L’Associazione Internazionale dell’Operetta FVG consegnerà lo storico Premio Internazionale dell’Operetta all’attore Ugo Maria Morosi, che fu un grande interprete e protagonista al Festival triestino per lunghissimi anni, con il regista Gino Landi. La cerimonia di consegna della statuetta di Ugo Carà avverrà durante il Gala dell’Operetta, prodotto dall’Associazione nell’ambito di Trieste Estate al Castello di San Giusto, il prossimo 9 agosto 2021.
La carriera di Ugo Maria Morosi è centrata sul teatro classico, borsa di studio per l’Accademia nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” di Roma e poi via uno dietro l’altro protagonista in allestimenti con i più grandi registi del momento, da Ronconi a De Lullo, da Visconti a Calenda. Teatro serio, impegnato e di repertorio classico, da Goldoni a Testori, Shakespeare e Moravia, tra i tanti. Morosi è stato doppiatore e ha sempre svolto intensa attività radiofonica; si dice poco avvezzo alla televisione, vanta infatti pochi sceneggiati e commedie. Nel 1972 incontra Garinei e Giovannini ed esordisce in “Povera Italia” di Bobrick e Clark con Gino Bramieri e Elsa Vazzoler: la commedia musicale non lo lascerà più. “Quando Bramieri mi chiamò – racconta – ero al Teatro di Genova di Ivo Chiesa; non volevo andare ma Chiesa mi spinse”. Subito dopo l’attore sarà al Sistina in “Aggiungi un posto a tavola”, sempre del famoso duo, con Johnny Dorelli, Paolo Panelli e Bice Valori. Per quattro anni è in scena nel musical tutte le sere. Nel 1979 entra poi a far parte della Compagnia stabile del Teatro di Genova, dove resterà per i successivi 28 anni; “la Liguria è una terra che mi porto sempre dentro” avrà a dichiarare in una recente intervista. La sua esperienza teatrale prosegue in compagnia di grandi talenti, Lina Volonghi, Gigi Proietti, Ugo Gregoretti e Marco Sciaccaluga, Eros Pagni, Mariangela Melato e Franco Branciaroli. Nel 2011 interpreta Peachum ne “L’Opera da tre soldi” di B.Brecht, con Massimo Ranieri e Lina Sastri e vince il premio “le Maschere del Teatro” come miglior attore non protagonista.
Il teatro di produzione lasciava liberi gli attori nelle estati ed è quindi questa libertà che permette a Ugo Maria Morosi di partecipare dal 1980 stabilmente al Festival Internazionale dell’Operetta di Trieste: con la regia di Gino Landi in “Scugnizza”, “Clivia”, “Frasquita”, “Il Paese del Sorriso”, “Il Pipistrello”, “La Vedova allegra”, “ Il Conte di Lussemburgo” , “La Casa delle tre Ragazze”, “ Sogno di un Valzer”, “Lo Zingaro barone”, “ Ballo al Savoy” , e in “Parata di Primavera” con la regia di Filippo Crivelli. L’elenco non è comunque esaustivo del vasto repertorio di teatro musicale in cui Ugo Maria Morosi si è cimentato nella sua lunga carriera di attore brillante, che non disdegna sul palcoscenico di cantare e ballare. In un suo scritto sugli anni del festival, Danilo Soli ebbe a dire “con Clivia di Nico Dostal le invenzioni di Landi, affidate al trio Crovetto-Morosi-Peroni, diventano tanto vorticose da stordire e convincere la vedova dell’autore”. Un artista completo, straordinario, con una voce potente, stentorea che corre nella sala e tra il pubblico lasciando il segno. E’ questo il motivo con il quale l’Associazione Internazionale dell’Operetta di Trieste gli assegna questo riconoscimento, consapevole dell’affetto che il pubblico della città ancora gli accorda.
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