Sta arrivando “Musicanti“, la nuova favola teatrale prodotta da Ingenius Srl e curata nella direzione artistica da Fabio Massimo Colasanti, per tanti anni al fianco di Pino Daniele, le cui canzoni sono la colonna sonora portante di questo musical. Dopo un’anteprima applauditissima a Todi, dal 7 al 16 dicembre lo show affronta la tappa più impegnativa: sarà infatti al Teatro Palapartenope di Napoli, la grande Napoli che ha ispirato le canzoni Pino Daniele. Quelle che hanno fatto sognare e innamorare intere generazioni. Un immenso patrimonio da cui sono state scelte, tra le altre, le storiche “Na Tazzulella ’e cafè”, “A me me piace ’o blues”, “I say I sto ’ccà”,” Napule è”, “Viento”, “Yes I know my way”, “Je so pazzo”, “Cammina cammina”, “Lazzari felici”, “Musica musica”, “Tutta n’ata storia”, “Quanno chiove” e alcune canzoni tratte dal repertorio successivo, come “Che soddisfazione” e “Anima”.
Le canzoni si mescolano con la drammaturgia e la tradizione partenopea: gli attori e i danzatori si muovono all’interno di una scenografia imponente – sviluppata su quattro piani – e con movimenti coreografici studiati per accompagnare il racconto e la musica. In scena ci sono nomi conosciuti del musical italiano: Noemi Smorra, Alessandro D’Auria, Maria Letizia Gorga, Simona Capozzi, Pietro Pignatelli, Enzo Casertano, Francesco Viglietti, Leandro Amato, Ciro Capano, accompagnati da una “resident band” d’eccezione, che esegue dal vivo le canzoni nel rispetto degli arrangiamenti originali, composta da celebri musicisti “amici” di Pino , Fabio Massimo Colasanti, chitarra; Roberto d’Aquino, basso; Fabrizio De Melis, viola; Alfredo Golino, batteria; Hossam Ramzy, percussioni; Simone Salza, sax; Elisabetta Serio, pianoforte – tastiere. In alcune città, si affiancheranno Mel Collins, sax, e Jimmy Earl, basso. Nel libretto inedito, scritto da Alessandra Della Guardia e Urbano Lione, le musiche scandiscono il tempo e le vicende dei personaggi e la narrazione è influenzata da quelle canzoni che hanno contribuito al rinnovamento epocale del nostro panorama musicale – e che fanno rivivere per qualche ora quel “Neapolitan power” e quella città orgogliosa e dispettosa, densa di culture e ricca di contraddizioni, una Napoli antica e moderna insieme, due anime coesistenti senza alcuna contraddizione in cui il blues si contamina con la “tamurriata”, il funky con la parlesia, Pulcinella con la passione per il calcio. Un viaggio per chi quegli anni li ha vissuti, una scoperta per tutti gli altri.
La storia è quella del giovane Antonio, che torna nella sua Napoli per un lascito testamentario. Il misterioso benefattore è suo padre, di cui non ha mai saputo niente. Sconvolto dalla notizia, vuole liberarsi dell’immobile ma scopre che si tratta di uno storico locale di musica, il “Ue Man”. Il ragazzo è costretto a restare a Napoli e a gestire la situazione, lo farà grazie all’aiuto umano e psicologico di un artista di strada, Dummì. Conoscerà Anna, la cameriera e cantante del locale, e il suo amico Teresina, rincontrerà Rita, si difenderà dai tranelli di un delinquente, ‘O Scic. Resterà ammaliato dai racconti di Donna Concetta e Tatà e aprirà il suo cuore incontrando il nonno di Anna. La presenza di Antonio in questo luogo tanto odiato troverà un perché, ma cosa ne sarà dello storico locale?
Prodotto da Sergio De Angelis per Ingenius Srl, si avvale della direzione artistica di Fabio Massimo Colasanti. La regia è di Bruno Oliviero e le coreografie di Cristina Menconi.
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Foto di Manuela Giusto
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