Una commedia esilarante dal ritmo incessante che diverte, commuove, sorprende. Il Vizietto è uno degli spettacoli più amati in tutto il mondo: una commovente storia d’Amore (con la maiuscola), ambientata in un locale della Costa Azzurra in pieni anni ’70, (La Cage aux Folles). Diventato prima film nel ’78 e poi musical nel 1983, Il Vizietto ha già vinto diversi Oscar del Musical a Broadway e Londra, ed ora è stato prodotto in Italia con lo sfarzo e l’eleganza che si addicono ad un capolavoro del genere. Per la prima volta sul palco 14 uomini che ballano su tacchi a spillo coreografati dal grande Bill Goodson e cantano con voce da soprano diretti dal maestro Emanuele Friello, ma agiscono con verve ed energia sempre in equilibrio sul filo dell’eleganza. Un mix di trasgressione e classicità, rigore e stravaganza, a firma di Massimo Romeo Piparo, che per l’edizione 2012/2013 schiera due protagonisti di grande popolarità come Enzo Iacchetti e Marco Columbro. Li abbiamo avvicinati per i lettori di musical.it.
Tornate in teatro con una sfida importante, un musical che in America ha ottenuto un successo straordinario negli anni ’80 e nel 2010 ha vinto l’Oscar per il miglior Musical revival; per non parlare del film interpretato da Michel Serrault e Ugo Tognazzi. Come vivete quest’esperienza?
Enzo Iacchetti: Nessun paragone…sia ben chiaro! Non ho voluto rivedere né il film né la commedia per riuscire a creare il Mio personaggio. Sto studiando tanto e sto cercando di tirare fuori una cosa che non avevo mai fatto. Ho sempre bisogno di ruoli intriganti per poter tirare fuori il meglio da me stesso.
Marco Columbro: La vivo bene. Sono abituato alle sfide e mi piacciono. Nel 2007 ho interpretato il ruolo di Tootsie che al cinema è stato interpretato dal grande Dustin Hoffman. Nel nostro mestiere mettersi in gioco è importante, se non si accettano le sfide non si va avanti.
Marco, proprio il tuo personaggio Renato, fu interpretato nel film da Ugo Tognazzi. Senti il “peso”di questa eredità? C’è qualcosa Del Renato di Tognazzi nel tuo Renato? Parlaci del tuo personaggio.
Columbro: Sicuramente cercherò di prendere spunto dall’eleganza di Tognazzi. Il suo Renato era contraddistinto da una classe unica, non ha mai esagerato, non era troppo effeminato, diciamo che non era una caricatura. Avere un esempio come lui può portare sicuramente a far bene, a far bene come lui.
Enzo, Il vizietto è un musical esilarante che lascia spazio però a riflessioni più profonde. Quali secondo te?
Iacchetti: Questo musical lancia un messaggio di un’ attualità incredibile. Chi l’ha scritto, negli anni ’70, è stato davvero un preveggente. Temi come le coppie di fatto e soprattutto i problemi dei figli delle coppie di fatto che in Italia non hanno ancora gli stessi diritti degli altri sono oggi discussi tutti i giorni . La commedia fa ridere tantissimo, ma lancia un messaggio veramente importante.
Dopo due anteprime (30 novembre a Fabriano, 2 dicembre a Padova) lo spettacolo sarà al Teatro Manzoni di Milano dal 4 dicembre all’1 gennaio.