Dal quotidiano "la Stampa":
SILVIA DEL MONTE
NEW YORK
Cinque lettere cantate, suonate e ballate per un’intera notte. Quando mancano ormai pochi mesi alle elezioni del prossimo presidente degli Stati Uniti, a New York sale la febbre per O-b-a-m-a. Questa volta a mobilitarsi a favore del senatore dell’Illinois è niente meno che Broadway, il quartiere “luccicante” della Grande Mela. Una raccolta fondi organizzata dalla New York University e che ha visto la straordinaria partecipazione di attori, ballerini e cantanti arrivati direttamente dai palchi dell’arteria dei teatri di Manhattan. L’appuntamento è fissato per le 8 p.m. al Teatro dell’Università, lungo la seconda Avenue tra la sesta e la settima Strada, nel cuore dell’East Village. Al termine di un lungo corridoio un omone ti aspetta per accompagnarti al quinto piano.
L’ascensore è tappezzata con un enorme lenzuolo e il volto stilizzato di Barack Obama sembra osservarti da mille angolature durante la salita. Si apre la grata del poderoso “elevator” e ad attenderti, come da tradizione, il classico banchetto con spille e t-shirt raffiguranti il volto sorridente del candidato afroamericano. I colori dominanti sono quelli della sua campagna, anche le pareti rosse della sala d’attesa sembrano essere state pitturate per l’occasione. Palloncini e bandierine americane dappertutto e ragazze iper-tecnologiche munite di auricolari comunicanti distribuiscono il programma della serata. In fondo alla sala un cartello indica le “dressing rooms”, i camerini, mentre al piano di sotto un’enorme stanza con le pareti a specchio ospita ballerini e attori per le ultime prove prima dello show. La serata scorre senza intoppi, non fosse che improvvisamente quando mancano pochi minuti all’inizio dello spettacolo, la sagoma a grandezza naturale di Obama posta accanto all’ingresso improvvisamente cade a terra. Panico. Un pizzico d’imbarazzo. Un ragazzo dello staff la raccoglie cercando di passare inosservato, ma la sua maglietta “kitsch” con la scritta “Obama in the house” e raffigurante il volto di Obama con tanto di occhiali scuri che indica la porta d’ingresso della Casa Bianca lo tradisce. Musical, magia, hip hop, rap, poesia, danza moderna, per una notte gli spettacoli di Broadway diventano una cosa sola. Il primo pezzo è di Carrie Manolakos, la Sophie di “Mamma Mia” che si diletta in “America the Beautiful”; Lindsay Mendez, star di Grease, canta “Things Obama Taught Me”, le cose che Obama mi ha insegnato, strappando gli applausi divertiti del pubblico.
La performance corale del cast di Hair è da brividi, mentre la cantante e attrice Celia Kenaan-Bolger si lancia con “The man for me”, l’uomo per me. E in una serata scandita dall’arte non poteva di certo mancare l’idea del futuro: realizzare un musical sulla storia di Obama. “Sono convinta che certe parti della sua vita sarebbero perfette per essere “musicalizzate” – attacca Celia – Il suo personaggio è perfetto vista la sua dinamicità. Barack ha ispirato molte persone a fare arte, nessun altro candidato fino ad ora aveva mai avuto un’influenza del genere”. Prima della chiusura del sipario, l’emozionante canzone “We have to change” interpretata da Michael Leon Wooley, attore del celebre film “Dreamgirls”: “Questo è un momento decisivo non solo per l’America, ma per tutto il Pianeta – dice il protagonista del prossimo film della Walt Disney “The princess and the frog” – Obama rappresenta il vero cambiamento. Questi ultimi otto anni sono stati una catastrofe e anche la nostra immagine deve rafforzarsi. Barack è l’uomo giusto. Cosa penso di Michelle? E’ una donna intelligente, sexy, ha una bella presenza ed è un’ottima madre. Sarà una fantastica First Lady”.