Abbiamo incontrato per un’intervista esclusiva Daniela Pobega, all’immediata vigilia del debutto a Madrid del musical "El Rey Leon" (Teatro Lope de Vega – 21 ottobre 2011), versione spagnola del successo Disney "Il Re Leone", in cui la performer italiana interpreterà il ruolo di Nala.
D – Ciao Daniela. Ci racconti come è nata questa straordinaria esperienza?
Molto volentieri. E’ stata una cosa inaspettata, perché pochi mesi fa non avrei mai immaginato di trasferirmi a Madrid per il sogno della mia vita ed improvvisamente, perché ho fatto l’audizione a giugno e una settimana dopo ho saputo di essere stata presa. Però andiamo per gradi. Sono una fan di Lion King da anni. L’ho visto 6 volte tra Londra, New York ed Amburgo. Ho sempre desiderato farne parte e forse, come mi ha detto qualcuno, ne ho sempre fatto parte. Sono stata chiamata ad aprile e sono stata invitata ad andare a Madrid per un’audizione. La casualità ha voluto che io stessi lavorando in Flashdance a Roma e che gli americani all’ultimo momento non si siano più recati a Madrid. Così mi è stato chiesto dalla Stage Entertainment Spagna di mandare una traccia audio nella quale dovevo cantare “Shadowland” in spagnolo. La prima prova audio è piaciuta e mi hanno chiesto di registrare un video accompagnata da un pianista in uno studio, in modo da potermi vedere. Gli americani mi hanno voluto vedere a Londra. Tutto questo in un paio di mesi, tra aprile e giugno. Sarò per sempre grata al regista associato John Stefaniuk, al musical supervisor Clement Ishmael e alla coreografa associata Marey Griffith che mi hanno voluta dal momento in cui hanno visto il video.
D – Hai avuto difficoltà con lingua, cioè a doverti esprimere nel canto e nella recitazione in spagnolo?
Qui a Madrid, si cerca di neutralizzare l’accento il più possibile. Simba è messicano, Mufasa panamense e canadese, ma l’idea è quella di creare un accento il più madrileno possibile. La difficoltà sicuramente c’è, soprattutto perché non parlavo la lingua prima. Ho iniziato da zero. Lo spagnolo e l’italiano sembrano simili e lo spagnolo è una lingua facilmente comprensibile, ma le consonanti, la t, la d, c e la r sono pronunciate in modo molto diverso.
D – Tu hai lavorato in Italia sia con Compagnia della Rancia che con Stage. Hai trovato metodologie di lavoro diverse?
Gli approcci sono sicuramente differenti ma io sono legata affettivamente ad entrambi.
D – Come sei stata accolta in Compagnia? I tuoi compagni di lavoro sono tutti spagnoli o provengono anche da altri paesi?
La compagnia è meravigliosa. Lo dico sempre: l’energia è meravigliosa. Si sente l’internazionalità e la multiculturalità. Ci sono un sacco di cubani che vivono da anni a Madrid, ci sono brasiliani, alcuni spagnoli doc e la presenza fondamentale degli africani. Perché è uno show ambientato in Africa. Sicuramente gli africani apportano un contributo importantissimo musicalmente, con gli arrangiamenti di Lebo M. Quando vedrete lo spettacolo ve ne accorgerete.
D – Secondo te prima o poi sarà possibile allestire anche in Italia “Il Re Leone”?
E’ uno spettacolo complesso ma io credo che la Disney ne sarebbe felice.
D – Qual è il brano dello spettacolo che ti emoziona maggiormente?
La mia canzone preferita in assoluto è sempre stata “They live in you” cantata da Mufasa, ma la mia scena preferita è quella di “He lives in you”, quando Simba si specchia nell’acqua e, guardandosi dentro per la prima volta, capisce che suo padre vivrà per sempre in lui, che lui è il riflesso di suo padre.
D – Da sempre esiste, almeno in Italia, la polemica sulle traduzioni dei musical. Tu trovi giusto che gli spettacoli vengano rappresentati nella lingua del paese in cui sono messi in scena?
Io, personalmente, sono d’accordissimo con le traduzioni perché sappiamo che nel musical è importante quello che viene detto e deve essere compreso da chiunque venga a teatro. Certo, bisogna fare attenzione a non perdere la musicalità dei brani ed il significato iniziale dell’autore. Non è assolutamente facile. Soprattutto negli spettacoli Disney dove, spesso, esistono già delle traduzioni precedenti per i film doppiati e c’è sempre il paragone. Le nostre traduzioni sono di Jordi Galceràn.
D – Sicuramente adesso sei concentrata su questo importantissimo debutto, ma c’è un altro musical che in futuro ti piacerebbe interpretare?
Sì, ce ne sono altri due … ma per scaramanzia non li dico mai. Mi è stata fatta questa stessa domanda in un’intervista per Flashdance l’anno scorso ed io non ho rivelato Lion King anche se chi mi conosce lo può intuire facilmente.
D – Lo scorso anno, proprio in questo periodo, eri in scena a New York nel ruolo di Turchina in “Pinocchio” della Compagnia della Rancia. Che ricordi hai di quella esperienza?
E’ stata un’esperienza unica ed indimenticabile. Pinocchio è un musical speciale ed un vero prodotto italiano di cui essere orgogliosi. E non mi sorprende che abbia avuto così successo. E diciamo pure che Pinocchio mi ha un po’ portato fortuna, perché proprio quando siamo stati a NY, sono ritornata a vedere Lion King per l’ennesima volta e ho conosciuto una persona del cast newyorkese che è venuto a vedere Pinocchio in uno dei nostri matinèe e ne è rimasto entusiasta. Ed è la stessa persona che mi ha detto delle audizioni di Madrid.
D – Ovviamente verremo a vederti a Madrid. Nel frattempo vuoi mandare un saluto ai lettori di musical.it?
Saluto i lettori di musical.it con l’inchino che fanno Nala e Simba nello spettacolo, spettacolo che dovete venire a vedere perché Madrid dista solo due ore dall’Italia, perché è lo spettacolo che commuove il mondo, con una storia che colpisce chiunque. Questo musical ha vinto 70 premi internazionali, 6 Tony Awards ed ha avuto un pubblico di 50 milioni di spettatori. E’ assolutamente uno spettacolo per tutti! Ed il Re Leone tocca i cuori delle persone con la storia di Simba, che deve attraversare le difficoltà della vita, la morte del padre, crescere e ritornare nella sua terra da salvatore, dopo aver ritrovato sé stesso. La mia figura è quella di Nala, la leonessa da sempre amica di Simba che, dopo averlo perso di vista per anni, lo convince a ritornare nella sua terra e a salvarla. Nala fa le veci di Mufasa. E’ l’unica che ha il coraggio di affrontare Scar e per causa di Scar è costretta a fuggire. Ma soprattutto, tutti noi in un momento della nostra vita possiamo identificarci con uno dei personaggi di Re Leone. Non potete perdervelo! E’ uno spettacolo che se non cambierà la vostra vita, cambierà sicuramente la vostra giornata!
Il video – da broadwayworld.com – di "Nuestro Hogar"
I festeggiamenti dopo la "prima"