Pomeriggio 5” come sono andate le cose?
«Mi faccia prima ricordare un’altra cosa. Il 26 marzo ero a teatro a Bari, su Canale 5 andava in onda Verissimo e su Rai 1 Domenica in, col mio videomessaggio di 90 secondi per la mia amica Gabriella Labate, la moglie di Raf. Messaggio autorizzato dal direttore delle news Crippa e da Restelli. Bene. Sull’account QuiMediaset esce il seguente tweet: “Che cosa antipatica. Troie mi pare azzeccato Silvy”, sotto la foto mia e di Mara. Resta solo 2 minuti, chi ha le chiavi per entrare lo cancella. L’account dichiara di essere stato hackerato e il giorno dopo QuiMediaset si scusa con le persone offese e i follower ammettendo che è stato un errore interno. Nessuno mi chiede scusa, in fondo sono stata chiamata “troia”, ho due figli che non vogliono mai apparire, si sono chiesti: possibile che l’azienda dove lavora da anni la chiami troia? Dopo tre giorni il capo della comunicazione mi chiede scusa privatamente ammettendo che tutto è partito dal suo piccolo gruppo di persone che si occupa, appunto, della comunicazione».
Dentro di lei cambia qualcosa?
«Ho cominciato a pensare che forse a Mediaset non ero più gradita. Pongo il dubbio a Lucio Presta, che nel frattempo si occupa professionalmente di me e con cui mi confronto: “Se non mi vogliono più bene, vado via”. Incontra Marco Leonardi, nominato direttore risorse artistiche, con il consulente Restelli. Vorrebbero continuare l’accordo per i due anni successivi, alle stesse condizioni economiche e editoriali».
“Pomeriggio 5” era confermato?
«Sì, per le due stagioni successive. Presta spiega: “Barbara ha bisogno di un segnale di appartenenza forte, facciamo un passaggio con l’editore e vediamo se è possibile garantire un serale su Canale 5”. Giorni dopo mi informano ufficialmente che l’editore resta del suo parere, stesse condizioni economiche e editoriali, sicuro che si potrà trovare qualcosa in prima serata. Attendo fiduciosa».
E poi?
«Poi non succede niente, Presta rilancia: “Barbara ha bisogno di sentirsi voluta dall’azienda, siccome non c’è questo sentimento, perché non facciamo una cosa più corretta? Salutiamoci il 2 giugno, lei rinuncia ai soldi tranquillamente e siamo liberi di andarci a cercare un lavoro a stretto giro”. Passano meno di 48 ore, Pier Silvio Berlusconi è inamovibile: fino a dicembre è con noi, troveremo altre cose. Porto avanti Pomeriggio 5, programma che amo, quel pubblico me lo sono creato in 15 anni. Media tutto l’anno del 16% di share, con punte del 22%, come sottolinea Mediaset in una nota. Il 2 giugno, ultima puntata, saluto: “Ci vediamo a settembre”. Continuo ad andare a Cologno Monzese per due settimane, con la costumista e la sarta preparo gli outfit per la ripartenza».
Quando arriva la notizia che è fuori?
«Vado in campagna, Lucio dialoga con l’azienda, che conferma di voler trovare un prime time. Il 26 giugno lo chiamano: “Ti può ancora essere utile chiudere in anticipo il contratto?, c’è la possibilità di far cominciare Pomeriggio 5 da chi lo condurrà dopo”. Non è utile, a fine giugno coi palinsesti chiusi dove si va? Potevano dirlo ad aprile».
Berlusconi ha cambiato idea.
«Sentenza definitiva. Chiunque sarà, comincerà a settembre, non a gennaio. Il 28 vengo a sapere che dopo 15 anni non ci sarò più».
Ci sta che un editore voglia cambiare il taglio della trasmissione o il conduttore, no?
«Certo, ma i modi sono inaccettabili. Mi hanno ferito profondamente: prendi questa decisione senza dirmi nulla e senza darmi la possibilità di salutare i miei spettatori. Fabio Fazio è andato via e ha salutato tutti, come Serena Bortone. Io non ho potuto ringraziare nessuno. E il comunicato: non ho concordato niente, mi hanno lasciato a casa in pochi giorni».
Si parlava da un po’ di un cambio di linea editoriale.
«Ho letto: “Via il trash”, “La D’Urso trash”. Che cos’è trash? Una volta per tutte. Perché fino a tre anni fa a Live — Non è la d’Urso a mezzanotte e mezza i personaggi non erano di serie A? Primo: col budget che man mano si era ridotto chi chiamavo? Secondo: io da anni conduco Pomeriggio cinque col tailleur, occupandomi rigorosamente di cronaca, e perché continuano a dirmi trash? Se fossi trash, col programma sotto testata giornalistica avrei un richiamo dal cdr, mai successo. Anche i giornalisti che lavorano con me sono trash? Vedo su Canale 5 cose molto molto trash: non solo non vengono fermate, ma vengono esaltate».
Non pensa che dopo la scomparsa di Silvio Berlusconi, Pier Silvio voglia cambiare?
«No guardi, lui lasciamolo fuori. Nel mio percorso privato e professionale non ha avuto ingerenze».
Il futuro è in tv?
«Fino a dicembre c’è il contratto con Mediaset. Poi sì, certo».
Era candidata per la giuria di “Ballando con le stelle”?
«Non è mai esistita questa ipotesi».
(Fonte: repubblica.it, scritto da Silvia Fumarola)
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