Compagnia della Rancia e la città di Tolentino festeggiano la riapertura del Teatro Vaccaj, a dieci anni dal devastante incendio che lo distrusse. Quattro rappresentazioni del musical Big Fish, dall’11 al 14 ottobre 2018, segnano così l’avvio della stagione di prosa e la possibilità per gli spettatori di tornare a visitare il Vaccaj e assistere a una storia straordinaria, quella di un padre incredibile chiamato Edward Bloom, tra parole, musica e danza, come il teatro musicale sa fare.
Cosa è, in fondo, il teatro, se non la capacità e la necessità di raccontare storie?
Saverio Marconi, dopo la fortunata anteprima lo scorso giugno al Teatro Duse di Bologna nell’ambito della rassegna A Summer Musical Festival con gli allievi della Bernstein School of Musical Theatre, grazie alla collaborazione tra Compagnia della Rancia e BSMT Production, propone dunque Big Fish tra gli eventi di riapertura del Teatro Vaccaj.
Per questa occasione speciale, nel ruolo di Edward Bloom ci sarà Giampiero Ingrassia, che torna a Tolentino dopo 30 anni dal ruolo di Seymour ne La Piccola Bottega degli Orrori, il primo musical prodotto da Compagnia della Rancia.
La felice collaborazione tra Rancia e Ingrassia, negli anni, lo ha visto protagonista di successi come Grease, Frankenstein Junior e Cabaret: “È molto emozionante tornare a Tolentino oggi, con un altro vissuto personale e artistico, un lungo percorso che proprio da qui ha avuto inizio. Impossibile dimenticare i 300 km da Roma verso il primo provino con il “Signor Marconi” – allora gli davo “del lei” – e il viaggio di ritorno in cui avevo avuto la parte ma distrussi l’automobile in un incidente. In Big Fish interpreterò un “padre incredibile”, con le sue luci e le sue ombre, e le sue tante storie che spero ammalieranno gli spettatori. Essere stato figlio di un padre davvero incredibile, ed essere padre nella realtà, mi ha aiutato a capire entrambi i punti di vista, quello di Edward e quello di suo figlio Will, e sentire come il loro legame possa mutare nel corso delle vite, senza dimenticare mai l’amore più autentico che possa esistere.”
Uno sguardo nel passato e verso il futuro, che si legano indissolubilmente: un pensiero che attraversa anche il cast di questo spettacolo, in cui alcuni giovani performer saranno sul palcoscenico insieme ad artisti di grandissima esperienza come Francesca Taverni (in A Chorus Line nel 1998 nel ruolo di Cassie, con una straordinaria carriera nel teatro musicale in Italia e all’estero con Cats, Wicked, Mamma Mia!, Next To Normal, Sister Act, Rent solo per citare i titoli principali) e Michele Renzullo (tra i fondatori di Compagnia della Rancia, anch’egli interprete di Seymour nella prima edizione de La Piccola Bottega degli Orrori).
Big Fish nasce nel 1998 dalla penna dello scrittore Daniel Wallace, (titolo originale Big Fish: A Novel of Mythic Proportions) e in breve tempo diventa un classico della letteratura contemporanea, a cavallo tra romanzo di formazione, romance e atmosfera fiabesca.
Il passaggio dal libro al film, e poi all’adattamento in musical, è opera dello sceneggiatore John August che, reduce dalla morte del padre, si imbatte nel manoscritto di Wallace e convince la Columbia Pictures ad acquisirne i diritti, per dare vita al film diretto nel 2003 Tim Burton con Ewan McGregor come protagonista. Burton, regista visionario, si immerge subito a suo agio tra sentimenti e racconti iperbolici. Come spesso accade, dal grande schermo al palcoscenico il passo è breve, e forse questo fantasioso e profondo groviglio di storie trova proprio in teatro la sua espressione più completa.
BIG FISH Il Musical ci ricorda così perché amiamo andare a teatro: perché è un’esperienza più grande, più ricca, più emozionante e più divertente della vita stessa!
Una sorta di eroe mitologico dalla vita straordinaria o un grigio commesso viaggiatore? Chi è davvero Edward Bloom? È, prima di tutto, un padre speciale, ma incapace di affrontare la realtà, che ricorre a narrazioni iperboliche colorate di fantasia fra lo stupore di chi lo circonda.
Le storie mirabolanti che affascinavano suo figlio Will da bambino sono le stesse che, nel tempo, li hanno allontanati: una sirena in un bosco in riva a un fiume, una vecchia strega, un gigante gentile, l’uomo lupo, un romantico corteggiamento con i narcisi e la ricerca di un pesce gigante che nessuno prima di lui era mai riuscito a catturare, simbolo di una tensione verso una dimensione magica.
Quando la salute di Edward, ormai invecchiato, inizia a peggiorare, Will – attraverso i ricordi – riesce finalmente a riavvicinarsi al padre riconoscendo il valore che ha avuto nella sua vita, ad afferrarne la sfuggente (ma vera) vita e a comprenderne i grandi gesti così come i più profondi fallimenti. Scoprendo il gusto del racconto e dell’ascolto, allo stesso tempo scopre anche che le storie raccontate da Edward, sotto uno strato fiabesco, nascondono grandi verità, che fanno di lui un padre davvero incredibile.
Alla direzione musicale Shawna Farrell, direttrice della BSMT, sottolinea come le musiche di Big Fish rispecchino il mondo magico della favola: “Sono facilmente orecchiabili, fin dalle prime note della ouverture capaci di entrare nel cuore dello spettatore, ora delicate ora piene di ritmo ed energia. La favola si svolge in Alabama (appassionante il numero di danza Alabama Stomp, in cui la coreografa Nadia Scherani trasforma il battito dei piedi sulla “terra” in una sorta di rituale giocoso che serve a risvegliare i pesci) e le musiche riflettono quei colori musicali che affondano le loro radici nella cultura country e blues. Centrale in tutta la composizione musicale di Andrew Lippa è l’uso di un intervallo ascendente nella partitura, per sottolineare musicalmente momenti di suspense e magia e suscitare un senso di fiducia nei personaggi e nella storia”.
Big Fish Il Musical è un ritratto toccante e visionario di un padre portato in scena con delicatezza e profondità da Saverio Marconi: uno spettacolo adatto a tutti, per affermare un amore incontenibile per la vita, per i figli e per l’intera comunità.